Criticità per i Cantieri di lavoro e la Regione blocca gli anticipi - QdS

Criticità per i Cantieri di lavoro e la Regione blocca gli anticipi

Michele Giuliano

Criticità per i Cantieri di lavoro e la Regione blocca gli anticipi

martedì 02 Luglio 2019

Pasticci dei Comuni isolani che non documentano le forniture acquistate con evidenza pubblica. Le richieste di acconti del 20% rimangono chiuse nei cassetti del dipartimento regionale

PALERMO – Ai Comuni piacciono i fondi messi a disposizione per i cantieri lavoro, ma sembrano gradire meno la gestione della parte burocratica che essi comportano. È stata appena emessa una direttiva per l’erogazione dell’anticipo del 20%, per la quale pervengono al dipartimento del Lavoro le prime richieste da parte degli uffici comunali, ma che spesso non risultano corredate dalla documentazione attestante l’evidenza pubblica per le forniture di beni e servizi connessi con l’attività dei cantieri.

Gli uffici regionali del Servizio III procederanno all’emissione dell’anticipo spettante soltanto in presenza di una selezione avvenuta, se non con gara formalmente tenuta, con la procedura negoziale, con la consultazione di almeno cinque operatori in possesso dei requisiti previsti. Nel caso in cui tale procedura non sarà rispettata, l’anticipo verrà emesso con il contestuale taglio delle spese che non sono riconoscibili, e quindi saranno oggetto di taglio in fase di rendicontazione e certificazione. Una condizione che si ripete, visto che poco tempo fa era già stata emessa una circolare “fotocopia” di quella attuale anche se con rilievi diversi rispetto agli inadempimenti, nella quale si sottolineava come non fossero stati presentati i verbali di gara per le visite mediche, i dispositivi di protezione individuale se necessari, i corsi di informazione e formazione e la polizza di assicurazione per la responsabilità civile verso terzi. Eppure la tirata di orecchie evidentemente non è bastata. E si continua a tirare avanti alla “bene e meglio”, dimenticando tante delle incombenze che, se espletate, renderebbero tutto il processo più veloce e razionale.

Vanno, infatti, redatti i programmi di lavoro, all’interno dei quali il Comune deve garantire, sul numero complessivo dei soggetti coinvolti nell’iniziativa, la partecipazione di giovani di età compresa tra i 18 e i 36 anni, nella misura del 50%, dei soggetti di età compresa tra i 37 e i 50 anni, nella misura del 20%, e i soggetti ultracinquantenni, nella misura del 20%. Ancora, va tenuto conto della presenza di soggetti immigrati in possesso di regolare permesso di soggiorno per motivi di lavoro o per ricongiunzione familiare, nella misura del 5%, e della presenza di soggetti portatori di handicap, riconosciuti dalla competente commissione sanitaria, nella misura del 5%.

Nel caso in cui non fosse possibile, per carenza di istanze, rispettare le percentuali di riserva a favore dei soggetti portatori di handicap e quella a favore degli immigrati, i posti disponibili sono assegnati alla fascia di età con il maggiore numero di istanze di partecipazione presentate. Nel caso in cui, per contro, non fosse possibile garantire ad entrambe le suddette categorie la percentuale di riserva, ha la precedenza il nucleo familiare con minore reddito e maggior numero di componenti.

I cantieri regionali di lavoro sono stati creati dalla legge regionale n. 3 del 17/03/2016, “al fine di contrastare gli effetti della crisi economica che investe in particolare le fasce più deboli della popolazione e per mitigare le condizioni di povertà ed emarginazione sociale scaturenti dalla carenza di opportunità occupazionali”.

La misura mette a disposizione dei Comuni in totale 20 milioni di euro per dare un impiego (seppure a termine) ai disoccupati, che andrebbero fattivamente ad occuparsi di tante piccole attività di manutenzione, per sistemare giardini, marciapiedi, strade, mini appalti per rendere i Comuni più belli ed efficienti, che possono usufruire di questi soldi per fare tanti piccoli lavori che renderanno l’ambiente urbano più confortevole, aumentando la qualità della vita dei propri abitanti.

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