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Droga, a Carini banda di trafficanti capeggiata da donne

redazione web

Droga, a Carini banda di trafficanti capeggiata da donne

giovedì 04 Marzo 2021

Quattordici provvedimenti cautelari nel Palermitano. Durante la detenzione dei capi, le mogli avevano preso il comando. Dieci arrestati fruivano del reddito di cittadinanza. Sequestrate tre piantagioni di marijuana e tre pistole

I Carabinieri della Compagnia di Carini, del Gruppo di Palermo, del Nucleo Cinofili di Palermo – Villagrazia e del 9° Nucleo Elicotteri hanno eseguito misure cautelari – sette di custodia cautelare in carcere e sette ai domiciliari – nei confronti di quattordici persone accusate di associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, spaccio, detenzione abusiva di arma da sparo, detenzione di arma clandestina e ricettazione.

Tutti gli arrestati

Emanuele Di Filippo
Rosalia Martina Daricca
Rosa Daricca
Giuseppe Daricca
Fabio Daricca
Vincenzo Crisenza
Claudia Bondi
Domenico Bellomonte
Francesco Antonino La Mattina
Pietro Lazzara
Jonathan Lucchese
Salvatore Passantino
Elisabetta Pistone
Caterina Sansone

In carcere sono finiti Antonino Francesco La Mattina, 24 anni; Pietro Lazzara, 40 anni; Claudia Bondì, 44 anni; Fabio Daricca, 44 anni; Elisabetta Pistone, 26 anni; Salvatore Passantino, 49 anni; Giuseppe Daricca, 31 anni.

Ai domiciliari: Vincenzo Crisenza, 52 anni; Domenico Bellomonte, 26 anni; Jonathan Lucchese, 28 anni; Caterina Sansone, 39 anni; Rosa Daricca, 48 anni; Martina Rosalia Daricca, 21 anni, Emanuele Di Filippo, 28 anni.

Dieci arrestati con reddito di cittadinanza

Su quattordici arrestati nel corso dell’operazione, è stato accertato che dieci percepivano il reddito di cittadinanza.

I militari nel corso delle indagini hanno incrociato i dati con l’Inps ed è emerso che Antonino Francesco La Mattina, Pietro Lazzara, Claudia Bondì, Elisabetta Pistone, Giuseppe Darricca, Domenico Bellomonte, Caterina Sansone, Rosa Daricca, Rosalia Daricca, Emanuele Di Filippo avevano presentato domanda e percepivano il sussidio.

L’indagine “Arcobaleno”

L’indagine, denominata “Arcobaleno”, coordinata dal procuratore aggiunto di Palermo Salvatore De Luca, è nata dall’arresto in flagranza di uno degli indagati, il 27 agosto 2018, finito in cella per una rapina al bar “New Miramare” di Carini.

Durante una perquisizione furono trovati oltre alla refurtiva, 37 grammi di cocaina, 4.975 euro e una pistola calibro 38 con munizionamento.

L’attività investigativa, condotta per un anno attraverso intercettazioni e pedinamenti, ha consentito di scoprire una organizzazione che gestiva la coltivazione e lo spaccio di marijuana nei comuni di Carini, Palermo e Misilmeri.

Sequestrate piantagioni di marijuana

Nel corso dell’indagine sono stati arrestati cinque pusher, sequestrate tre piantagioni di marijuana (547 piante), tre pistole di cui una Smith e Wesson calibro 357 con matricola abrasa e munizioni, una lanciarazzi marca “Bruni” e una a tamburo calibro otto marca “Lebel”, armi che, secondo gli inquirenti, servivano alla banda per le rapine.

Nell’organizzazione criminale c’era una rigida ripartizione dei compiti. Dal 2018, data di inizio dell’inchiesta, come detto c’è stato un cambio ai vertici della organizzazione: alcuni indagati sono stati arrestati e sono stati sostituiti dalle mogli, che hanno portato avanti gli affari.

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