Trantino: "Inclusione sociale, non slogan ma modalità operativa"

Catania, Trantino: “Inclusione sociale, non slogan ma modalità operativa”

Antonino Lo Re

Catania, Trantino: “Inclusione sociale, non slogan ma modalità operativa”

Vittorio Sangiorgi e Patrizia Penna  |
venerdì 14 Luglio 2023

Così al QdS il sindaco etneo, in occasione della Festa degli Oratori Salesiani che si è svolta nella Parrocchia San Giovanni Apostolo del Villaggio Dusmet

CATANIA- “L’inclusione sociale non deve essere soltanto uno slogan ma una modalità operativa”. Questa la dichiarazione d’intenti del sindaco di Catania, Enrico Trantino, intervistato dal Quotidiano di Sicilia in occasione della Festa degli Oratori Salesiani della città etnea, svoltasi presso l’Oratorio salesiano San Filippo Neri della Parrocchia San Giovanni Apostolo del Villaggio Dusmet.

Nel corso dell’evento sono stati anche inaugurati nuovi campi da gioco, per offrire nuove opportunità di svago, aggregazione sociale e crescita a bambini e ragazzi del quartiere. E proprio da questo appuntamento, che ha visto il mondo salesiano protagonista di una iniziativa di inclusione sociale, partono le considerazioni di Trantino che ha illustrato la strategia della sua Giunta su un tema tanto complesso come quello del sociale.

Trantino: “Ci vorrebbero molti più oratori”

“Eventi del genere – ha detto al nostro Quotidiano – sono sempre una bella notizia. L’inclusione sociale non deve essere soltanto uno slogan ma una modalità operativa. L’Amministrazione comunale si sta dirigendo verso questo modo di intendere il rapporto con i meno fortunati, ed è ancora più piacevole che farlo siano anche le forze sane della città, le associazioni del terzo settore, le chiese. Ci vorrebbero molti più oratori e ci sarebbero molti meno problemi. Speriamo che si continui sempre così. La sinergia con il mondo salesiano, e in generale con tutto quello ‘che vuole dare’, è la cosa che alla fine gratifica di più”.

Le autorità presenti alla Festa degli Oratori salesiani a Catania. Al centro, in maglietta gialla, il sindaco Trantino

Presente anche il Prefetto di Catania

Il concetto di cittadinanza attiva è stato centrale anche nelle riflessioni dal Prefetto di Catania Maria Carmela Librizzi, presente all’inaugurazione insieme ad altri rappresentanti istituzionali quali Roberto Di Bella, presidente del locale Tribunale per i minorenni, Bruno Brucchieri, assessore comunale ai Servizi sociali e alla Famiglia.

“Certamente è un lavoro importantissimo – ha detto Librizzi –  quello del recupero di strutture per metterle a disposizione dei ragazzi, soprattutto in quartieri che sono periferici – non diciamo a rischio – e che necessitano attenzione”. “In occasione della riunione dell’Osservatorio contro la devianza minorile – ha aggiunto il Prefetto Librizzi – abbiamo individuato un’espressione molto significativa, quella delle infrastrutture di prossimità. Strutture utili, sostanzialmente, a mettersi a disposizione per attrarre ragazzi e formarli al rispetto delle regole attraverso giochi e attività varie. In questo modo, quindi, non solo cerchiamo di dare ai ragazzi delle regole, ma nello stesso tempo facciamo un servizio alla città, perché questo significa far crescere buoni cittadini”.

L’importanza dello sport nei quartieri popolari

Un momento fortemente simbolico, dunque, quello vissuto da tanti giovani e da tante famiglie catanesi nella Parrocchia San Giovanni Apostolo, culminato nell’apertura di nuovi campi da gioco grazie al progetto “Villaggio Dusmet a Catania: Sport per tutti” sostenuto da Fondazione CON IL SUD.

Un momento che pone la basi per creare e rafforzare qualcosa di concreto in un contesto, quello del Villaggio Dusmet, che necessita la presenza costante di forze sane per costruire un futuro migliore.

“Questo – spiega al QdS Nadia Di Lorenzo, responsabile delle attività dell’Oratorio e pedagogista clinica –  è un quartiere popolare di Catania dove la presenza giovanile è altissima, la dispersione scolastica alle stelle e dove c’è tanta criminalità. Recuperare i terreni e farli diventare campi sportivi significa promuovere lo sport, offrire un’opportunità di benessere. La cittadinanza attiva è un’opportunità di riscatto, che offre a questi ragazzi un’alternativa alla criminalità e all’ozio per farli diventare buoni cristiani e onesti cittadini come voleva Don Bosco”.

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