Come valutare i rischi architettonici negli ambienti di lavoro - QdS

Come valutare i rischi architettonici negli ambienti di lavoro

redazione

Come valutare i rischi architettonici negli ambienti di lavoro

venerdì 17 Febbraio 2023

Anche il modo in cui un edificio è stato progettato e costruito può incidere sulla salute dei lavoratori

a cura dell’Inail – Direzione Regionale Sicilia

Anche il modo in cui un edificio è stato progettato e costruito può incidere sulla salute dei lavoratori. Infatti una costruzione, per essere definita luogo di lavoro, oltre ad essere stabile e solida, deve possedere anche caratteristiche specifiche in grado di assicurare il benessere di chi vi lavora. Ma come? Innanzitutto rispettando precise dimensioni (altezza, cubatura e superfici) e considerando anche i fattori ambientali come il microclima, l’illuminazione, il suono e gli spazi. A queste e ad altre domande viene in aiuto la nuova pubblicazione edita dall’ Inail e frutto di una collaborazione con l’Università “Federico II°” di Napoli.

Il volume è il risultato del progetto RAS (Ricercare e Applicare la Sicurezza) che porterà alla realizzazione di sei manuali operativi, tutti riguardanti la sicurezza nei luoghi di lavoro, rivolti a professionisti e tecnici. Il vademecum appena pubblicato affronta il tema della valutazione del rischio architettonico, cioè nel prevedere l’eventualità che gli elementi tecnici ed ambientali di un sistema edilizio possano determinare condizioni di pericolo per la salute e la sicurezza dei lavoratori. Il rischio infatti è sempre connesso con le caratteristiche tecnico-costruttive, lo stato di conservazione, la manutenzione e l’utilizzo di un edificio.

Già nell’antichità era noto il rapporto tra architettura e salute; il Feng Shui ad esempio, pratica orientale antichissima, ha sempre avuto come scopo il ristabilire l’armonia ed il corretto flusso energetico nell’ambiente in cui viviamo. Ma è soprattutto in tempi recenti che sono stati chiari i potenziali effetti che gli aspetti tecnici di un edificio possono avere sulle condizioni fisiche e mentali di chi vi risiede o lavora. I fattori ambientali esercitano un’influenza sul corpo umano che può produrre effetti benefici o di disagio. Un edificio, a seconda delle sue caratteristiche, può migliorare o peggiorare la vivibilità degli occupanti. Basti pensare alla luminosità che, incidendo sulle capacità visive, influenza l’operatività dell’ambiente di lavoro. Il benessere psicologico, allo stesso modo, è strettamente legato all’ambiente di lavoro e alla sua capacità di limitare possibili cause di stress, come la difficoltà di orientamento spaziale e temporale o la capacità di favorire processi cognitivi, come l’attenzione e la concentrazione.

Il volume, che ricordiamo è consultabile e scaricabile gratuitamente dal portale Inail, sottolinea l’importanza di osservare l’interazione tra l’uomo e l’opera architettonica in cui lavora per individuare i fattori di rischio. Infatti, solo dopo un’attenta lettura di questa relazione è possibile comprendere i modi in cui una costruzione ed il suo contesto possono influire sulla salute e la sicurezza dei lavoratori.

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