Ex Sanderson, stanziato 1 milione di euro per la messa in sicurezza

Ex Sanderson, arriva la svolta: pronto un milione di euro per la messa in sicurezza. Poi la bonifica

marikacontarino

Ex Sanderson, arriva la svolta: pronto un milione di euro per la messa in sicurezza. Poi la bonifica

Hermes Carbone  |
sabato 15 Giugno 2024

Uno stanziamento di fondi atteso 43 anni dagli abitanti dell’area, che fino allo scorso aprile sono scesi ancora una volta in piazza.

Il progetto esecutivo per la “messa in sicurezza definitiva del complesso industriale ex Sanderson in c/da Pistunina” è stato approvato. A dare la storica notizia è stato il Commissario straordinario dell’Ente di Sviluppo Agricolo regionale, Carlo Turriciano.

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Uno stanziamento di fondi atteso 43 anni dagli abitanti dell’area che fino allo scorso aprile sono scesi ancora una volta in piazza per chiedere la bonifica della Ex Sanderson.

Il progetto per la bonifica dell’Ex Sanderson

Proprio l’ESA ha fatto sapere di avere impegnato a bilancio le somme necessarie per l’esecuzione dei lavori e per un importo complessivo di circa 900mila euro. Lo step successivo, adesso, sarà quello di attivare le procedure di gara per l’affidamento dell’appalto ma con tempistiche che al momento non sono note. Si tratta di un passaggio storico per l’area a Sud della città che nel tempo è diventata un cimitero di veleni a cielo aperto. In questo modo ha compromesso, di fatto, anche la vivibilità per i messinesi residenti nella zona di Pistunina.

“Questa iniziativa – ha dichiarato il commissario straordinario dell’ESA Carlo Turriciano – rientra in un quadro di interventi per la valorizzazione del vasto patrimonio immobiliare dell’Ente in ambito regionale”. Esultano gli appartenenti al Comitato Ex Sanderson che nel corso di questi anni si sono a più riprese battuti affinché l’area venisse restituita alla città. Si procederà intanto con la messa in sicurezza, poi sarà la volta della bonifica e della realizzazione del progetto regionale “U Locu da Fera”.

Nei piani della Regione, in quell’area sorgerà un centro fieristico e congressuale immaginato a forma di delfino. Il concorso, avviato a luglio 2022 dal governo Musumeci per individuare il miglior progetto per l’area, ha adesso un vincitore al quale spetterà l’incarico di progettazione delle fasi successive. La previsione di spesa è di 49 milioni di euro.

“Il procedimento è andato avanti e hanno impegnato la spesa per il bando e la bonifica. L’impegno era per andare a bando entro l’anno, speriamo prima dell’estate a questo punto. Questa cosa naturalmente ci fa piacere, però aspettiamo anche di conoscere il progetto per proporre eventuali nostre osservazioni”. A parlare è Ivan Tornesi, responsabile delle questioni istituzionali del Comitato Ex Sanderson.

Il passaggio obbligatorio

La bonifica dell’area ex Sanderson è un passaggio non più procrastinabile per le istituzioni e rientra in quel mare negato sia per impossibilità di accesso che per mare dichiarato non balneabile nelle aree circostanti e cui è di fatto vincolata buona parte dell’area che dal centro si estende a sud della città.
“Ad alcuni ex-impiegati e rappresentanti del Comitato la somma stanziata sembra bassa rispetto a quello che ci sarebbe da bonificare all’interno dell’area. Gli ex-impiegati che hanno lavorato per tanti anni conoscono altre criticità e vorrebbero presentare delle osservazioni” aggiunge ancora Tornesi. “Secondo anche quello che ha dichiarato il Commissario, c’è un cambio d’approccio da parte dell’ESA, quindi differente rispetto a quello della Regione siciliana che aveva imposto la realizzazione di un centro congressuale. Dalle parole del Commissario pare che si voglia dialogare adesso con le comunità locali e quindi segniamo questa notizia come un passaggio positivo”.

A proposito del progetto, mai gradito al Comitato e ai cittadini, si è esposto anche Eugenio Enea, che rappresenta l’associazione Ionio Circolo Arci, tra le fondatrici del Comitato ex Sanderson. Nell’estate del 2022 è stato attivato un bando al quale hanno preso parte studenti americani e italiani delle Università di Boston, Memphis e Catania. “L’obiettivo era quello della realizzazione di un progetto che fosse alternativo e più rispondente alle esigenze del territorio rispetto alla fiera che aveva ipotizzato la Regione – spiega Enea – Le associazioni hanno richiesto una conferenza dei servizi per stabilire cosa farne dopo la bonifica. Le interlocuzioni con il Consiglio Comunale di Messina sembrano essere state infruttuose e ci sentiamo abbandonati, se pensate che da oltre 40 anni qui è tutto abbandonato”.

La storia dell’Ex Sanderson

Da gloriosa azienda agrumaria fondata nel 1895 da William Sanderson e Arthur Barrett e che ha rappresentato uno dei rari casi di export di successo da parte di realtà industriali cittadine a cimitero di rifiuti speciali. Un cimitero reso tale da 43 anni di abbandono e disinteresse istituzionale, ovvero da quando il Tribunale di Messina, nel 1981, ha dichiarato la ex Sanderson di Pistunina fallita.

Una complessa gatta da pelare per amministrazioni locali e regionali. L’area di 70mila metri quadri insistente nella zona sud di Messina, infatti, è stata rimbalzata a più riprese tra Assemblea regionale siciliana e enti preposte alla gestione, con svariati interventi di messa in sicurezza e nessun progresso in termini di condizioni esistenti, che a oggi rimangono impietose come mostrano le immagini. Una bomba ecologica fatta da fusti di oli minerali e sostanze petroleose, con l’ipotesi non scartata che possano essere stati trasferiti in loco da qualche altra industria pesante in un periodo di certo più recente rispetto alla dismissione generale dell’impianto. Il tutto circondato da abitazioni, attività commerciali e, a pochi passi, dal mare.

La possibile svolta sulla ex Sanderson sarebbe potuta arrivare nel 2018 grazie all’impegno dell’ex sindaco di Messina oggi deputato all’Ars, Cateno De Luca. Il finanziamento di 25 milioni di euro previsto in finanziaria per la bonifica insieme al contestuale passaggio dell’eco mostro dall’Ente di Sviluppo Agricolo al Comune di Messina, non si sono però mai concretizzate. Adesso la svolta con l’ESA e un nuovo futuro possibile per quello che per oltre quattro decenni è stato nient’altro che una bomba ecologica a cielo aperto.

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