Dove sta Draghi? - QdS

Dove sta Draghi?

Antonino Lo Re

Dove sta Draghi?

Giovanni Pizzo  |
mercoledì 19 Ottobre 2022

C’era un motivo se in Italia era arrivato Draghi. L’asilo Mariuccia della politica italiana non è miracolosamente finito a seguito delle elezioni

Dove sta Draghi, potremmo dire alla Gabriella Ferri, indimenticata cantautrice romana. Draghi sta al Consiglio d’Europa a risolvere, lui promotore, quel caos immane di problema energetico, mentre in Italia cariche dello Stato già affermano che le sanzioni non sono sostenibili nei confronti di Putin.

C’era un motivo se in Italia era arrivato Draghi. L’asilo Mariuccia della politica italiana non è miracolosamente finito a seguito delle elezioni. Questo inizio di legislatura mostra tutta l’incredibile inaffidabilità della classe politica italiana, ed inutile il ricorso anticipato alle elezioni. La Meloni scopre oggi l’inaffidabilità dei suoi alleati? Non sono gli stessi che ci hanno precipitato al voto in un momento ipercritico? La verità è che nemmeno la Meloni, la Giorgia della Patria, voleva il voto anticipato. Troppo presto, per lei e per il suo consenso, per l’organizzazione di una squadra all’altezza, per cuocere ancora gli alleati, per superare finanziaria e crisi invernale nelle mani di Draghi. Non poteva avere la botte piena del governo e la moglie alleata ubriaca e contenta, e questo è l’inevitabile finale post elettorale.

La Meloni e Letta fanno la parte dei responsabili rispetto agli altri attori dello scenario, solo che PD e FdI sono responsabili per ambizione e non per natura. Gli altri sono “scassapagghiari” (guastatori) per condizione di necessità e sopravvivenza.

Francesco Merlo, fine cronista politico siciliano, sottolineava la fine del mito del macho, “è finita di girare la patonza” alludendo alla Canossa Berlusconiana in via della Scrofa. Potremmo dire, essendo un po’ fané, che la patonza, dopo il gioco di fuoco del Cavaliere di ieri, è ricominciata a girare. Non si può capire mai con Silvio, è stato dato per morto infinite volte, ma ieri ha organizzato il Grande Bluff post Canossa terremotando giornali e tg. Lista dei ministri che gli interessano, Ronzulli capogruppo, e una tenera familiare allusione alla Meloni non ricattabile. Lo ha fatto per dinamiche neurologiche, per la mai mancante vena di follia alla Erasmo da Rotterdam, o per guizzo diabolico spietato da giocatore agè al tavolo da poker di un’esistenza incredibile?

La verità è che il problema degli italiani non sono la patonza, ognuno si occupa della sua speriamo, ma le bollette e l’inflazione, per questo c’era Draghi. Altri Leader sapranno fare meglio? Possono trovare domattina giacimenti di gas? Stamperanno moneta?

Supponenza, prepotenza, arroganza, ma anche avventurismo. Questa non è la cifra della Meloni ma dell’intero arco costituzionale.

Cosi è se vi pare.

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