Coronavirus, Padania in quarantena. Emergenza e risvolti sociali. Tutte le cure sperimentali - QdS

Coronavirus, Padania in quarantena. Emergenza e risvolti sociali. Tutte le cure sperimentali

redazione web

Coronavirus, Padania in quarantena. Emergenza e risvolti sociali. Tutte le cure sperimentali

lunedì 24 Febbraio 2020

In Italia sono cinque i morti - gli ultimi un'anziana paziente oncologica, un ottantaquattrenne e un ottantottenne - e circa centocinquanta i contagiati, il settantasei per cento in Lombardia e il resto nel Nord. Conte, "la linea della massima precauzione ha pagato: abbiamo scoperto tanti casi anche perchè facciamo controlli minuziosissimi. Ora non bisogna cedere al panico, ma seguire le indicazioni delle autorità". Le cure sperimentali con antivirali usati per Hiv ed Ebola. In Cina utilizzato con successo il plasma dei pazienti guariti. L'economia italiana fa i conti con l'emergenza. Anche lo sport bloccato

Ci sono altre tre vittime del Coronavirus: un’anziana paziente oncologica morta ieri nell’ospedale di Crema, un ottantaquattrenne bergamasco e un ottantottenne di Caselle Lampi, tutti organismi molto debilitati, dunque.

Intanto, grazie ai controlli sempre più accurati, sono stati individuati circa centocinquanta contagi, il settantasei per cento in Lombardia, il resto quasi tutto in Veneto.

Pur non trattandosi di cifre alte, l’Italia sale così al terzo posto nella classifica mondiale per numero di casi, dopo Cina e Sud Corea.

Padania nell’occhio del ciclone

A essere esposta è soprattutto la cosiddetta Padania, la zona del Nord Italia dove il virus sarebbe stato “importato” da un dirigente sanitario, messa in quarantena per frenare l’avanzata del Covid-19: stop a scuole, università, messe, pub, discoteche. Porte sbarrate al Duomo di Milano (per i turisti) e alla Scala. Stop a tutti gli eventi in programma.
In Lombardia restano aperti i negozi, ma non i bar ed i locali notturni, off limits dalle 18 alle 6. Le misure varranno per una settimana.

Per gli undici paesi delle zone focolaio è scattato il cinturamento: posti di blocco delle forze dell’ordine impediscono l’ingresso e l’uscita degli abitanti, circa centocinquantamila. Per i trasgressori scatta l’articolo 650 del Codice penale, con arresto fino a tre mesi e ammenda fino a 206 euro.

Conte, scoperti tanti casi per controlli minuziosissimi

Il premier Giuseppe Conte ha trascorso tutta la domenica nella sede della Protezione civile, affermando “la linea della massima precauzione ha pagato: abbiamo scoperto tanti casi anche perchè facciamo controlli minuziosissimi. Ora non bisogna cedere al panico, ma seguire le indicazioni delle autorità”.

Il Governo ha infatti stanziato altri venti milioni per fronteggiare l’emergenza e ieri il presidente Sergio Mattarella ha firmato il decreto con le misure speciali approvato sabato notte dal Consiglio dei ministri.

Il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, ha reso noto che, nel caso dovessero emergere ulteriori necessità di quarantena, sono disponibili cinquemila posti in caserme “e siamo pronti ad utilizzare anche gli alberghi”.

Emergenza e risvolti sociali

Le aziende, intanto, pensano allo smart working per far lavorare da casa i dipendenti.

A Milano è corsa al cibo e i supermercati sono stati presi d’assalto.

In Veneto il presidente Luca Zaia, ha firmato un’ordinanza per bloccare tutte le manifestazioni pubbliche, scuole e musei fino al primo marzo. Stop al Carnevale di Venezia.

Misure analoghe anche in Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige – dove oggi si sono registrati i primi tre casi positivi, dei turisti lombardi – e Liguria.

Pronte due cure sperimentali, attesa per il vaccino

Contro la malattia polmonare Covid-19 causata dal nuovo coronavirus SarsCoV2 non esistono al momento terapie specifiche, ma solo cure sperimentali. Ed è corsa per la messa a punto di un vaccino.

La malattia viene trattata attualmente come i casi di influenza. Nei casi più gravi, ai pazienti viene praticato il supporto meccanico alla respirazione.

