Covid, gli anticorpi monoclonali funzionano davvero? Quali sono e dove trovarli - QdS

Covid, gli anticorpi monoclonali funzionano davvero? Quali sono e dove trovarli

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Covid, gli anticorpi monoclonali funzionano davvero? Quali sono e dove trovarli

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lunedì 08 Novembre 2021

Le differenze tra le regioni nell'impiego di tali faramaci sono notevoli. Manca ancora la loro approvazione da parte dell'Ema.

Sono stati finora 13.414, in Italia, i pazienti Covid trattati con gli anticorpi monoclonali, farmaci destinati a soggetti a rischio di progressione al Covid-19 severo ma con recente insorgenza della malattia. Nell’ultima settimana, in particolare, sono state 710 le prescrizioni, un numero pressoché stabile rispetto alle 720 della settimana precedente.

Anticorpi monoclonali in Italia, manca ancora l’approvazione dell’Ema

E’ quanto emerge dal 31/mo report settimanale del monitoraggio realizzato dall’Agenzia Italiana del farmaco (Aifa) relativo al periodo dal 29 ottobre al 4 novembre. Gli anticorpi monoclonali non hanno ancora ricevuto l’approvazione dell’Agenzia europea per i medicinali (EMA) ma in Italia sono stati autorizzati in via temporanea con Decreto del Ministro della Salute a febbraio 2021 e sono disponibili a partire da marzo.

Dove vengono somministrati

Ad oggi sono 204 le strutture che li hanno prescritti (in lieve crescita nelle ultime settimane) dislocate nelle 21 Regioni e Province autonome. Dall’inizio del monitoraggio, la regione che ha trattato più pazienti con queste terapie, che vengono somministrate tramite infusione in day hospital, è il Veneto, con 2.301, seguito dal Lazio con 1.891 e dalla Toscana con 1.790. Tutte le altre regioni sono sotto quota 1.000 e agli ultimi posti ci sono Molise e PA di Bolzano, rispettivamente a 19 e 3.

I farmaci utilizzati

La maggior parte dei pazienti trattati (7.793) ha ricevuto la combinazione di casirivimab-imdevimab, seguita dal mix bamlanivimab ed etesevimab (4.798), da bamlanivimab da solo (823, ora non più disponibile in monoterapia). Ancora non è disponibile, invece, l’ultimo autorizzato, sotrovimab.

Proprio su quest’ultimo è stato condotto pubblicato, pochi giorni fa sul News English Journal of Medicine (NEJM), uno studio randomizzato che ha previsto la somministrazione di sotrovimab o placebo a pazienti entro 5 giorni dall’insorgenza dei sintomi di Covid-19. I risultati mostrano che l’incidenza di ospedalizzazione per qualsiasi causa è stata inferiore tra i chi ha ricevuto l’anticorpo e pari all’1% contro il 7%. (ANSA).

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