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Covid, nelle parrocchie siciliane più di quattromila vaccinati

redazione web

Covid, nelle parrocchie siciliane più di quattromila vaccinati

domenica 04 Aprile 2021

Successo dell'iniziativa lanciata da Musumeci e accolta da monsignor Gristina. Il parroco della Cattedrale di Palermo, "più centri ci sono, prima finiamo". GUARDA CLIP E INTERVISTE

Decisamente un successo l’iniziativa delle vaccinazioni nelle parrocchie per il Sabato Santo lanciata dal presidente della Regione siciliana Nello Musumeci e accolta dal presidente della Conferenza episcopale siciliana, l’arcivescovo di Catania Salvatore Gristina: oltre quattromila (per l’esattezza 4.049) sono stati infatti gli anziani della fascia d’età tra i 69 e i 79 anni, ai quali sono state somministrate, ieri dalle 8 alle 18.30 – e in molti casi fino alle 19 – in trecento parrocchie siciliane, dosi di vaccino Astrazeneca.

Il maggior numero a Palermo e Catania

Secondo i dati diffusi ieri a tarda sera dall’Ufficio stampa della Regione siciliana e raccolti dalle Asp, il maggior numero di vaccinati è stato registrato nelle province di Palermo (950) e Catania (829). A seguire Trapani (570), Enna (531), Messina (428), Siracusa (275), Agrigento (250) e Ragusa (216).

La proroga dell’orario sino alle 19 ha inoltre permesso di usare tutte le dosi disponibili. A Palermo, ad esempio, è stato possibile somministrarne una cinquantina in Cattedrale e ulteriori dosi sono state poi trasferite all’hub vaccinale della Fiera del Mediterraneo.

Felici di vaccinarsi

Il fatto che si trattasse di vaccino Astrazeneca – che ieri è stato nuovamente sospeso in Olanda – non ha fermato le vaccinazioni: “Sono convinto di compiere questo passo – ha dichiarato Luigi Romano, 78 anni, di Palermo, commerciante titolare dell’omonimo negozio accanto alla Cattedrale – credo che vaccinarci sia un dovere. Ho dei nipotini, voglio continuare a vivere e viaggiare e continuare a lavorare. Vorrei presto fare una crociera. Ho sentito tante cose sulle possibili reazioni al medicinale ma credo che non abbiamo alternative”.

Per l’imprenditore palermitano Gaetano Gioé, 76 anni, ” l’Astrazeneca è un ottimo vaccino”.

“Non ho nessuna paura di ricevere la somministrazione – ha detto – lo ritengo sicuro. Avrei preferito il Johnson & Johnson, soltanto perché basta una sola dose, ma ritengo che quello anglo-svedese sia molto sicuro visto che già in Gran Bretagna è stato inoculato a milioni di cittadini e ha avuto pochi effetti negativi. Questa in parrocchia e nelle chiese è una bella organizzazione. Tutto molto più sereno e non caotico come alla Fiera del Mediterraneo dove si è atteso anche cinque ore per vaccinarci”.

“Ero certo, visti i numeri – ha raccontato l’ex insegnante Salvatore Puccio di 75 anni – di trovare una dimensione più umana per noi anziani con questa organizzazione. Noi anziani non possiamo aspettare ore in piedi per fare un vaccino”.

La paura di Astrazeneca

“Molti hanno aderito serenamente – ha detto don Filippo Sarullo, parroco della Cattedrale di Palermo – ma alcuni per paura dell’Astrazeneca sono stati restii ad iscriversi, però nonostante tutto abbiamo raggiunto un numero notevole. Se qualcuno non ha fatto in tempo a prenotarsi, c’è la possibilità di rientrare”.

Più centri ci sono, prima finiamo

Più centri di vaccinazione ci sono – ha detto don Filippo Sarullo, parroco della Cattedrale di Palermo -, prima finiamo. Più ci vacciniamo prima usciamo da questa situazione che ci angoscia. Noi, ben volentieri, abbiamo lavorato per realizzare questa giornata anche grazie al protocollo d’intesa firmato da monsignor Gristina, presidente della Conferenza episcopale siciliana e il governatore Musumeci. Papa Francesco, nell’Angelus della Domenica delle Palme, aveva sottolineato come la pandemia, lo scorso anno, ci avesse scioccati. Quest’anno abbiamo reagito, con questa prova, che può contribuire a velocizzare le vaccinazioni“.

Musumeci, iniziativa unica in Italia

“Un’iniziativa, finora unica in Italia – ha detto Musumeci – di grande valore etico oltre che pratico, che ha raggiunto i siciliani mentre partecipavano alle celebrazioni Pasquali. Sin da quando il governo nazionale ha reso disponibili le prime dosi di vaccino, ogni nostro sforzo è stato rivolto a far sì che la campagna vaccinale potesse coinvolgere il maggior numero di persone”.

Gristina, messaggio di speranza

Di “messaggio di speranza alla vigilia di Pasqua” ha parlato monsignor Gristina, sottolineando come si sia trattato di “un’occasione di solidarietà nei confronti delle persone più fragili, nella tradizione della Chiesa, comunità che promuove la salute”.

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