Stragi di mafia e amministrative: a Palermo nuovi manifesti shock

Stragi di mafia e amministrative: a Palermo nuovi manifesti shock

web-mt

Stragi di mafia e amministrative: a Palermo nuovi manifesti shock

Sonia Sabatino  |
mercoledì 25 Maggio 2022

Uno scontro acceso che non ha risparmiato l'anniversario delle stragi di Capaci e di via d'Amelio, che va avanti a colpi di accuse, dirette o indirette, e da un po' di tempo anche a colpi di grafica.

Una campagna elettorale densa di polemiche. Un confronto politico che supera il programma elettorale diventando ring per scontri etico morali. In attesa del voto delle amministrative del prossimo 12 giugno, a Palermo monta la polemica, alimentata in particolare dalla presenza di alcune figure tornate alla ribalta, in particolare Totò Cuffaro e Marcello Dell’Utri. Uno scontro acceso che non ha risparmiato l’anniversario delle stragi di Capaci e di via d’Amelio, che va avanti a colpi di accuse, dirette o indirette, e da un po’ di tempo anche a colpi di manifesti.

Amministrative a Palermo: l’azione di “Offline Corporation”

La Fiat 126 rossa che, imbottita con 100 Kg di tritolo, il 19 luglio 1992 esplose in via D’Amelio uccidendo il giudice Paolo Borsellino e cinque agenti della sua scorta: Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Eddie Walter Cosina e Claudio Traina. L’immagine è accompagnata dalla scritta “Quando vai a votare ricordati chi è Stato”. Nella parte inferiore del manifesto viene riportata la vicenda giudiziaria che ha visto Silvio Berlusconi e l’ex senatore di Forza Italia, Marcello Dell’Utri, indagati come mandanti delle stragi di Capaci e di via D’Amelio (il fascicolo poi venne archiviato). Accanto un finto manifesto elettorale con la foto di Vittorio Mangano – soprannominato “lo stalliere di Arcore” definito da Paolo Borsellino una delle “teste di ponte dell’organizzazione mafiosa nel Nord Italia”.

I manifesti nei luoghi simbolo della mafia

All’indomani del trentennale della strage di Capaci, tornano nuovamente a campeggiare a Palermo le opere di subvertising di carattere politico del collettivo artistico “Offline Corporation” che, già qualche giorno fa, hanno scatenato non poche polemiche con altri finti manifesti elettorali in cui il logo di “Forza Italia” era diventato “Forza Mafia” e la Dc “Democrazia Collusa”. Questa volta, però, non sono stati attaccati centinaia di manifesti, come qualche giorno fa, ma poche opere in punti significativi per la lotta alla mafia, quindi alla Cala sotto il murales di Falcone e Borsellino; in via Mariano Stabile, nel palazzo che è stato la sede del quotidiano “L’Ora” di Palermo, e in piazza San Francesco di Paola.

Sicilia al voto

Ancora una volta il gesto del collettivo “Offline Corporation” vuole chiaramente colpire le alleanze poste in essere – in questo caso dal centrodestra – per le prossime amministrative a Palermo ma anche per le regionali di ottobre.

Sonia Sabatino

Tag:

Articoli correlati

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017