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Si chiude il Vinitaly, la Sicilia è la stella nascente

redazione

Si chiude il Vinitaly, la Sicilia è la stella nascente

Salvo Ognibene  |
giovedì 18 Aprile 2024

Un successo soprattutto per i vini dell’Etna sempre più apprezzati dai visitatori che hanno affollato la fiera di Verona. La storica kermesse ha visto 1.200 top-buyer provenienti da 65 Paesi e oltre 30 mila operatori stranieri

VERONA – Si è conclusa ieri la cinquantaseiesima edizione del Vinitaly iniziata la scorsa domenica 14 Aprile: un’edizione caratterizzata dal ritorno di tanti buyer e che conferma lo straordinario potenziale del vino siciliano dove oggi l’Etna gode certamente di grande e meritata fama. Sono 1.200 i top-buyer provenienti da 65 paesi e circa 30 mila operatori stranieri da 140 nazioni sono arrivati al Vinitaly per incontrare le 4.000 cantine espositrici distribuite su oltre 100mila metri quadrati: sono questi i numeri in sintesi da Verona dove la Sicilia si è distinta tra i padiglioni più visitati.

In Sicilia una vasta gamma di vini unici e distintivi

L’Isola siciliana, famosa per la sua ricca storia culturale e la sua straordinaria bellezza paesaggistica, offre anche una vasta gamma di vini unici e distintivi: dai bianchi freschi e aromatici dei vitigni autoctoni come il Grillo e il Catarratto, ai rossi come il Nero d’Avola che vede un rinnovamento per essere più contemporaneo senza perdere la sua eleganza. Straordinaria attenzione per il Grillo che gode di un’ascesa continua da diversi anni: “Una varietà che esprime tutta la contemporaneità della viticoltura siciliana, freschezza, carattere fruttato e godibilissima acidità – racconta Alessio Planeta, enologo dell’anno 2024 ai Wine Star Gala di Wine Enthusiast – è un momento fortunato per il Grillo come ho sempre sperato, nonostante sia una varietà in controtendenza continua a guadagnare quote di mercato e probabilmente può ancora crescere in una regione che da sempre ha una marcia in più sui vini bianchi”.

Tra gli eventi più importanti al Vinitaly il “fenomeno Grillo”

Tra gli eventi più importanti al Vinitaly anche un convegno dal titolo “fenomeno Grillo”: “Intendiamo delineare il profilo di un fenomeno unico nel panorama enologico del nostro Paese – sottolinea Antonio Rallo, Presidente del Consorzio Vini Doc Sicilia -. Tra le oltre 70 varietà autoctone della regione, il Grillo emerge infatti come simbolo del crescente prestigio dei vini Doc Sicilia, sia in Italia che all’estero, rappresentando un vero e proprio emblema della qualità enologica siciliana a livello globale”, una varietà che cresce nel 2023 di un + 20% a volume, + 19% a valore e un + 15% di confezionato rispetto all’anno precedente, valori questi mai raggiunti in passato.

Il Grillo è un’incantevole espressione della viticoltura siciliana e grazie alla sua versatilità si presta sia come vino da sorseggiare durante un aperitivo che come accompagnamento ideale per piatti di pesce, frutti di mare e piatti estivi leggeri. “Non solo Grillo ma tutta la Sicilia del vino oggi vive di grande attenzione in un percorso che in trent’anni la pone tra i migliori territori del vino nel mondo – sottolinea l’importatore americano Iacopo Di Teodoro – negli Usa il brand Sicilia crea sempre molta curiosità e si sta distinguendo soprattutto per la diversità di offerta e l’alta qualità dei vini. Inoltre c’è una continua richiesta per venire nell’isola e visitare le cantine, una grande opportunità”.

Tanti gli approfondimenti ed i focus dedicati al vino in tutte le sue sfaccettature ma anche ad altri prodotti frutto dell’agricoltura siciliana quali l’olio ed il carciofo: “Il Carciofo di Cerda ha aperto le danze per la Regione Siciliana, abbiamo voluto proporre il nostro “principe” della tavola per farlo entrare da protagonista nel 2025, anno che vede la Sicilia Regione europea dell’enogastronomia – ha sottolineato il sindaco di Cerda Salvatore Geraci – la cosa più importante è che tutti i nostri prodotti d’eccellenza faranno squadra” dall’olio evo, al vino con la Doc Monreale, al carciofo”.

Una Sicilia che fa sistema per comunicare la grande fortuna di avere produzioni agroalimentari con una forte identità territoriale e di altissimo livello: “Purtroppo si parla ancora troppo poco di olio ma è un prodotto frutto della terra che andrebbe valorizzato ancora di più – sottolinea Valentina Ventura che da pochi anni gestisce l’azienda agricola insieme al fratello Daniele sull’Etna – Non solo la nostra Nocellara Etnea ma sono davvero tante le cultivar diffuse in tutta la Sicilia, tutte di grande qualità e sulle quali noi produttori crediamo tanto”.

Parole che sottolineano l’impegno ed il nuovo corso dell’olio siciliano che chiede ai ristoratori e agli agenti commerciali maggiore attenzione, temi trattati anche durante la la 28ª edizione di Sol, International olive oil trade show, Xcellent Beers e il 25° Enolitech, Salone internazionale delle tecnologie per la produzione di vino, olio e birra.

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