Corruzione elettorale, assolto l'ex deputato Ars Clemente - QdS

Corruzione elettorale, assolto l’ex deputato Ars Clemente

Raffaella Pessina

Corruzione elettorale, assolto l’ex deputato Ars Clemente

venerdì 13 Novembre 2020

Era stato arrestato con l'accusa di avere pagato alcuni elettori in cambio del consenso alle regionali del 2012. "E' stato un tunnel interminabile - ha dichiarato - ma fortunatamente ci sono magistrati che fanno della verità anche una verità processuale"

Nella giungla delle vicende giudiziarie che hanno coinvolto negli anni diversi politici e deputati regionali, con le motivazioni più disparate, dalla apposizione di firme false, alle spese pazze e consulenze inutili, c’è chi è riuscito a dimostrare la propria innocenza e buona fede. Ed è il caso di Roberto Clemente, ex deputato regionale del Pid – Cantiere Popolare, assolto perché il fatto non sussiste. Il politico è palermitano ed è stato eletto nella XVIma legislatura a Palazzo dei Normanni, ricoprendo la carica di segretario della commissione Bilancio. La assoluzione giunge dalla Corte di Appello dopo cinque anni dall’arresto di Clemente, accusato di avere pagato alcuni elettori in cambio del consenso alle regionali del 2012.

In primo grado, davanti al Gup, era stato condannato a sei mesi con pena sospesa ed al pagamento di 600 euro di multa per corruzione elettorale. Il pubblico ministero aveva chiesto una condanna a tre anni. La sua vicenda giudiziaria era stata inserita nella più ampia inchiesta della procura di Palermo, denominata “Agorà”, che coinvolse complessivamente 28 persone, su una compravendita di voti per le elezioni comunali a Palermo e per le regionali siciliane del 2012. Clemente ha manifestato amarezza a suo tempo per la vicenda, così come dopo la sua assoluzione. “E’ stato un tunnel interminabile – ha dichiarato – ma fortunatamente ci sono magistrati che fanno della verità anche una verità processuale”.

L’ex parlamentare ha ripercorso le tappe di questa vicenda: “Nel maggio 2015 sono stato arrestato, davanti alle mie figlie e mia moglie, e portato in caserma per poi essere sottoposto agli arresti domiciliari. Il tutto mentre ero deputato e affrontavo una campagna elettorale con questo fardello sulle spalle, nel corso della quale ho raccolto 5600 voti di amici, ma tanti altri si sono allontanati”. A seguito della sua assoluzione, Clemente ha polemizzato con i Cinquestelle che a suo tempo lo avevano additato come impresentabile. “Adesso dopo la sentenza dovrebbero chiedermi scusa”. Soddisfatto il commento di Saverio Romano, leader di Cantiere Popolare: “L’assoluzione dell’amico Roberto Clemente è una notizia che mi riempie di gioia e che voglio condividere con la comunità politica che ho l’onore di rappresentare e alla quale, in modo autorevole, appartiene Roberto”.

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