Dal "Papu" al "Profe": Qatar 2022 si colora di rossazzurro

Dal “Papu” al “Profe”: Qatar 2022 si colora di rossazzurro

Daniele D'Alessandro

Dal “Papu” al “Profe”: Qatar 2022 si colora di rossazzurro

sabato 19 Novembre 2022

Domani il via ai Mondiali di Qatar 2022: a contendersi il titolo iridato ci saranno anche tre ex rossazzurri

Tic-tac, tic-tac. Il countdown è quasi giunto al termine: i Mondiali del Qatar stanno finalmente per iniziare.

Tra polemiche, scandali e tanto altro ancora relativamente all’extra campo, il pallone più ambito e pesante comincerà a rotolare domani ore 16 italiane con la sfida d’apertura tra i padroni di casa asiatici e l’Ecuador.
I tifosi di tutto il globo sono già con l’acquolina in bocca, ansiosi di vedere esibirsi sul magico rettangolo verde tutte (o quasi) le superstar del pianeta.
Sarà la volta buona per vedere la “Pulga“, Leo Messi, eguagliare D10S a distanza di 36 anni da Messico ’86? Oppure Cristiano Ronaldo risorgerà come l’Araba Fenice dopo il caos vissuto con il Manchester United? Poi, va beh, Mbappé e la Francia a caccia della riconferma iridata, il Brasile di Neymar Jr., la temutissima Serbia di Vlahović e Milinković-Savić, le africane agguerrite vogliose di scrivere la storia…
Insomma, impossibile proprio fare pronostici: le incertezze pullulano e la roulette russa in confronto assomiglia tanto al bere un sorso d’acqua fresca in piena estate.

Il “Papu” in pole con la sua Albiceleste

Ciò che è sicuro, tuttavia, è che anche in Qatar non mancheranno il rosso e l’azzurro.
Sì, perché il Catania in qualche modo sarà presente nel piccolo stato del Golfo.
Tra le favorite d’obbligo, infatti, c’è l’Argentina campione del Sudamerica di un certo Alejandro Darìo Gòmez. Proprio lui, “El Papu“, prelevato dall’Arsenal de Sarandì per un tozzo di pane nell’estate del 2010 e capace, poi, di dipingere fùtbol sino al 2013 ai piedi dell’Etna.
111 presenze, 18 gol, ma soprattutto incanto e magie. Tra un mate e la granita di Aci Trezza, accompagnato dalla sua inseparabile Linda, il fantasista albiceleste è diventato catanese nel corazòn e di fatto, con il piccolo erede, Bautista, nato proprio all’ombra del “Liotru”, in onore del fratello scomparso e omaggiato con una gemma nel sacro tempio di San Siro.

Occhio al talento di Metković

Da un figlio di Catania… a un figlio del Catania. Spostandoci nell’Est Europa, precisamente in Croazia, tra i 26 convocati dal ct Dalić, accanto a mostri sacri come Luka Modrić, Marcelo Brozović e Mateo Kovačić, figura il nome di Bruno Petković. Il ragazzone croato, scovato dai guizzi balcanici dell’ex ds etneo Christian Argurio, 1.93 cm di potenza e talento, fu tra i protagonisti della meravigliosa classe del ’94 della cantera rossazzurra. Epicentro vero e proprio della formazione Primavera guidata da Giovanni Pulvirenti, che giunse sino ai quarti di finale dei play-off Scudetto di categoria, battuta di misura soltanto dal Milan di Cristante e Petagna. Per il giovane di Metković , polo commerciale confinante con la Bosnia Erzegovina che si affaccia sul fiume Narenta, in maglia rossazzurra avvenne anche l’esordio in Serie A datato 20 maggio 2013, subentrando proprio a Gòmez nello scorcio finale di gara dell’ultima giornata contro il Torino all’Olimpico, prima di 5 presenze complessive raccolte con gli etnei nel massimo torneo tricolore. Col senno del poi, a 28 anni, per Petković si può parlare di “promessa non mantenuta” fino in fondo, anche se vincere e segnare gol a grappoli in patria con la Dinamo Zagabria tra campionato, Champions (chiedere al Chelsea per credere) ed Europa League, non è certamente poco.

“La ricerca della verità assoluta attraverso il fisico”: “El Profe” e il suo Uruguay

In Qatar, infine, ci sarà un terzo “rappresentante” dei colori rossazzurri. Spulciando tra tutti gli staff delle 32 formazioni che si contenderanno la Coppa del Mondo, l’occhio cade inesorabilmente su uno dei migliori preparatori atletici a livello internazionale.
Parliamo de “El Profe”, il professore, Óscar Ortega da Montevideo. Il sergente di ferro, cultore del lavoro, dello sforzo e dell’intensità, accompagnò “El Cholo” Diego Pablo Simeone nell’esperienza al Catania, risultando decisivo nella corsa alla salvezza del 2011 dopo le difficoltà fisiche incontrate durante la gestione Giampaolo, e lo coadiuva tutt’oggi all‘Atletico Madrid, fido collaboratore del tecnico argentino con cui ha vinto praticamente tutto (due Liga e due Europa League in 10 anni tanto per dire).
“El Profe” lavorerà in Asia per l‘Uruguay del ct Diego Alonso: toccherà a lui, dunque, mettere benzina esplosiva sulle gambe a fenomeni del calibro del “Pistolero” Suàrez, del “Matador” Cavani e del “Pajarito” Federico Valverde, faro prezioso del Real Madrid di Carletto Ancelotti. Sempre con il solito mantra di una vita intera. “Soy un preparador físico que busca el camino hacia la verdad absoluta”: la ricerca, attraverso il sudore, della verità assoluta.

Signori e signore, potete allacciate le cinture: il Mondiale è alle porte. Un Mondiale ricco di stelle, colorato anche da una romantica sfumatura di rosso e d’azzurro.

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