Continuità territoriale, Trapani Birgi cerca compagnie - QdS

Continuità territoriale, Trapani Birgi cerca compagnie

Michele Giuliano

Continuità territoriale, Trapani Birgi cerca compagnie

martedì 21 Gennaio 2020

Presto l’ok dal Ministero al bando che impone tetti massimi ai biglietti dall’aeroporto di Birgi, presto anche a Comiso. Le rotte onorate operative entro metà luglio. Collegamenti con Trieste, Brindisi, Parma, Ancona, Perugia, Napoli

TRAPANI – Dopo aver incassato la certezza della continuità territoriale sembra voler ripartire a gonfie vele l’aeroporto di Trapani Birgi.

Nel corso di un incontro che si è tenuto ieri mattina al Comune, in cui si è discusso di “Promozione territoriale e azioni di rilancio e sostegno dello scalo”, sono emerse importanti novità. Si punta infatti forte sull’ipotesi di far tornare qualche compagnia, come ai tempi d’oro della Ryanair, per far base all’aeroporto: “A proposito di continuità territoriale – afferma Salvatore Ombra, presidente di Airgest, società che gestisce i servizi a terra dello scalo trapanese – ho in programma alcuni incontri interlocutori con altre compagnie aeree per aggiungere altre destinazioni, attese e necessarie. Da cinque mesi il nostro aeroporto vive una nuova stagione di interventi per recuperare la vitalità dimenticata”.

Per quanto riguarda le rotte onorate, per cui sono stati investiti 35 milioni di euro, di cui 8 da parte della Regione, per 6 frequenze bisettimanali, “in assenza di ricorsi – ha spiegato Ombra – saranno operative entro metà luglio. Il ministro, ad ore, dovrebbe pubblicare il decreto per attivare il bando e iniziare a ricevere le offerte delle compagnie interessate”. Ombra ha confermato l’interessamento di almeno quattro compagnie aeree, tra cui di DAT che già opera la rotta Trapani Pantelleria. “L’obiettivo di Airgest – ha aggiunto – è quello di poter avere un aereo, di una di queste compagnie, basato a Birgi”.

Dunque si guarda già avanti rispetto alla firma del bando per la continuità territoriale arrivato nei giorni scorsi per mano della ministra delle Infrastrutture, Paola De Micheli, attraverso cui si mettono all’asta sei diversi tratte da Birgi da coprire con un contributo di Stato e Regione che permetterà sconti finali importanti sui biglietti.

I voli interessati dal bando, che saranno attivati entro l’estate, riguardano le tratte Trapani-Trieste, Trapani-Brindisi, Trapani-Parma, Trapani-Ancona, Trapani-Perugia, Trapani-Napoli.

“Esprimiamo compiacimento per l’epilogo di una vicenda che per mesi, insieme all’assessore alle Infrastrutture Falcone, abbiamo seguito con particolare impegno – ha dichiarato il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci -. La Regione Siciliana ha destinato ben 16 milioni di euro, oltre alle risorse dello Stato, per arrivare a questo risultato che è il completamento di un percorso complesso e impegnativo, che ci ha visto in prima linea a Roma e Bruxelles. Ma è solo il primo passo. La vertenza sul caro-voli, per gli altri aeroporti dell’Isola, infatti, prosegue. Abbiamo già chiesto al governo nazionale di attivare le procedure, previste dalla legge 388/2000, affinché anche gli aeroporti di Palermo e Catania possono godere degli stessi benefici per i collegamenti con Roma e Milano. In tal senso, siamo pronti a investire altre risorse per ridurre i disagi dei siciliani”.

A breve anche per Comiso arriveranno i bandi, in questo caso le tratte da coprire saranno soltanto due, vale a dire i collegamenti con Roma Fiumicino e il Comiso-Linate.

“Ci siamo quasi – aggiunge soddisfatto Nuccio Di Paola, deputato regionale Movimento 5 Stelle -. È una battaglia storica del M5S che si sta finalmente concretizzando, un risultato che darà nuovo impulso ai due aeroporti di Comiso e Trapani ed ai territori circostanti”.

Non tutti però vedono di buon occhio questa operazione, a cominciare dal ‘Comitato per il monitoraggio e la salvaguardia dell’aeroporto di Trapani’, sorto in questi ultimi anni in seguito alla crisi dello scalo dovuta all’interruzione del contratto di co-marketing che ha fatto andar via Ryanair: “Spendere 50 milioni per ottenere, se va di lusso, 200 mila passeggeri annui in più nei due aeroporti – afferma Alessandro Riolo, componente del comitato – sarà uno spreco immondo del denaro del contribuente. C’erano una serie di alternative migliori, chi ha scelto ha scelto la peggiore. Non ho fatto ricorso alla Comunità europea solo per rispetto dei lavoratori e degli amministratori dei due aeroporti, ma non è strada che spunta, gli elettori non hanno l’anello al naso, si accorgeranno rapidamente dell’errore commesso e dello spreco conseguente”.

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