Consumi famiglie, nel 2020 calo dell’8,7% - QdS

Consumi famiglie, nel 2020 calo dell’8,7%

redazione

Consumi famiglie, nel 2020 calo dell’8,7%

martedì 09 Giugno 2020

Relazione Istat “Prospettive per l’economia italiana nel 2020-21” sui comportamenti post Covid-19. La contrazione più consistente riguarda l’acquisto di beni durevoli (-17,5%) e i servizi (-9,2%)

ROMA – Il peggioramento delle condizioni del mercato del lavoro e dell’attività produttiva, parzialmente attenuati dai provvedimenti del Governo, produrranno un effetto marcato sui comportamenti di spesa delle famiglie nel 2020 (-8,7%) e un miglioramento nell’anno successivi (+5%) in linea soprattutto con la prevista ripresa dell’occupazione. È quanto stima l’Istat nelle “Prospettive per l’economia italiana nel 2020-2021”.

Nel corso del 2019, la spesa per consumi finali nazionali ha manifestato persistenti segnali di debolezza fino alla stagnazione segnata nel quarto trimestre. Al marginale aumento in media d’anno (+0,2% rispetto al 2018) è seguita la caduta dei consumi del primo trimestre 2020, collegata alle misure di lockdown. L’impatto congiunturale sulla spesa complessiva per consumi italiani (-5,1%) è stato di intensità simile a quello registrato in Spagna ma peggiore rispetto a quanto avvenuto in Francia e Germania (rispettivamente -4,5% e -2,2%).

Considerando il solo aggregato delle famiglie, la caduta dei consumi è stata invece più marcata in Spagna (-8,2%) rispetto all’Italia (-6,6%) e minore in Francia e Germania (-5,8% e -3,1% rispettivamente). Il calo della spesa per consumi delle famiglie risulta fortemente influenzato dalla contrazione degli acquisti di beni durevoli e di servizi, più accentuate in Italia (rispettivamente -17,5% e -9,2%) rispetto agli altri paesi. I beni di consumo non durevoli hanno invece manifestato una sostanziale tenuta, segnando un aumento in Germania (+0,7%) e riduzioni contenute in Italia (-0,9%) e Francia (-1,1%).

In Italia, gli ultimi dati sulle vendite al dettaglio riferite ad aprile, mese caratterizzato dalla presenza delle misure di lockdown più incisive, segnalano un deciso calo in volume rispetto al mese precedente (-11,4%) a sintesi di un andamento fortemente differenziato tra le vendite dei beni non alimentari (-24,5%) e quelle di beni alimentari (-0,4%). Tra i prodotti non alimentari la contrazione più marcata è stata segnata da calzature, mobili, articoli tessili, arredamento e abbigliamento e pellicceria. Nello stesso mese, è proseguito l’aumento del commercio elettronico (+27,1% il valore delle vendite rispetto ad aprile 2019).

I dati più recenti sul clima di fiducia dei consumatori relativi a maggio 2020 confermano un quadro di difficoltà. Rispetto a marzo la diminuzione è ampia per il clima economico e corrente mentre il clima personale e quello futuro registrano diminuzioni di minore entità. Inoltre, le attese sulla situazione economica dell’Italia hanno segnato un miglioramento pur rimanendo a livelli molto bassi. Le maggiori spese indicate dal Governo per fronteggiare la pandemia sono attese sostenere i consumi della Pa nell’anno corrente (+1,6%) mentre nel 2021 si registrerebbe un sostanziale mantenimento dei livelli raggiunti (+0,3%).

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