Crocetta condannato per aver diffamato Gregorio Arena - QdS

Crocetta condannato per aver diffamato Gregorio Arena

redazione

Crocetta condannato per aver diffamato Gregorio Arena

sabato 28 Settembre 2019

Nel 2012 nella trasmissione "L'Arena" aveva accusato il giornalista, caporedattore dell'Ufficio stampa, di essere un assenteista. L'ex Governatore dovrà pagare un'ammenda, le spese e ventimila euro di acconto sulla somma da liquidare in sede civile

L’ex presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta è stato condannato dal Tribunale di Catania per diffamazione aggravata nei confronti del giornalista Gregorio Arena, caporedattore dell’ufficio stampa dell’ente, da lui accusato in una trasmissione televisiva di “assenteismo”.

Il verdetto di condanna è stato emesso ieri dopo la discussione del Pm e dei difensori delle parti.

Il processo, ha detto Gregorio Arena commentando la condanna, “ha dimostrato che non c’è stato alcun assenteismo, alcun favoritismo, ma solo accuse che hanno segnato la mia vita e quella mia famiglia”.

Il dispositivo della sentenza è stato reso noto oggi ai giornalisti nel corso di una conferenza stampa a Catania nello studio dell’avvocato Giuseppe Lipera.

Crocetta è stato condannato a una multa di 800 euro e a un risarcimento dei danni che saranno liquidati in sede civile.

“A titolo di provvisionale – di acconto cioè sul danno che sarà liquidato in separata sede dal giudice civile – Crocetta dovrà pagare ventimila euro, oltre tutte le spese processuali nonché gli onorari della parte civile”, ha detto Lipera.

Crocetta, durante la trasmissione “L’Arena”, su Raiuno, condotta da Massimo Gilletti e con Klaus Davi, del 18 novembre del 2012, come scritto dalla Procura di Catania nella richiesta di rinvio a giudizio, disposta dal Gip, “offendeva la reputazione di Arena accusandolo di assenteismo”.

Durante la trasmissione l’ex governatore Crocetta aveva detto: “Facevo l’europarlamentare e ogni mese andavo a controllare gli uffici di Bruxelles della Regione Sicilia… e di questo giornalista, di cui intendevo avvalermi qualche volta, non c’e’ mai stata traccia. Qualche volta telefonavo, per cui questo gli veniva pagato il doppio salario… per non andare un solo giorno a Bruxelles”.

L’ex presidente della Regione Siciliana aveva aggiunto: “Il contratto sindacale di uno che non va mai a Bruxelles e riceve dodicimila euro di stipendio? Sarebbe ai limiti della truffa. Ringrazi il Signore che non vado in Procura”.

L’inchiesta era stata avviata dopo una denuncia querela presentata il 12 gennaio del 2013 dal giornalista ai Carabinieri della stazione piazza Verga di Catania.

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