Efficientamento energetico della Pa siciliana, tempo fino al 18 marzo per aderire all’avviso - QdS

Efficientamento energetico della Pa siciliana, tempo fino al 18 marzo per aderire all’avviso

Michele Giuliano

Efficientamento energetico della Pa siciliana, tempo fino al 18 marzo per aderire all’avviso

venerdì 15 Marzo 2024

La Regione ha avviato una prima ricognizione dei progetti coerenti e cantierabili: a disposizione 100 milioni di euro

PALERMO – La riduzione dei consumi energetici è al centro dell’avviso pubblico esplorativo “per manifestazione di interesse per l’efficientamento energetico” da 100 milioni di euro pubblicato dal dipartimento regionale dell’Energia. Il bando nasce dalla deliberazione della Giunta regionale numero 53 del 20 febbraio scorso, con la quale l’organo di governo ha confermato la strategicità delle tematiche energetiche ed in particolare ha individuato, fra gli obiettivi strategici, quello dell’efficienza energetica.

Quindi, si è voluto avviare una prima ricognizione dei progetti maggiormente coerenti con gli obiettivi ed immediatamente cantierabili, già dotati di progettazione esecutiva, in modo da avere già pronti una serie di operazioni finanziabili, in attesa della definizione dell’accordo per la coesione tra la Regione siciliana ed il ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il Pnrr, e della conseguente assegnazione formale delle risorse necessarie alla sua attuazione da parte del Cipess (ex Cipe, ndr), il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile.

Iter subordinato alla effettiva deliberazione del Cipess

L’avvio effettivo dell’iter procedurale per la selezione e definizione degli interventi finanziabili sarà quindi subordinato alla effettiva deliberazione del Cipess, con l’assegnazione delle risorse e con la registrazione da parte degli organi di controllo. Nella stessa ottica, la manifestazione di interesse e la valutazione dei progetti non implica alcun impegno da parte dell’amministrazione regionale rispetto alla concessione dei finanziamenti. Possono partecipare all’avviso i Comuni, anche nelle loro forme associative, e cioè le unioni di Comuni o le associazioni di Comuni che svolgano in forma associata la gestione del patrimonio edilizio; avviso valido anche per i liberi consorzi comunali di Agrigento, Caltanissetta, Catania, Enna, Messina, Palermo, Ragusa, Siracusa e Trapani e per le città metropolitane di Palermo, Catania e Messina.

L’opportunità è valida anche per altri enti pubblici come le università, le aziende ospedaliere, le Asp e le aziende speciali consortili. Sono ammissibili al contributo finanziario le operazioni di realizzazione di lavori pubblici finalizzati alla riduzione dei consumi di energia primaria e all’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili per l’autoconsumo.

Le proposte devono essere inviate entro il 18 marzo

Le proposte di partecipazione devono essere compilate ed inviate esclusivamente da casella di posta elettronica certificata all’indirizzo istituzionale del dipartimento regionale dell’energia entro il prossimo 18 marzo. Le istanze dovranno contenere la progettazione esecutiva, pena l’esclusione della proposta.
L’efficientamento energetico degli edifici pubblici è un obiettivo primario: secondo l’Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile), in Italia gli edifici direzionali della pubblica amministrazione, adibiti ad attività amministrative, sono oltre 13.000 e consumano ogni anno 4,3 terawatt (Twh) di energia, per una spesa complessiva di 644 milioni di euro.

Circa il 60% degli edifici è stato costruito prima della dell’introduzione delle norme sul risparmio energetico, che risalgono al 1976. Sul totale, il 20% di questi edifici è particolarmente energivoro, assorbendo 1,2 Twh/anno, per una spesa di 177 milioni di euro. Interventi sugli impianti e sugli stabili potrebbero portare ad un abbattimento della spesa del 40%, con un risparmio di 73 milioni di euro l’anno, e una diminuzione delle emissioni nocive di 130.000 tonnellate. Sarebbe necessario, però, un investimento di almeno un miliardo di euro.

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