Direttiva UE "case green", cos'è e perché fa discutere - QdS

Direttiva UE “case green”, cosa prevede e perché fa discutere

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Direttiva UE “case green”, cosa prevede e perché fa discutere

Salvatore Rocca  |
lunedì 23 Gennaio 2023

In Italia la maggior parte delle abitazioni sono vecchie. La Direttiva UE sulle case green invoca un cambiamento di marcia, ma il Governo continua a opporsi.

Non è ancora stata approvata ma fa già discutere. La Direttiva europea sulle “case green” ha scoperchiato il grande vaso di Pandora dell’edilizia italiana: molte abitazioni del nostro Paese sono vecchie e necessitano di essere ristrutturate al più presto.

Direttiva UE case green, in Italia troppi edifici vecchi

Secondo le recenti stime di Ance, l’Associazione italiana dei costruttori edili, su 12 milioni di edifici residenziali oltre 9 milioni non risulterebbero idonei a rispettare le performance energetiche richieste.

Come se non bastasse, in base all’ultimo rapporto di ENEA, circa il 75% degli immobili presenti nei Comuni italiani sarebbe stato realizzato prima della Legge 10/1991, la norma che regola i consumi dell’energia negli edifici pubblici e privati.

In base alla futura Direttiva UE gli edifici che dovranno essere ristrutturati in Italia entro il 2033 perché non rientranti nelle regole sono diversi milioni e ciò mette in allarme Governo e proprietari.

Direttiva UE case green, il “no” del Governo

In particolare, l’esecutivo Meloni ha intrapreso nelle scorse settimane un duro scontro con Bruxelles per evitare l’approvazione della norma.

Il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, ha usato parole pesanti contro l’Europa, colpevole – a suo dire – di aver partorito la Direttiva senza avere messo in conto l’impatto sulle diverse Nazioni, “conseguenze drammatiche per il settore immobiliare del nostro Paese e per il patrimonio degli italiani”. A preoccupare, sempre secondo il Governo, sono anche i tempi ristretti entro i quali le abitazioni dovrebbero essere adeguate.

Direttiva UE case green, cosa prevede il testo

Ma cosa recita la Direttiva UE sulle case green? Il testo intende promuovere la ristrutturazione degli edifici esistenti e dare un nuovo impulso alle costruzioni future ad alta efficienza energetica. Il provvedimento fa parte del Fit for 55, con il quale l’UE intende ridurre del 55% entro il 2030 le emissioni nocive rispetto ai livello del 1990.

La Direttiva, presentata dal vicepresidente della Commissione europea il 15 dicembre 2021, è attualmente in discussione al Parlamento europeo. Il primo voto in Commissione Industria è atteso per il 9 febbraio 2023.

Entro il 1° gennaio 2030 tutti gli edifici residenziali dovranno appartenere alla classe energetica E. Nel 2033, invece, gli edifici dovranno passare nella classe D.

Il taglio dei consumi, consistente in diversi interventi come la realizzazione di pannelli solari, caldaie e nuovi infissi, porterà poi al raggiungimento dell’obiettivo delle emissioni zero entro il 2050. Da questa tipologia di accorgimenti sono esclusi i palazzi storici, le case vacanza, le abitazioni indipendenti con superficie inferiore a 50 metri quadrati, le chiese e altri edifici di culto.

In caso di mancato adeguamento sono possibili delle sanzioni, come il divieto di vendita o di affitto delle case. Tra i potenziali rischi vi è anche la perdita di valore dell’immobile. L’ultima parola sull’argomento spetterà comunque ai Governi dei Paesi UE.

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