Click day, azione legale collettiva contro la Regione siciliana - QdS

Click day, azione legale collettiva contro la Regione siciliana

Michele Giuliano

Click day, azione legale collettiva contro la Regione siciliana

mercoledì 14 Ottobre 2020

Per l’associazione dei consumatori Aiace con il cosiddetto BonuSicilia “La Regione ha rivisto le regole del gioco in maniera del tutto illegittima e irrazionale”. La class action anche per l'illegittima decisione di sospendere le procedure

PALERMO – Soldi a pioggia per tutti, e quella che doveva essere una misura di sostegno per imprese e artigiani siciliani ha finito per trasformarsi in una goccia nell’oceano. Ne è convinta l’associazione dei consumatori Aiace che si dice pronta proprio per questo ad avviare un’azione collettiva contro la Regione siciliana per come è andata a finire con il Bonus covid collegato al flop del click day.

Un’azione che si rende necessaria per tutte quelle aziende che avevano le carte in regola per poter accedere al finanziamento ma che adesso dovranno accontentarsi di briciole. Questo perché la Regione ha deciso di annullare il click day e quindi suddividerà il fondo da 128 milioni a tutte le imprese che avevano presentato istanza. “Per questo motivo, – afferma il vicepresidente di Aiace, Alberto Maugeri -, nel censurare severamente l’operato dell’Amministrazione Regionale, la nostra associazione insieme a diverse imprese avvierà un’azione collettiva a tutela dei diritti e degli interessi di quanti sono stati colpiti da un esercizio del potere amministrativo molto più che discutibile. A tal riguardo, l’associazione si è già rivolta all’avvocato Giovanni Francesco Fidone, specializzato in diritto amministrativo e pubblico, che curerà ogni aspetto dell’azione giurisdizionale che sarà avviata”.

Siamo di fronte quindi all’avvio di una vera e propria class action: “Al netto di ogni considerazione in merito alla disastrosa gestione del click day – aggiunge Maugeri – stupisce e non poco la scelta della Regione siciliana di sospendere le procedure e di rivedere le regole del gioco, in maniera del tutto illegittima e irrazionale ed in violazione del legittimo affidamento delle imprese”.

Il click day, previsto per lo scorso 8 ottobre, è stato annullato: la Giunta regionale ha infatti deciso di abbandonare il metodo informatico per passare alla distribuzione delle risorse alle imprese già iscritte sulla piattaforma gestita da Tim. Si tratta di almeno 56 mila aziende. Si è assistito ad un rimbalzo di responsabilità: l’assessore regionale alle Attività produttive, Mimmo Turano, ha puntato il dito proprio contro Tim, lamentando il mancato arrivo della garanzia di riuscita del click day. Così, la giunta presieduta da Nello Musumeci ha seguito la linea suggerita dall’opposizione: i contributi alle imprese per i danni subiti durante il lockdown saranno concessi a pioggia, considerando come platea tutte le imprese già registrate sul portale. Da definire le modalità per accedere al bonus: saranno affidate a un altro bando. Si tratta dei fondi stanzianti nella Finanziaria anti-Covid quattro mesi fa dall’Ars, grazie a somme ritagliate dai piani di investimento dei fondi europei che sono rimasti irrealizzati dal 2014 a oggi.

Al bando potevano accedere tutte le microimprese artigiane, commerciali, industriali e di servizi. Alla vigilia era considerato un aiuto destinato solo alle aziende che occupano meno di dieci persone e che hanno un fatturato annuo non superiore a due milioni. Le imprese finanziate devono aver chiuso per effetto di uno dei vari Dpcm del governo nazionale o a causa di una delle ordinanze del presidente della Regione. Tutte le imprese del settore turistico, invece, potranno accedere agli aiuti. Per alberghi e altre aziende del settore basta certificare di aver chiuso, anche spontaneamente, o comunque di aver avuto danni gravi parametrati al fatturato degli anni precedenti. Le aziende potranno ricevere fondi da 5 a 35 mila euro secondo le tempistiche di apertura dell’impresa e del calo del fatturato medio.

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