Dibattito ancora aperto sul porticciolo di Naxos - QdS

Dibattito ancora aperto sul porticciolo di Naxos

Massimo Mobilia

Dibattito ancora aperto sul porticciolo di Naxos

mercoledì 30 Dicembre 2020

Un progetto fondamentale per la valorizzazione turistica dell’area ionica, ma che lascia ancora qualche dubbio dal punto di vista dell’impatto ambientale

GIARDINI NAXOS (ME) – Mancherebbe soltanto l’ultima, ma decisiva, certificazione ambientale da parte della Regione siciliana per spianare da qualsiasi ostacolo la strada per la realizzazione del porticciolo turistico di Giardini Naxos. Eppure, nonostante sia stata inserita all’ordine del giorno della Commissione giudicante, le Valutazioni di impatto ambientale (Via) e quella ambientale strategica (Vas), continuano a non arrivare.

Così, dopo la delusione dell’ex sindaco Nello Lo Turco – uscito sconfitto alle ultime amministrative di ottobre – per non aver potuto avviare l’apertura del cantiere, tocca adesso al neo primo cittadino, Giorgio Stracuzzi, trovare la strada per sbloccare l’iter di un’opera attesa da decenni, che rivoluzionerebbe il sistema diportistico del comprensorio e, con esso, il turismo locale. Le parti si sono date appuntamento per il prossimo mese di gennaio, quando amministrazione e ditta aggiudicataria dei lavori si ritroveranno a Palazzo dei Naxioti, per fare il punto della situazione e sperare che la Regione sblocchi il progetto, per giungere all’ultima, conclusiva, Conferenza dei servizi.

Pandemia permettendo, ma non solo. Perché sul porto turistico di Naxos – come del resto era successo quando l’opera doveva realizzarsi nel vicino specchio di mare di Taormina – continuano ad alimentarsi remore ambientaliste e, di recente, anche di una parte dell’Amministrazione regionale, quella vicina ai beni culturali, rappresentata dalla direttrice del Parco archeologico di Naxos, Gabriella Tigano, la quale ritiene che “il progetto è vecchio e va assolutamente rivisto”.

Colpa del molo preesistente e punto di partenza del progetto, confinante con l’area archeologica che testimonia, da secoli, l’arrivo dei primi coloni Greci in Sicilia. Dunque, il rischio che le cose si possano ulteriormente complicare esiste, ed è per questo che il Comune vuole vederci chiaro, con l’intenzione di fare il porto, ma anche di limitare i danni dal punto di vista ambientale.

Il progetto prevede la realizzazione di un marine da 366 posti barca (221 da diporto, 112 per uso pubblico e 33 per la pesca), partendo appunto dalla riqualificazione del braccio a mare già esistente nell’enclave di Schisò. Era stato presentato dalla ditta Tecnis, poi finita nei guai con la giustizia e rilevato infine, nel ruolo di general contractor, dai campani della D’Agostino Angelo Costruzioni. Un investimento importante, da ben cinquanta milioni di euro, dei quali quaranta in project financing, per la realizzazione di uno scalo che serva anche e soprattutto a navi da crociera e aliscafi, con servizi di ristoro e punti commerciali. Un’opera che, secondo l’amministrazione uscente e in risposta alle critiche, rappresenta anche la soluzione al problema dell’insabbiamento dell’attuale zona portuale e alla continua erosione della costa, con la marea che scava verso il paese e che potrebbe determinare il crollo del lungomare. La volumetria, inoltre, supererebbe in altezza l’attuale molo soltanto di cinque centimetri.

Indiscutibile invece l’importanza economica del marine di Naxos, che rappresenterebbe l’unico scalo comprensoriale anche per Taormina. La capitale del turismo siciliano ha, infatti, bocciato già da diversi anni la possibilità di realizzare un porticciolo nel suo mare di Villagonia, dove invece l’opera avrebbe deturpato l’ambiente e determinato una speculazione edilizia. Anche Palazzo dei Giurati, dunque, con il sindaco Mario Bolognari, guarda con ottimismo alla realizzazione del porticciolo a Naxos. Significherebbe dare finalmente un approdo alle centinaia di imbarcazioni che ogni estate si avvicinano alle coste taorminesi, senza avere la possibilità di attracco e quindi di visitare la città.

L’infrastruttura risolverebbe anche il problema di avvicinamento per le navi da crociera – oggi sostituito dai transfer – rafforzando quest’altra fetta di mercato turistico, del resto già forte a Giardini Naxos, che rientra tra le principali stazioni di scalo delle rotte crocieristiche italiane.

Twitter: @MassimoMobilia

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