Diga di Lentini, l'investimento da 600.000 euro non basta

Piana di Catania, l’investimento da 600.000 euro nella diga di Lentini non basta: ecco perché

Antonino Lo Re

Piana di Catania, l’investimento da 600.000 euro nella diga di Lentini non basta: ecco perché

Giuliano Spina  |
mercoledì 06 Marzo 2024

L'intervista a Giosuè Catania, coordinatore di giunta della Confederazione Italiana Agricoltori della Sicilia orientale

“E’ un intervento parziale rispetto allo stato all’attuale necessità di acqua per irrigare le superfici che ricadono nel perimetro del Consorzio di Bonifica della Piana di Catania. 600mila euro sono per un intervento suppletivo, perché va a realizzare due linee di pompaggio, ovviamente provvisorie, che saranno in grado di poter trasportare fino a un massimo di 800 litri di acqua al secondo”. Il coordinatore di giunta della Confederazione Italiana Agricoltori della Sicilia orientale, Giosuè Catania, intervenuto a QdS.it, si esprime riguardo al recente contributo di 600mila euro da parte dell’Assessorato Regionale all’Agricoltura per il Consorzio di Bonifica 9 di Catania per la costruzione di due linee di pompaggio provvisorie che permettano di attingere alle acque della diga di Lentini per l’approvvigionamento idrico alle aree circostanti della Piana di Catania.

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Segnale importante, ma ancora troppo poco

Dopo l’ufficializzazione dello stanziamento l’assessore regionale all’Agricoltura, Luca Sammartino, ha sottolineato come questo intervento consentirà celermente di agire per sopperire allo stato emergenziale di crisi idrica. Tuttavia esso non viene visto come la panacea dei mali attuali, in quanto “significa – prosegue Catania – poter irrigare le aree circostante per una superficie tra gli 800 e i 1000 ettari, con costi eccessivi di pompaggio dovuti all’energia elettrica e che nell’attuale sistema dovrebbero essere ripartiti per gli utenti che utilizzeranno l’acqua che verrà dalla diga di Lentini”. Rappresenta comunque un segnale importante, – aggiunge – dato l’attuale momento di crisi drammatica che si sta vivendo nelle campagne. Con esso l’invaso di Lentini dà risposta a una percentuale minimale di superfici, mentre l’invaso Don Sturzo e la diga Pozzillo non hanno acqua e potrebbe anche decidersi di non iniziare la stagione irrigua. Tutto ciò potrebbe portare a un danno economico e a un disastro delle produzioni”.

“Ci auguriamo che possano esserci delle piogge – spiega Catania – che possano fare scorrere di nuovo i fiumi e che possano portare un po’ di acqua negli invasi per poter irrigare almeno per un certo periodo i terreni sottintesi alle dighe. Da qualche settimana si stanno utilizzando le fluenze per 8mila ettari per poter riempire gli invasi delle aziende agricole. L’acqua in un canale lungo 64 chilometri arriva ai primi 10-15, quindi c’è una gran parte della Piana di Catania che non avrà nemmeno la possibilità di riempire i laghetti aziendali. Speriamo che le fluenze possano continuare per un certo periodo per poter permettere alle aziende agricole di avere una riserva di acqua per l’estate”.

“Redigere un piano straordinario di interventi per le emergenze”

L’assenza di manutenzione delle infrastrutture idriche in tutta la regione e di un piano per gestire le emergenze ha portato ai problemi attuali.

“La situazione attuale – conclude Catania – è drammatica. Parlare delle responsabilità del passato è troppo semplice, riguardo alle manutenzioni e alla pulizia dei fondali degli invasi dai detriti. Dobbiamo resettare tutto per redigere un piano straordinario di interventi per affrontare le emergenze dovute ai cambiamenti climatici, alla siccità persistente e alla mancanza di acqua negli invasi. Dobbiamo pensare alla capacità di invasamento, di distribuzione, di ridurre gli sprechi e di utilizzare le acque reflue che spesso vanno perdute”.

“Bisogna dare priorità al completamento degli invasi attuali, che vanno ripuliti dai detriti presenti nei fondali. Per Lentini l’intervento suppletivo serve solo per una minima parte, ma quello più grosso per la centrale di sollevamento è stato finanziato con 1,7 milioni di euro e speriamo che possa essere utilizzato fra due campagne. Ci sarebbe la necessità di un piano di riammodernamento delle infrastrutture e di sostegno per i laghetti aziendali. Dobbiamo avere una visione politica e finanziaria di potenziamento e completamento delle strutture irrigue e una politica di razionalizzazione delle risorse”.

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