Catania, tenta di prendere le armi del padre per suicidarsi

Catania, fermato mentre tenta di prendere le armi del padre per suicidarsi

marikacontarino

Catania, fermato mentre tenta di prendere le armi del padre per suicidarsi

Redazione  |
lunedì 26 Febbraio 2024

Il giovane di 28 anni era in stato depressivo per motivi lavorativi.

I Carabinieri della Stazione di Zafferana Etnea sono riusciti ad evitare che un 28enne del luogo si togliesse la vita prendendo le armi del padre, intervenendo per tempo presso la sua abitazione.

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La dinamica del tentato suicidio

In particolare nella tarda mattinata, il giovane, caduto da qualche tempo in uno stato depressivo per questioni lavorative, era riuscito a sottrarre al padre le chiavi dell’auto di famiglia per scappare a bordo del veicolo, spegnendo il telefono cellulare così da non essere rintracciato.

I familiari, allarmati da questo gesto e temendo il peggio, si sono subito recati presso la caserma del paese per chiedere aiuto ai Carabinieri, non potendo immaginare che la fuga fosse, in realtà, un tentativo di depistaggio.

L’intento del ragazzo, infatti, era quello di far allontanare i parenti da casa, in modo da poter avere il via libera per aprire l’armadio blindato presente in casa, nel quale il padre, cacciatore, custodiva 2 fucili e 1 carabina legalmente detenuti e utilizzarli per farla finita.

L’immediato intervento dei carabinieri

Il dettaglio delle armi custodite nell’abitazione, non è sfuggito ai militari che, ben conoscendo i soggetti che nel territorio possiedono a vario titolo fucili o pistole, hanno intuito la trama messa in atto dal giovane, precipitandosi immediatamente presso l’appartamento della famiglia.

L’intuito investigativo evidenziato in effetti è stato confermato dalla scena che si è parata davanti ai Carabinieri, che fatta irruzione in casa, hanno appunto sorpreso il ragazzo nel tentativo di aprire la cassaforte contenente le armi del padre.

Alla luce di quanto accaduto, i Carabinieri, dopo averlo calmato e rassicurato, instaurando con lui un dialogo volto a comprendere il suo disagio, hanno chiesto l’intervento dei medici del 118, i quali hanno accompagnato il 28enne presso l’ospedale di Giarre per accertamenti.

Scongiurato il peggio, i militari, al fine di tutelare il giovane e l’intera famiglia, hanno proceduto al ritiro cautelare delle armi, che verranno restituite al padre quando il ragazzo sarà guarito.

Si ricorda che esistono strumenti di supporto psicologico e prevenzione del suicidio per chi ne avesse bisogno. Eccone alcuni:

Telefono Amico 199.284.284;
Telefono Azzurro 1.96.96;
Progetto InOltre 800.334.343;
De Leo Fund 800 168 678;
Associazione Famiglie Italiane Prevenzione Suicidio “Marco Saura” 800 011 110.

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