Evasione, sequestrati tre milioni a Consorzio disabili - QdS

Evasione, sequestrati tre milioni a Consorzio disabili

redazione

Evasione, sequestrati tre milioni a Consorzio disabili

martedì 30 Luglio 2019

Francesco e Sergio Lo Trovato, padre e figlio, ai vertici del Csr, indagati per dichiarazione infedele, rispondono "linearità rispetto alle norme di settore". Il Consorzio ha centri di riabilitazione in tutta la Sicilia

La Guardia di finanza di Catania ha eseguito un decreto di sequestro preventivo diretto e per equivalente di denaro e beni per un valore complessivo di oltre tre milioni di euro nei confronti nei confronti di Francesco e Sergio Lo Trovato, padre e figlio, di 87 e 52 anni, rispettivamente presidente del Cda e amministratore di fatto e direttore generale del Consorzio siciliano di riabilitazione società consortile Arl, che si occupa del recupero fisioterapico dei disabili.

I due sono indagati per dichiarazione infedele.
Secondo quanto accertato i due avrebbero sottratto al pagamento delle imposte per gli anni dal 2013 al 2016 redditi complessivi per oltre dieci milioni di euro.

Gli indagati, “Linearità rispetto alle norme del settore”

“Abbiamo sempre agito con linearità rispetto alle norme del settore in cui operiamo. Più volte negli ultimi vent’anni abbiamo subito verifiche, controlli e ispezioni di natura finanziaria, con cui ci veniva contestato il mancato pagamento di imposte e tasse nelle varie forme. Abbiamo avuto conferma nelle sedi giudiziarie della correttezza ed esattezza del nostro operato”.

Lo ha affermato il presidente del Consorzio Siciliano di Riabilitazione Sergio Lo Trovato aggiungendo che, finora, “l’unica sentenza passata in giudicato è quella emessa dalla Commissione Tributaria Regionale il 26 marzo 2007 che ha statuito la ‘natura non commerciale del Consorzio’. Posizione ribadita con due sentenze di primo grado del 2014 e del 2015. Esiste ancora un contenzioso con l’Agenzia delle Entrate sulla medesima questione, pendente in Cassazione, che farà definitivamente chiarezza su questa vicenda”.

“Ci colpisce profondamente ora – continua il presidente del Csr – essere destinatari del provvedimento. Ci colpisce che si parli di investimenti ‘speculativi’ quando da oltre 52 anni il Csr-Aias ha investito tutte le proprie risorse per creare nuovi Centri di riabilitazione per le persone con disabilità, garantendo attività riabilitative di qualità in zone della Sicilia prima del tutto sprovviste di questi servizi”.

Cos’è il Consorzio siciliano di riabilitazione

Il Consorzio, con sede a Viagrande, gestisce direttamente 19 centri di riabilitazione degli ex Aias (Associazione italiana assistenza spastici) nelle province di Catania, Siracusa, Ragusa, Enna, Trapani e Caltanissetta.

Il provvedimento di sequestro è stato emesso dal Gip del Tribunale etneo.

L’imposta evasa (Ires), sarebbe pari a oltre tre milioni di euro.

Le indagini della Guardia di finanza sono state avviate dall’esecuzione di una verifica fiscale effettuata nell’ottobre 2018 che ha portato ad una contestazione amministrativa di redditi non dichiarati per 10,7 milioni di euro e di oneri non deducibili per 2,9 milioni di euro.

I due indagati avrebbero attribuito al Csr la natura giuridica di società consortile che come ente non commerciale, perseguendo finalità mutualistiche e solidali, non avrebbe dovuto avere, tra l’altro, come scopo strutturale quello di produrre utili.

Secondo quanto risulta dalle indagini, durate cinque mesi, si sarebbe trattato invece di un’impresa commerciale fortemente patrimonializzata e dotata di una struttura organizzativa rilevante (seicento dipendenti, oltre duecento collaboratori e beni strumentali per dieci milioni di euro).

Lo Trovato, “Siamo al servizio di disabili e famiglie”

“Tutto quello che facciamo – ha detto ancora Sergio Lo Trovato – lo facciamo per i disabili e per le loro famiglie, erogando persino più prestazioni sanitarie rispetto a quelle che dovremmo effettuare sulla base delle convenzioni con le Asp, garantendo anche assistenza, tante attività nei Centri diurni, cure e sollievo per i disabili gravi e gravissimi, iniziative di integrazione sociale”.

“Ci spiace molto – conclude – che si parli di business in un settore così importante come lo è quello dell’assistenza alle persone fragili e che si accusi il Csr di condotte che non ci appartengono”.

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