Eas in liquidazione, lettera del sindaco di Erice a Musumeci - QdS

Eas in liquidazione, lettera del sindaco di Erice a Musumeci

Pietro Vultaggio

Eas in liquidazione, lettera del sindaco di Erice a Musumeci

venerdì 12 Giugno 2020

Il sindaco Toscano: “Il Comune non può sostituirsi ad un Ente-fantasma senza ruoli né responsabilità”. “Sussistono disservizi nell’erogazione idrica, la Regione non si volti dall’altra parte”

ERICE (TP) – L’Ente Acquedotti Siciliani (Eas) è in stato di liquidazione e, proprio qualche mese fa, il Presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, con Decreto n. 1 del 2 gennaio 2020, lo ha posto in liquidazione coatta amministrativa.

Sulla vicenda è intervenuta Daniela Toscano, sindaco di Erice, che ha scritto una lettera indirizzata al presidente Musumeci: “La situazione di evidente confusione continua a ripercuotersi sui cittadini che, purtroppo, finiscono per subire le ingiuste ed inevitabili refluenze di scelte politiche quantomeno discutibili per non dire incomprensibili. Che la rete idrica dalle nostre parti sia un vero e proprio colabrodo fatiscente, infatti, è un fatto notorio e non ho timore di sottolinearlo con forza perché è un’assoluta verità – continua. Tant’è che l’amministrazione ericina da anni, ormai, si sostituisce all’Ente Acquedotti Siciliani, tappando le falle nei limiti delle proprie possibilità, con interventi di manutenzione continui e costosi. Ma, come se non bastassero le continue rotture della rete, c’è anche un altro problema che non accenna ad arrestarsi ed è quello dell’erogazione idrica che, soprattutto in alcune zone, avviene in maniera discontinua”.

Una situazione, quindi, sull’orlo del baratro. Tante le segnalazioni, fa sapere la sindaca Toscano, che giungono ai componenti dell’amministrazione, di cittadini che lamentano la mancata erogazione dell’acqua, alcuni addirittura da 10 giorni.

“Tanti altri cittadini ci hanno poi segnalato – prosegue – l’impossibilità di nuovi allacci alla rete e, dunque, di stipula di nuovi contratti: sono ad oggi costretti ad approvvigionarsi tramite autobotti coi costi che ne conseguono. Il Comune di Erice non ha mai taciuto su tali problemi. C’è un passato giudiziario burrascoso – sottolinea il primo cittadino – con la Regione siciliana ed l’Ente Acquedotti Siciliani, l’Ente comunale ha spesso avuto riconosciute le proprie ragioni. Proprio perché la Città di Erice non è più disposta a tollerare, neanche per un solo giorno in più, i disservizi generati da alcune scelte politiche e non intende più subire l’inerzia e la passività mostrata da chi di dovere, appare chiaro che non ci fermeremo e continueremo a chiedere con forza che i diritti degli ericini vengano tutelati in ogni sede. Ricordo – conclude – che: Eas non può più continuare ad essere un fantasma senza ruoli né responsabilità; la Regione non può più girarsi dall’altra parte, ignorando un evidente problema; il Comune di Erice non può più sostituirsi ad altri per servizi dei quali non ha competenze né obblighi; i cittadini non possono più essere danneggiati da inadeguatezze gestionali o scelte verticistiche”.

Una lettera dura, una vicenda che dura da anni e che, sicuramente, non si concluderà in breve tempo.

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