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Coronavirus, Fnomceo chiede linee guida sull’uso delle terapie

redazione

Coronavirus, Fnomceo chiede linee guida sull’uso delle terapie

mercoledì 25 Marzo 2020

Il presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici (Fnomceo), Filippo Anelli chiede che i medici di medicina generale abbiano indicazioni univoche

ROMA – Linee guida univoche, da fornire ai medici di medicina generale, per l’utilizzo anche sul territorio delle terapie contro il Covid-19. A chiederle, il presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici (Fnomceo), Filippo Anelli.

“Sempre più pazienti con Covid-19 sono gestiti al loro domicilio – spiega Anelli – si tratta, ovunque, dei cosiddetti paucisintomatici, con un quadro clinico non grave. In alcune zone più in difficoltà, come la Lombardia, questo vale anche per pazienti in condizioni più critiche, anche con polmonite sino a che questa non compromette in modo significativo l’ossigenazione del sangue”.

“Per questo – continua Anelli – è fondamentale che i medici di medicina generale abbiano indicazioni univoche su quali siano, secondo le più aggiornate evidenze scientifiche, i protocolli terapeutici da seguire sul territorio, sul modello di quanto ha fatto, il 19 marzo, il governo inglese. In Italia, invece, sino ad ora le uniche linee guida per i medici di medicina generale sono quelle lasciate all’iniziativa e responsabilità di alcune Società scientifiche, come la Simit, la Società di malattie infettive e tropicali, che però risalgono al 1° marzo e potrebbero, in certi punti, essere già superate. Chiediamo quindi all’Istituto Superiore di Sanità di aggiornare e validare quelle già esistenti o, in alternativa, di stendere, in tempi rapidissimi, nuove linee guida valide su tutto il territorio nazionale”.

Altra questione fondamentale è quella dei protocolli diagnostici: se i pazienti sono tenuti a casa sino a che la concentrazione di ossigeno nel sangue scende sotto una certa soglia, è assolutamente indispensabile dotare tutti i medici di medicina generale di un adeguato numero di saturimetri per monitorare in tempo reale i pazienti domiciliati”, sottolinea il presidente Fnomceo, aggiungendo: “Supportiamo senz’altro la richiesta già messa in campo dal segretario generale della Fimmg, la Federazione italiana dei medici di medicina generale, Silvestro Scotti e dal presidente nazionale del Sis118 Mario Balzanelli: bisogna fornire il saturimetro a casa a chi è in isolamento, per l’automonitoraggio e la comunicazione dei dati al medico in teleconsulto. Come Scotti ha ben rilevato, con il saturimetro, il controllo della febbre e del respiro si tengono le persone lontano dagli ospedali”.

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