Consumi, la Sicilia vede i primi miglioramenti - QdS

Consumi, la Sicilia vede i primi miglioramenti

Marco Carlino

Consumi, la Sicilia vede i primi miglioramenti

mercoledì 18 Maggio 2022

L’Osservatorio Confimprese-Ey: “Aprile in ripresa, nel confronto con il 2019 si registra un incoraggiante -1%”. Il direttore del Centro studi, Maiocchi al QdS: "Secondo mese in positivo"

PALERMO – Trend dei consumi in miglioramento nel mese di aprile in Sicilia. Nel confronto con il 2019, anno pre-Covid, l’Isola ha registrato un incoraggiante -1%. Un dato confermato anche dall’analisi per province che vede Catania seconda a livello nazionale con un +4,5%.

Questo è quanto emerge dalla consueta fotografia dall’Osservatorio Confimprese-Ey sull’andamento dei consumi.

Consumi in Sicilia in recupero di oltre 8 punti percentuali rispetto a marzo 2022

“Per il secondo mese consecutivo – spiega al QdS Mario Maiocchi, direttore Centro studi Retail Confimprese – continua il buon andamento della Sicilia, che chiude il mese di aprile 2022 a -1% su aprile 2019, quasi in linea con il totale consumi dell’area Sud +1% e in recupero di oltre 8 punti percentuali rispetto ai dati di marzo 2022. Sembra, dunque, che l’isola si sia lasciata alle spalle le drammatiche flessioni dei trimestri/anni precedenti e sia in una fase di recupero consolidato. Positivo anche il trend del capoluogo Palermo, che fa segnare -4% e -4,6% in provincia. Se è lecito iniziare a tracciare un trend in miglioramento, occorre tuttavia tenere in considerazione il peso di inflazione, caro materie prime/trasporti e instabilità politico-economica sullo scenario europeo, che suggeriscono di procedere con cautela nelle valutazioni sull’andamento dei consumi nei prossimi mesi. Sicuramente la ripresa degli incoming turistici in Italia, nelle città d’arte e nelle località balneari, è di buon auspicio”.

A spingere i consumi in Sicilia la ristorazione

“A spingere i consumi nell’Isola – aggiunge Carlo La Giglia, responsabile Osservatorio Ey – è stato soprattutto il settore della ristorazione, che registra un +38% grazie alle tante aperture di catene nazionali e alla voglia dei siciliani di ritornare a vivere il proprio tempo libero fuori casa, dopo due anni di restrizioni dovute al contenimento dell’emergenza sanitaria”.

Un trend in miglioramento, dunque, nonostante la situazione geopolitica in atto, da ricondurre principalmente a tre fattori: la ripresa del mercato del lavoro con un tasso di disoccupazione sceso all’8,5%; i risparmi forzosi delle famiglie italiane – rimasti intatti durante la pandemia – che ora sono disposte a spendere per superare le scarsità imposte dal periodo recente. E, infine, l’allentamento delle restrizioni sanitarie legate a una voglia di normalità che spinge i consumi.

Gli italiani sono sempre più propensi a tornare a trascorrere il proprio tempo libero fuori casa dopo due anni di limitazioni legati al contenimento dell’emergenza Covid-19.

Nelle aree geografiche, come testimonia il dato relativo alla Sicilia, continua il buon andamento del Sud, che si lascia alle spalle il segno meno e consolida i consumi a +1%, seguito da Centro -7,4% e da Nord-ovest -8,3%. Permangono segnali di sofferenza per il Nord-est, che si conferma l’area con i peggiori trend -19,4%.

Nei settori merceologici, si raggiungono i livelli pre-pandemia con il retail non food che chiude il mese di aprile a +4,9% e la ristorazione a +0,9%. Una boccata d’ossigeno, che si era già vista nei mesi precedenti con un parziale recupero per entrambi i settori e mostra un cambio di passo. Non c’è ancora ripresa per abbigliamento-accessori, in flessione del -20,1%, anche se si evidenziano segnali di leggero miglioramento rispetto a marzo 2022 che aveva chiuso a -31,1% su marzo 2019.

Nei canali di vendita continua il (aree periferiche delle metropoli e cittadine di provincia), che chiude il mese di aprile a +4,4% e consacra l’importanza del canale e le mutate abitudini d’acquisto dei consumatori, che scelgono i negozi di vicinato per comodità e sicurezza. Tutti gli altri canali registrano, di contro, una perdurante flessione. A partire da outlet -17,4%, centri commerciali -16,6% e high street -14,5%, per finire con il travel -16,6%, che prosegue nella fase di leggero recupero, rispetto al forte calo dei due anni passati, iniziata nel mese di marzo.

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