Sulla base dei dati disponibili, l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha suggerito una terapia antivirale sperimentale, correntemente utilizzata anche all’Istituto nazionale per le malattie infettive Spallanzani di Roma.

Essa è basata su due farmaci: il lopinavir/ritonavir, un antivirale utilizzato per l’infezione da Hiv e che mostra un’attività antivirale anche sui coronavirus, e il remdesivir, un antivirale già utilizzato per la malattia da Virus Ebola e potenzialmente attivo contro l’infezione da nuovo coronavirus.

Questi farmaci sono stati utilizzati anche per trattare i due coniugi cinesi (dei quali l’uomo è risultato nei giorni scorsi negativo e dunque guarito) ed il ricercatore italiano, anch’egli guarito, ricoverati allo Spallanzani.

“Tali farmaci – spiega l’Istituto – sono indicati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come i più promettenti sulla base dei dati disponibili”.

In Cina, buoni risultati ha dimostrato pure una terapia che utilizza il plasma dei pazienti guariti e uno dei malati di Covid-19, curato appunto con il plasma sanguigno raccolto da persone guarite, è stato dimesso nei giorni scorsi dall’ospedale della città-focolaio di Wuhan.

L’economia italiana fa i conti con l’emergenza

Intanto molte grandi aziende italiane stanno fermando le trasferte.

“Le persone rappresentano il nostro asset principale: la loro tutela rappresenta la priorità” ha dichiarato Intesa Sanpaolo per spiegare le misure di tutela dal Coronavirus adottate.

La banca ha disposto la chiusura delle filiali nell’area rossa con la possibilità per i dipendenti residenti nei Comuni interessati dalle ordinanze di “permessi retribuiti” o di lavorare da casa.

Così hanno fatto anche Unicredit e Banco Bpm. L’istituto milanese “sta inoltre valutando ulteriori misure di estensione dello Smart Working stesso” e ha sospeso tutti i corsi di formazione già programmati nella prossima settimana, le trasferte all’estero e più in generale raccomanda di limitare al massimo la mobilità sul territorio attenendosi con attenzione alla relativa normativa interna.

La stessa Banca d’Italia “segue con la massima attenzione l’evolvere dei casi di contagio; le filiali restano aperte” ma “sono sospesi gli eventi collettivi aperti al pubblico organizzati presso le Strutture della Banca nelle aree a rischio interessate dal provvedimento governativo e in tutti i casi in cui ciò può contribuire al contenimento del rischio di contagio”.

Tra i grandi gruppi già nei giorni scorsi Enel, Eni, Saipem e Snam hanno disposto lo smart working “fino a data da destinarsi per tutti i colleghi che lavorano o hanno residenza in uno dei comuni interessati da ordinanze pubbliche” relative al coronavirus.

Nella moda Armani chiude per una settimana gli uffici di Milano e le sedi produttive che si trovano in Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Trentino e Piemonte. Giorgio Armani ha presentato la collezione della linea che porta il suo nome con una sfilata a porte chiuse. Scelta poi presa anche dal marchio Laura Biagiotti. In Gucci ancora non è stata presa una decisione, così come da Versace, mentre Tod’s ha preferito optare per smart working e limitazione delle trasferte per qualche giorno.

Sport in quarantena, la serie A di calcio a rischio

Una domenica dall’atmosfera quasi surreale per via del calcio in quarantena.

Dopo le decisioni del Consiglio dei ministri, le regioni Lombardia e Veneto e poi Piemonte ed Emilia Romagna hanno sospeso tutte le manifestazioni sportive: e si è fermata anche la serie A.

Rinviate a data da destinarsi quattro partite – Atalanta-Sassuolo, Inter-Sampdoria, Verona-Cagliari e anche Torino-Parma più altre partite in serie C, dei campionati minori, di quelli giovanili, del basket, della pallavolo. Uno stop doveroso e necessario, in linea con le disposizioni del Governo, anche se ora, soprattutto per la serie A apre interrogativi non di poco conto su come regolarsi nel futuro immediato, se optare per la disputa delle gare a porte chiuse o in campo neutro.

Un problema non di poco conto visto il calendario senza margini di intervento con campionato, coppa nazionale e competizioni europee a non lasciare di fatto spazio a nuove date.

Il ministro dello Sport Spadafora ha ribadito che “ora più che mai abbiamo il dovere di essere prudenti e responsabili: è necessario agire in maniera seria e determinata senza alcun allarmismo ma evitando ogni situazione di rischio”.

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