Chi semina vento... Ue al guinzaglio - QdS
31 Marzo 2025

Chi semina vento… Ue al guinzaglio

Chi semina vento… Ue al guinzaglio

venerdì 28 Marzo 2025

Il Piano di pace era già pronto

Come sempre i nodi vengono al pettine. Lo scriteriato comportamento dell’Ue nella guerra russo-ucraina, a seguito dell’invasione di Mosca, comporta le conseguenze che stiamo pagando amaramente in termini di enormi aumenti del costo dell’energia, del calo della produzione industriale, della disoccupazione crescente e del debito pubblico che non accenna a calare, ma anzi aumenta avendo superato la soglia pericolosa di tre trilioni di miliardi.

Tutto questo accade perché l’Unione europea, quando scoppiò la suddetta guerra, si mise subito al guinzaglio del debole presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, il quale è stato fagocitato dai gruppi di potere e dalle lobby americane, che hanno visto nella guerra appena scoppiata un’occasione per fare crescere a dismisura i loro business in termini di fornitura di armi, di energia, di beni immateriali forniti dai satelliti, di informazioni e via elencando.
Naturalmente l’appetito delle lobby americane era condiviso dalle lobby europee che hanno spinto i propri governi ad allinearsi al guinzaglio di Biden.

Quello scriteriato comportamento ha causato le gravi conseguenze prima elencate, alle quali ora è difficile fare fronte perché è intervenuto il ciclone Trump, il quale ha inserito due elementi gravissimi e pesantissimi. Il primo riguarda i dazi, che se fossero effettivamente applicati dal prossimo 2 aprile, comporterebbero un taglio delle esportazioni europee; già tutti i produttori del settore agroalimentare, industriale, meccanico e altri sono preoccupati e stanno protestando ad alta voce per quello che potrebbe essere un vero disastro.

Il secondo elemento che il ciclone Trump ha provocato è l’avere denominato gli europei “parassiti”. Non sappiamo se questo epiteto sia giusto o sbagliato, ma già essere considerati da un ex alleato come parassiti significa un cambio di rotta nel rapporto, che comporterà gravi conseguenze socio-economiche.

Del resto, nel quadro internazionale, risulta del tutto evidente come l’Unione europea stia facendo la figura del fantoccio, che non conta nulla, tanto che non partecipa, se non marginalmente, alle trattative in corso a Riad.
Essersi allineati all’intervento degli Usa a favore di Zelensky in maniera scriteriata sta comportando le gravi conseguenze elencate e le altre che via via stanno arrivando e che tutti noi europei ed europee, in particolare italiani/e, pagheremo.

Detto ciò, sentiamo la solita voce di chi è stato/a informato/a parzialmente e non completamente che si chiede: allora cosa si sarebbe dovuto fare? Lasciare che la Russia invadesse l’Ucraina senza battere ciglio?
La risposta è nei fatti e l’abbiamo più volte indicata: si doveva intervenire immediatamente per concludere il piano di pace, redatto dieci giorni dopo l’invasione, che consisteva nel dare subito quei territori alla Russia e fare cessare immediatamente l’uso delle armi, il che avrebbe comportato per l’Ucraina una conseguenza estremamente positiva e cioè non essere distrutta!
Ci dispiace dovere ribadire questi fatti incontrovertibili, che può valutare solo chi pensa con la propria testa e non con quella degli altri.

Abbiamo la sensazione che le trattative di pace in corso in Arabia Saudita porteranno in tempi ragionevoli alla conclusione prima descritta, cioè quella che si poteva raggiungere tre anni fa.
D’altro canto, non sembra che vi siano soluzioni alternative. Non vi è dubbio che le quattro regioni più la Crimea si possano considerare acquisite dalla Russia in via definitiva e non c’è neanche dubbio che la Russia non ha alcun interesse a estendere la guerra verso altri territori dell’Ucraina, né pensa di attaccare la Nato presente in alcuni Paesi europei.

A questo punto non resta che augurarsi una rapida conclusione delle suddette trattative, sia perché delle conseguenze di questa guerra non se ne può più, sia per prevenire ulteriori danni che sono quelli elencati prima, ovvero gli effetti perversi dei dazi.
“La situazione è grave, ma non seria”, diceva Ennio Flaiano, mentre dobbiamo ricordare il vecchio detto: “Chi semina vento, raccoglie tempesta”.

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Un commento

  1. Paolo Collini ha detto:

    Quindi quando una potenza militare invade un paese straniero, la cosa da fare è arrendersi ed entro 10 giorni cedergli la sovranità sui territori che unilateralmente ritiene gli spettino? Mi pare un invito a nozze per Cina, Russia e ora anche USA e una sentenza di morte per Taiwan, Repubbliche baltiche, Groenlandia, Panama, e forse anche Canada. Il mondo sarebbe molto diverso (per me peggiore) se così avessero ragionato coloro che ci hanno preceduto.

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