Eni corre sulla strada della mobilità sostenibile, dal car sharing ai biocarburanti - QdS

Eni corre sulla strada della mobilità sostenibile, dal car sharing ai biocarburanti

redazione

Eni corre sulla strada della mobilità sostenibile, dal car sharing ai biocarburanti

sabato 05 Marzo 2022

La strategia dell’azienda per raggiungere entro il 2050 la neutralità carbonica passa anche dai trasporti. Le bioraffinerie di Gela e Venezia trasformano gli scarti in biocarburanti

La strategia di Eni per raggiungere entro il 2050 la neutralità carbonica “corre” sulla strada della mobilità sostenibile. In linea con quanto previsto dall’Agenda 2030 delle Nazioni unite e con gli obiettivi fissati dall’Accordo di Parigi sul clima, l’azienda ha investito negli ultimi anni ingenti risorse per ridurre le emissioni generate lungo l’intero ciclo di vita dei prodotti energetici. Dai biocarburanti alle colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici, passando per il gas naturale, il biometano e l’idrogeno, sono molteplici le soluzioni in campo e le iniziative realizzate grazie anche a numerose partnership pubbliche e private.

BIOCARBURANTI

Dal 2014 Eni affianca al business tradizionale la produzione di biofuel per il gasolio attraverso la trasformazione di biomasse di scarto, residui agricoli non in competizione con cicli alimentari e oli vegetali in HVO (olio vegetale idrogenato), un biocarburante che addizionato al gasolio dà vita a Eni Diesel +, il carburante premium di Eni. Grazie allo sviluppo di tecnologie proprietarie, brevettate nei Centri Ricerche dell’azienda, infatti, sono state trasformate le raffinerie di Venezia e Gela, convertendole alla lavorazione di materie prime di origine biologica: oli vegetali, ma anche grassi animali e oli alimentari esausti da cui ottenere biocarburanti. Eni è inoltre impegnata nello sviluppo di carburanti sostenibili alternativi per l’aviazione (SAF) per la decarbonizzazione del trasporto aereo. Infine, a partire da marzo 2021, l’azienda del cane a sei zampe ha siglato accordi con alcuni Paesi africani per lo sviluppo di colture oleaginose sostenibili, in particolare il ricino, l’avvio di progetti agricoli mirati e la raccolta di scarti e residui agricoli, non in competizione con cicli alimentari.

TRASPORTI PIÙ SOSTENIBILI

Grazie all’impegno di Eni la mobilità condivisa e sostenibile è una realtà in diverse città italiane. Tra i servizi più apprezzati c’è certamente il car sharing Enjoy che oggi permette ai cittadini di muoversi in assoluta libertà a Milano, Roma, Torino, Firenze e Bologna, noleggiando le ormai iconiche 500 rosse. In totale circolano 2.400 veicoli a disposizione degli iscritti all’app ufficiale (circa un milione di clienti in tutto il Paese). Ma il futuro della mobilità sostenibile passa anche dall’idrogeno. In questo ambito, Eni e Toyota hanno avviato una collaborazione per accelerare la diffusione delle stazioni di rifornimento e delle vetture a idrogeno in Italia. Alla Eni Live Station di Mestre (Venezia) sono in fase di collaudo gli impianti per il rifornimento di idrogeno per autotrazione: sarà la prima stazione di servizio in Italia per il rifornimento di idrogeno in ambito urbano e aperta al pubblico. Eni ha in programma una seconda stazione a San Donato Milanese, dove l’idrogeno disponibile nelle stazioni sarà a emissioni zero, in quanto autoprodotto nella stessa stazione per elettrolisi dell’acqua utilizzando energia rinnovabile.

GAS PER LA TRANSIZIONE

Il metano è uno tra i carburanti tecnologicamente più maturi ed è già disponibile grazie ad una rete distributiva di circa 1.300 punti vendita ed un mercato consolidato in Italia. Attraverso il potenziamento della propria rete di distribuzione, Eni agevola la diffusione della mobilità a gas sia compresso CNG per le autovetture, sia liquido LNG per il trasporto pesante. Inoltre, in un’ottica di economia circolare, promuove il recupero delle biomasse e scarti della filiera agricola e zootecnica e punta alla realizzazione di impianti per la produzione di biometano. In particolare, con l’acquisizione di FRI-EL Biogas Holding, società che possiede 21 impianti per la generazione di energia elettrica da biogas, l’Azienda del cane a sei zampe punta a immettere in rete oltre 50 milioni di metri cubi all’anno, diventando così il primo produttore di bio-metano in Italia.

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