Emergenza Pronto Soccorso, verso la rotazione dei medici - QdS

Emergenza Pronto Soccorso, ospedali più ricchi chiamati a “condividere” i medici

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Emergenza Pronto Soccorso, ospedali più ricchi chiamati a “condividere” i medici

Salvo Catalano  |
lunedì 31 Luglio 2023

Dallo stop alle assunzioni nelle aree più coperte alla turnazione nei Pronto Soccorso. L'idea della Regione per sopperire alle carenze.

La sanità siciliana prova a mettere le pezze alla disastrosa situazione dei Pronto Soccorso dell’isola. Una settimana fa l’assessora regionale Giovanna Volo e il direttore generale Salvatore Iacolino hanno inviato una nota a tutte le aziende sanitarie con una serie di novità che riguardano “le diseguaglianze nella distribuzione del personale medico nelle aree di emergenza e urgenza, a favore degli ospedali cittadini e in danni ai presidi provinciali”.

Si va dalla reintroduzione del divieto di nuove assunzioni per le aziende sanitarie che nelle aree di emergenza/urgenza hanno una pianta organica coperta per almeno l’80%, alla turnazione nei Pronto Soccorso di tutti i medici dell’azienda che hanno una specializzazione equipollente a quella in medicina di emergenza; dalla possibilità per le Aziende sanitarie provinciali di assumere specializzandi che hanno partecipato a concorsi banditi da altre aziende sanitarie, fino a un coordinamento tra le grande aziende metropolitane e quelle provinciali “per una equilibrata distribuzione delle assunzioni tra gli ospedali cittadini e quelli ricadenti nell’ambito provinciale”.

Una manifestazione di intenti corretta secondo tanti addetti ai lavori, ma alla prova dei fatti stanno emergendo non poche difficoltà.

La condivisione del personale

Il punto più complicato da attuare è sicuramente l’ultimo elencato: fare in modo che le aziende metropolitane (a Catania, per esempio, Cannizzaro, Garibaldi e Policlinico-San Marco), decisamente più gettonate dai medici, condividano il proprio personale con le Aziende provinciali. Rimanendo a Catania significa che ci ha vinto un concorso in una delle tre grandi aziende del capoluogo dovrà svolgere turni anche nei sette ospedali di provincia gestiti dall’Asp: Acireale, Giarre, Caltagirone, Paternò, Biancavilla, Militello e Bronte.

Come fare? La strada è tutta da tracciare, perché al momento dall’assessorato è stato indicato l’orizzonte, ma non viene spiegato con quali mezzi raggiungerlo. Proprio oggi a Catania si terrà un incontro tra tutti i direttori generali delle aziende sanitarie che vede all’ordine del giorno anche questo punto.

La rotazione nei Pronto Soccorso

Più concreta sembra al momento essere un’altra indicazione: far ruotare nei Pronto Soccorso delle Asp – dove la carenza di medici supera in alcuni casi il 50 per cento della pianta organica – tutti i professionisti specializzati in una disciplina equipollente alla medicina di urgenza. Significherebbe inviare nei pronto soccorso, a giro, tutti i medici di Medicina interna, Chirurgia, Cardiologia, Geriatria, e non solo. Ma significa anche, per fare un esempio che, sempre rimanendo nell’ambito della provincia di Catania, i medici dell’ospedale di Acireale dovrebbero svolgere dei turni anche negli altri pronto soccorso più svantaggiati, come Caltagirone, Militello o Bronte.

Un’organizzazione non semplice a cui si starebbe cominciando a lavorare, ma che vedrebbe le resistenze di chi se la passa un po’ meglio, come l’ospedale di Acireale dove, ad esempio, in Medicina interna ci sono quattro medici in sovrannumero rispetto a quelli previsti dalla pianta organica.

I dipartimenti nel mirino

Il primo passo sarebbe, dunque, quello di stilare un elenco completo di tutti i profili con le caratteristiche adatte per poi passare all’organizzazione di turni. A essere chiamati in causa sono i direttori dei dipartimenti più coinvolti: quello di Emergenza, che all’Asp di Catania è guidato da Giuseppe Rapisarda, primario ad Acireale; quello di Medicina interna, guidato da Giorgio Battaglia, pure lui primario ad Acireale; e quello di Chirurgia, guidato da Giuseppe Reina, primario a Paternò.

Il tempo stringe, entro la prossima settimana le aziende sanitarie dovranno rendere conto all’assessora regionale Volo della ricognizione effettuata e dei passi da compiere.

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