Docente esperto: cos'è, requisiti, quanto guadagna

Dl aiuti-bis e il docente “esperto”: cos’è, requisiti, quanto guadagna

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Dl aiuti-bis e il docente “esperto”: cos’è, requisiti, quanto guadagna

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venerdì 05 Agosto 2022

La novità di questa figura professionale, dovrebbe percepire oltre 400 euro in più al mese rispetto agli altri colleghi. I sindacati chiedono aumenti per tutto il personale

Col Dl Aiuti bis arriva la figura del “docente esperto“, che guadagnerà 5.650 euro all’anno in più sotto forma di “assegno annuale ad personam”, ovvero oltre 400 euro in più al mese rispetto agli altri insegnanti.

Chi sono i docenti “esperti”

La nuova figura professionale nascerà a partire già dall’anno scolastico 2023/2024, ma gli esiti complessivi della riforma si vedranno non prima di 10 anni. I docenti “esperti”’ – che non potranno essere più di 8 mila – saranno infatti selezionati tra i docenti di ruolo che “abbiano conseguito una valutazione positiva nel superamento di tre percorsi formativi consecutivi e non sovrapponibili”.

Requisiti

Il “docente esperto” non cambierà mansioni e funzioni e avrà un solo vincolo: rimanere nella stessa scuola per almeno tre anni. La novità, però, non piace ai sindacati che chiedono aumenti per tutto il personale, ovvero per il milione di lavoratori della scuola.

Il “no” dei sindacati

“La scuola ora merita attenzione. Serve un provvedimento organico, per pensare oggi la scuola dei prossimi anni. C’è bisogno di investimenti sulle persone per garantire un futuro migliore a questo Paese che passa appunto attraverso la scuola – dicono i sindacati e dichiarano ancora -. Per il prossimo 8 settembre i sindacati hanno invitato tutti i partiti politici a un confronto con loro sul settore scuola”.

La preoccupazione dei dirigenti scolastici

Preoccupati anche i dirigenti scolastici di Anp: “Le risorse destinate al sistema scolastico”, afferma il presidente nazionale Antonello Giannelli, “diminuiscono nell’indifferenza di tutti. La scuola, invece, deve essere la priorità perché ne va del nostro futuro. Lo diciamo da tempo e lo ripetiamo oggi: è necessario pensare una scuola nuova con modelli metodologici e valutativi rivisti in profondità e con una reale personalizzazione dei percorsi.

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