Di Graziano (Zes della Sicilia orientale): "Prioritario avere gestione dei terreni attualmente pubblici" - QdS

Di Graziano (Zes della Sicilia orientale): “Prioritario avere gestione dei terreni attualmente pubblici”

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Di Graziano (Zes della Sicilia orientale): “Prioritario avere gestione dei terreni attualmente pubblici”

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domenica 04 Dicembre 2022

Il commissario della Zes della Sicilia orientale, Di Graziano, annuncia "interventi infrastrutturali col Pnrr per migliorare l’ultimo miglio".

La Zes della Sicilia orientale è guidata dal commissario straordinario di Governo Alessandro Di Graziano. Lo abbiamo contattato per fare un bilancio dell’operato della struttura.

Commissario Di Graziano, quanti investimenti ha portato la Zes in Sicilia orientale? E come possono essere quantificati dal punto di vista economico?

“Questo anno è stato aperto lo sportello della Zes a giugno e abbiamo proceduto successivamente, da settembre in poi, in collaborazione con le Amministrazioni locali, a dare cinque autorizzazioni uniche per un ammontare di oltre 50 milioni di euro. Questo in termini di investimenti privati. Parallelamente procederemo con l’appalto tra 45 e 48 milioni di investimenti pubblici legati alla realizzazione di quattro infrastrutture: il collegamento tra il porto di Riposto e l’autostrada, tra il porto di Sant’Agata di Militello e l’autostrada, tra i porti di Gela e Licata e la strada principale e la rifunzionalizzazione dell’accesso alla zona industriale all’interporto di Catania”.

Gli investimenti privati in cosa consistono? Quali sono le aziende che hanno deciso di investire?

“Sono investimenti legati alla realizzazione manufatturiera di prodotti chimici, un paio sono connessi all’indotto St, uno è legato alla riqualifica di materiali di prodotti avanzati per la biomedicina e uno per la biochimica”.

Gli investimenti pubblici fanno riferimento solo ai fondi del Pnrr o ricevete anche altri fondi europei?

“I 50 di cui le ho parlato sono fondi Pnrr e hanno una tempistica molto vincolata che con sforzi enormi stiamo portando avanti. Inoltre, abbiamo ulteriori fondi che derivano da Pon e altro che in questo momento riguardano la definizione di interventi progettuali. Ci stiamo attivando per finalizzare la richiesta e quindi poi procedere con i progetti per tre interventi infrastrutturali di miglioramento dell’ultimo miglio delle aree Zes”.

Quante imprese attualmente ricadono nella vostra Zes e qual è il loro fatturato totale?

“A me hanno consegnato un piano in cui c’erano 39 comuni e delle cartine. Già abbiamo realizzato sul nostro sito una piattaforma digitale all’interno della quale stiamo mettendo tutte le informazioni riconducibili alle aree Zes. In questo momento ci sono informazioni sui confini delle aree, sui vincoli presenti, sulle infrastrutture presenti, sulla titolarità pubblica e privata per i comuni che ci hanno risposto. L’elemento su cui stiamo lavorando e su cui non c’è informazione è la presenza del tessuto imprenditoriale. Stiamo lavorando anche con il contributo delle associazioni datoriali e sindacali per capire qual è la dimensione degli investimenti attualmente presenti e quante sono le persone impiegate. Mi piace che lei mi ha fatto questa domanda perché se devo promuovere un territorio devo partire da quello che c’è. Ritengo che sia un dato fondamentale e lo stiamo recuperando. Al momento non glielo so dire”.

Negli ultimi mesi c’è stato un rallentamento degli investimenti dovuto alla stretta della Bce sui tassi di interesse?

“In questo momento non abbiamo ripercussioni. Quello che stiamo facendo, anche grazie all’intenso lavoro con la banca regionale, è cercare di creare dei percorsi paralleli, soprattutto per le piccole imprese, di accesso al credito agevolato. Proprio per ovviare a questo problema che è abbastanza presente soprattutto per i piccoli gruppi piuttosto che per le grandi imprese”.

Nella vostra attività avete riscontrato delle criticità? Quali sono e come potrebbero essere affrontate?

“La criticità più rilevante, che spero di affrontare quanto prima con il nuovo assessore in quanto la stavamo affrontando già con la precedente giunta ma è rimasta impigliata nelle tempistiche elettorali, è quella di avere la disponibilità delle aree attualmente pubbliche e gestite dall’Irsap. In questo momento è una possibilità negata che determina una serie di evidenti difetti nel tentativo di utilizzare quei terreni. Credo sia una problematica che porremo subito sul tavolo e che so che avrà la massima attenzione del governo regionale”.

Cosa si aspetta dal nuovo Governo regionale nei prossimi cinque anni?

“Che metta in campo le misure che possono permettere di rendere più fluido e semplice investire nel nostro territorio. Oltre alla misura che le ho già citato, l’altra è quella di focalizzare parte della programmazione europea sul miglioramento delle aree connesse alla logistica portuale, retroportuale e industriale. Anche su questo stiamo lavorando in maniera assolutamente congiunta”.

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