Confisca irrevocabile da 2 milioni a Stefano Polizzi - QdS

Dalla mafia allo Stato, confisca da 2 milioni di euro a Stefano Polizzi

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Dalla mafia allo Stato, confisca da 2 milioni di euro a Stefano Polizzi

Redazione  |
sabato 11 Marzo 2023

Duro "colpo" per uno dei massimi esponenti della mafia di Misilmeri, ai vertici di Cosa nostra.

Provvedimento di confisca di primo grado a carico di Stefano Polizzi, esponente della famiglia mafiosa di Misilmeri (in provincia di Palermo). I beni diventati patrimonio di Stato hanno un valore complessivo di circa 2 milioni di euro.

Nelle scorse ore, un provvedimento simile aveva colpito un altro esponente di Cosa nostra di Palermo, il noto Tommaso Lo Presti, detto “U Pacchiuni” e membro di spicco della famiglia mafiosa di Porta Nuova.

Confisca a Stefano Polizzi, le indagini

Le attività d’indagine finalizzate all’individuazione delle disponibilità economico-imprenditoriali riconducibili ad appartenenti all’organizzazione mafiosa Cosa nostra, svolte dal Nucleo Investigativo dei carabinieri di Palermo, avevano già portato nel novembre del 2013, all’emissione da parte della Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo.

Quest’ultima aveva accolto le richieste della locale Procura della Repubblica di un provvedimento di sequestro di beni per un valore complessivo di circa 2.000.000 euro a carico di Stefano Polizzi, nato a Palermo il 16.04.1955.

Con l’odierno provvedimento la confisca di primo grado, emessa dalla stessa autorità giudiziaria nel maggio del 2020 a carico di Stefano Polizzi, è stata dichiarata irrevocabile con sentenza della Corte di Cassazione. L’ingente patrimonio, riconducibile a Cosa nostra, è entrato definitivamente a far parte del patrimonio dello Stato.

Stefano Polizzi era stato tratto in arresto nell’aprile del 2012, nell’ambito dell’operazione Sisma, per aver commesso due tentate estorsioni aggravate. Ritenuto persona particolarmente vicina ai vertici della famiglia mafiosa di Misilmeri, è stato condannato a 4 anni di reclusione, divenuta irrevocabile nel marzo del 2017. In atto è detenuto nel carcere di Santa Maria Capua Venere, perché successivamente all’espiazione della citata pena detentiva, è stato nuovamente arrestato nel novembre del 2018 nell’ambito dell’operazione Cupola 2.0, per essere stato il reggente della famiglia mafiosa di Bolognetta, in qualità di reggente, riportando la condanna di primo grado a 17 anni di reclusione.

I beni interessati dal provvedimento

Il provvedimento di confisca definitiva a carico di Stefano Polizzi ha riguardato i seguenti beni:

  • 2 imprese individuali site in Bolognetta (PA), operanti nel settore edile;
  • quota pari ad ½ di panificio sito in Marineo (PA);
  • un immobile di 3 elevazioni fuori terra sito in Bolognetta (PA);
  • un immobile sito in Marineo (PA);
  • 5 appezzamenti di terreno siti in Bolognetta (PA);
  • un’abitazione rurale sita in Bolognetta (PA);
  • 8 automezzi;
  • 8 rapporti bancari.

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