Ddl Zone franche montane, rinvio che scontenta tutti - QdS

Ddl Zone franche montane, rinvio che scontenta tutti

Raffaella Pessina

Ddl Zone franche montane, rinvio che scontenta tutti

venerdì 06 Dicembre 2019

Ars, rinviata a martedì prossimo la discussione del provvedimento. L’imminente sessione di bilancio potrebbe far slittare tutto

PALERMO – Se ne riparlerà solamente la prossima settimana del disegno di legge sulla istituzione delle zone franche montane.

All’Assemblea regionale siciliana i lavori di Sala D’Ercole infatti sono stati rinviati a martedì prossimo senza che il ddl venisse incardinato. Vibrate proteste arrivano dal Movimento Cinquestelle che hanno parlato di “Conduzione dell’aula di Di Mauro inaccettabile”.

Il disegno di legge, proposto dal comitato regionale promotore delle Zfm in Sicilia, in accordo con i sindaci di 132 Comuni, ha l’obiettivo di ridurre la pressione fiscale delle aree di montagna per attrarre investimenti e ridare slancio economico e sociale a comunità in difficoltà.

La proposta legislativa elaborata dal Comitato è rivolta ai comuni oltre cinquecento metri d’altezza, dove vivono 499.344 abitanti, 28.836 operatori economici e 17.223 aziende agricole che si estendono in circa il 25% di territorio dell’Isola.

Il gruppo Cinquestelle all’Ars se l’è presa proprio con il presidente di turno, Di Mauro: “La legge sulle zone franche montante andava incardinata mercoledì, senza se e senza ma, come stabilito in sede di conferenza di capigruppo e come affermato da Miccichè nella seduta di ieri. Di Mauro, invece, non ha voluto sentire ragioni – hanno dichiarato in una nota i Cinquestelle – non ci ha fatto nemmeno parlare, e ha rimandato tutto a martedì, facendo, perdere una settimana buona e infischiandosene anche dei tanti rappresentanti dei Comuni, che mercoledì erano presenti in Aula”.

I grillini temono che il provvedimento verrà rinviato all’anno prossimo: “Definire inaccettabile e approssimativa la conduzione di Di Mauro – affermano i parlamentari 5 stelle – è certamente un eufemismo, il presidente di turno ha calpestato tutto quanto deciso in precedenza, nonostante la terza commissione avesse provveduto ad esitare la norma per tempo proprio per consentire di farla incardinare, assegnare il tempo per gli emendamenti e fare guadagnare giorni preziosi al Parlamento. Il rischio di dovere rinviare tutto all’anno prossimo ora è tutt’altro che teorico, se dovesse arrivare la Parifica e si dovesse procedere all’assestamento di bilancio”.

Il disegno di legge aveva già superato tutti i passaggi nelle commissioni di merito, compresa la Bilancio che verifica la copertura delle norme. “Si tratta di un importante strumento di crescita per le aree deboli, quelle più interne dell’Isola – aveva dichiarato il presidente della Regione Nello Musumeci – e che può anche diventare strategico nell’ottica di una definizione delle Zes, le Zone economiche speciali pensate proprio per creare favorevoli condizioni di sviluppo”.

I sindaci dei paesi interessati comprendono l’importanza della approvazione di questa legge. “Istituire le Zone Franche Montane in Sicilia è diventata una priorità – ha detto Vincenzo Lapunzina, coordinatore regionale comitato pro Zfm. Con questa iniziativa politica, d’impulso esclusivamente legislativo, si sono esplorati i problemi dei territori montani della Sicilia e per la prima volta si formulano proposte nel solco delle previsioni statutarie. A tal proposito – conclude il coordinatore – ribadiamo la richiesta ai Deputati di non emendare, nel corso dei lavori d’Aula, il testo approvato dalle Commissioni. È una scelta politicamente forte, in certi casi elettoralmente scomoda, ma che licenzierà un testo credibile nei confronti dello Stato”.

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