Distretti del cibo, i fondi stanziati non bastano - QdS

Distretti del cibo, i fondi stanziati non bastano

Roberto Pelos

Distretti del cibo, i fondi stanziati non bastano

mercoledì 22 Luglio 2020

Rispetto a quanto stabilito nel decreto, il Mipaaf ha ridotto notevolmente i finanziamenti previsti nei vari settori. Presentati già diversi progetti come “Sviluppo della filiera” e “Bio slow”, ma sono in bilico le agevolazioni

PALERMO – “Il Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali – Direzione generale per la promozione della qualità agroalimentare e dell’ippica, con decreto n. 7775 del 22.07.2019 ha indicato i criteri, le modalità e le procedure per l’attuazione degli interventi per la creazione e il consolidamento dei distretti del cibo. Nell’allegato A al Dm erano state individuate le percentuali di contributo che il Mipaaf, sulla base della notifica effettuata alla Commissione Europea, aveva messo a disposizione delle imprese partecipanti ai diversi Contratti di Distretto”. Lo scrive Angelo Barone, presidente del Distretto delle Filiere e dei Territori di Sicilia in Rete in una nota inviata al Mipaaf a proposito del bando che, come spiega Giuseppe L’Abbate, sottosegretario alle Politiche agricole, “finanzierà progetti da 4 a 50 milioni di euro di investimenti che dovranno essere realizzati entro quattro anni”.

Secondo la nota in oggetto però, successivamente, “il Mipaaf ha ridotto considerevolmente le percentuali di contributo”. Sono quattro i Distretti del Cibo siciliani che partecipano al bando e tra questi c’è il Distretto del cibo del sud-est siciliano che ha presentato il progetto “Sviluppo della filiera”. Come sottolinea il presidente Domenico Di Stefano, “noi abbiamo presentato un progetto da circa sei milioni di euro, nel quale mettiamo al centro di tutto un’attività sinergica; nella nostra realtà il 100% delle produzioni vengono conferite ad un consorzio, il 100% del prodotto viene distribuito da un’unica Op e questo stesso modello di lavoro vogliamo trasferirlo nel Distretto quindi ad ampio raggio. Col nostro progetto vogliamo stimolare le filiere aderenti al nostro distretto che rappresenta circa 100 imprese, sperando che i fondi, circa 30 milioni, quindi abbastanza limitati, aumentino”.

Il Distretto del cibo bio slow pane e olio ha presentato il progetto “Distretto bio slow”. “Nel rispetto dei ranghi del bando, – spiega il presidente, Salvatore Ciulla – e secondo le tabelle di finanziamento incluse, il progetto prevede investimenti per l’ammodernamento delle aziende agricole, per la trasformazione dei prodotti agricoli, azioni di promozione dei prodotti di eccellenza, azioni riguardanti l’implementazione delle certificazioni delle aziende che partecipano al distretto. Le aziende aderenti hanno affrontato enormi sacrifici, speriamo in un aumento delle risorse e auspichiamo che anche la Regione in questo senso faccia la sua parte”.

Il già citato Distretto delle filiere e dei territori di Sicilia in rete ha presentato un progetto denominato “C.i.b.o. in Sicilia” (C.i.b.o. sta per cultura, identità, biodiversità e organizzazione) che, come dichiara il presidente, Angelo Barone, “persegue gli obiettivi di recupero, salvaguardia e valorizzazione dei prodotti di qualità regionale, il rafforzamento della diffusione dei nostri prodotti nel mercato locale e internazionale, il miglioramento dei processi produttivi, la loro transizione verso modelli ecosostenibili e la promozione della cultura del cibo come elemento cardine dell’identità siciliana e del turismo relazionale integrato”. Per Sikania – Distretto del cibo bio-Mediterraneo, presieduto da Antonella Murgia, parlano Maria Di Leo e Nicola Perricone, ideatori del progetto “Sikania in progress”. “L’obiettivo è quello di unire ancora di più in rete le aziende presenti nel territorio, promuoverle e valorizzarle. – affermano – Il progetto, tra innovazione, tecnologica e promozione dei prodotti tipici del territorio ha una sua valenza e merita di essere finanziato”.

Le agevolazioni ridotte dal Mipaaf

Nella nota inviata al Mipaaf si trovano i dettagli dei contributi che il Ministero, secondo Angelo Barone, presidente del Distretto delle Filiere e dei Territori di Sicilia in Rete, con la pubblicazione dell’Avviso n. 10898 del 17.02.2020, avrebbe ridotto nell’anno in corso rispetto a quanto stabilito inizialmente dal decreto: aiuti agli investimenti in attivi materiali e attivi immateriali nelle aziende agricole connessi alla produzione agricola primaria (dal 50% al 40%), Aiuti agli investimenti nel settore della trasformazione di prodotti agricoli e della commercializzazione di prodotti agricoli (dal 50% al 35%), Aiuti per la partecipazione dei produttori di prodotti agricoli ai regimi di qualità e per le misure promozionali a favore dei prodotti agricoli (dal 100% (50% per le campagne promozionali) al 35%), Aiuti alla ricerca e allo sviluppo nel settore agricolo, in esenzione ai sensi del regolamento (UE) n. 702/2014 (dal 100% al 40%), Aiuti in esenzione ai sensi del regolamento (UE) n. 651/2014 (dal 20-50% al 20-35%).

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