Coronavirus, da oggi la Fase 2, l'Italia riparte. Ma il Governo Conte chiede a tutti ancora cautela - QdS

Coronavirus, da oggi la Fase 2, l’Italia riparte. Ma il Governo Conte chiede a tutti ancora cautela

redazione web

Coronavirus, da oggi la Fase 2, l’Italia riparte. Ma il Governo Conte chiede a tutti ancora cautela

lunedì 04 Maggio 2020

Il Viminale conferma che è possibile visitare anche gli amici ma chiede "prudenza ed equilibrio". Il Premier, "il futuro è nelle nostre mani, non sperperiamo quanto faticosamente guadagnato". Il ministro Speranza, "la partita non si vince per decreto, la responsabilità individuale è fondamentale". E apre sulla differenziazione per regioni. Sul sito del Ministero dell'Interno la nuova autocertificazione, ma la vecchia resta valida. Si punta a colpire gli assembramenti di persone.

Fase 2, si parte.

Da oggi – e fino a domenica 17 maggio – si spezzano alcune delle catene che dallo scorso 11 marzo avevano tenuto in casa milioni di cittadini.

Ma non è un liberi tutti, ha subito ricordato il premier Giuseppe Conte, che avverte: “Come mai prima, il futuro del Paese sarà nelle nostre mani. Più saremo scrupolosi e prima potremo riconquistare altri spazi di libertà. Non sperperiamo quello che abbiamo faticosamente guadagnato”.

Il Ministero dell’Interno, guidato da Luciana Lamorgese, ha chiesto ai prefetti italiani un’applicazione “prudente ed equilibrata” delle misure: l’obiettivo primario è tutelare la salute, allentando però l’impatto delle prescrizioni sulla vita quotidiana.

La circolare del Viminale chiarisce poi che il termine ‘congiunti’ si riferisce anche alle “relazioni connotate da duratura e significativa comunanza di vita e di affetti”, quindi anche gli amici.

E il ministro Roberto Speranza sottolinea: “questa partita non si vince per decreto, la responsabilità individuale è fondamentale per la seconda fase”.

La preoccupazione nel Governo – con differenti gradi di accentuazione – è che oggi ci sia una rimozione collettiva dell’emergenza Covid-19, alimentata dal clima più caldo, dalla ripresa di diverse attività, dalla riapertura dei parchi e dalla voglia a lungo repressa di uscire dopo quasi due mesi di quarantena obbligata.

“Siamo ancora dentro la crisi, guai a pensare che è finito tutto”, avverte Speranza.

a qui l’appello al senso civico e a non precipitarsi tutti fuori rischiando di far rialzare la curva dei contagi.

Ma dove non arriva il senso civico, scattano le sanzioni. E dopo le domande frequenti, le Faq, ecco che arrivano le indicazioni del Viminale ai prefetti su come applicare le misure della Fase 2.

L’obiettivo – facendo “leva sul senso di responsabilità dei singoli cittadini” – è cercare un punto di equilibrio tra la salvaguardia della salute pubblica, da perseguire essenzialmente con il divieto di assembramento e l’esigenza di “contenere l’impatto sulla vita quotidiana dei cittadini”.

Ecco perchè nella valutazione dei casi concreti in relazione agli spostamenti, l’invito è a un “prudente ed equilibrato apprezzamento” sull’applicazione delle misure.

In sostanza, niente più droni ad inseguire runner solitari nei parchi. Si punta a colpire gli assembramenti di persone.

Nessun cenno nella circolare firmata da Matteo Piantedosi, capo di Gabinetto del ministero dell’Interno, al modulo per l’autocertificazione che, nelle sue varie versioni, ha accompagnato gli italiani durante il lockdown.

Ma sul sito del ministero nel pomeriggio è comparso il nuovo modello che, rispetto al precedente, contiene le quattro motivazioni che giustificano lo spostamento (comprovate esigenze lavorative; assoluta urgenza; situazione di necessità; motivi di salute) e sei righe in bianco che il cittadino può riempire precisando la ragione dello spostamento.

Resta comunque valida, per chi l’ha stampata, la vecchia versione. Basta barrare le parti non attuali che sono indicate sul modello presente sul sito.

Sulla questione congiunti, dopo i chiarimenti nelle Faq, il Viminale ha citato una sentenza della Cassazione del 2014 in cui la definizione viene allargata alle “relazioni connotate da duratura e significativa comunanza di vita e di affetti”.

Il pronunciamento della Corte era in merito alla richiesta di risarcimento danni avanzata dalla fidanzata di una vittima di incidente stradale.

La ministro delle Politiche agricole, Teresa Bellanova, così come già il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, interpreta la definizione come un allargamento anche a “un amico stretto”.

Non sta allo Stato, spiega, “stabilire quali sono i requisiti per definire le persone cui vogliamo bene”.

Via libera poi alla ripresa degli allenamenti per gli sport di squadra, sempre però “nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno due metri e rispettando il divieto di ogni forma di assembramento”.

Non sarà inoltre più obbligatorio l’invio ai prefetti delle richieste di autorizzazione o la comunicazione preventiva per la ripresa delle attività produttive industriali e commerciali. Ci saranno però controlli per “garantire la sicurezza dei lavoratori” e “assicurare idonei livelli di protezione negli ambienti di lavoro”.

Da oggi, dunque, occhi puntati sul comportamento degli italiani e sulla curva dei contagi nelle prossime due settimane.

“Sicuramente – osserva Speranza – il primo passaggio è quello del 18 maggio. Poi ci saranno altre scadenze, però noi vogliamo accelerare il più possibile e il metodo di monitoraggio che abbiamo costruito sulle regioni ci consentirà anche di differenziare perché io credo che a un certo punto sia giusto immaginare di aprire di più i territori che sono più pronti e di avere più cautela in territori meno pronti”.

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