Fase 2, ecco la "graduale riapertura" di Musumeci - QdS

Fase 2, ecco la “graduale riapertura” di Musumeci

redazione web

Fase 2, ecco la “graduale riapertura” di Musumeci

venerdì 01 Maggio 2020

Firmata ieri a tarda sera una nuova ordinanza, in vigore dal quattro maggio, in cui si dice sì ai trasferimenti nelle seconde case e alla consegna del cibo da asporto. Aperti i cimiteri. Ok a tolettatura dei cani. Da lunedì stop alle quattro zone rosse

Avviata la “graduale riapertura” che il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, aveva preannunciato nei giorni scorsi.
L’ordinanza, firmata ieri a tarda sera e in vigore dal quattro al diciassette maggio, si muove all’interno delle linee guida fissate da Roma, seppure con qualche “forzatura”.

A cominciare dal permesso alle famiglie di potersi trasferire nelle seconde case, a patto che non facciano la spola con la principale abitazione, ma vi rimangano per la stagione.

Disco verde anche per l’asporto a ristoranti, pasticcerie, gelaterie, bar e pub, con il divieto di consumare nei locali e nelle adiacenze.

Si può anche accedere al cimitero e acquistare fiori.

Novità pure per le società sportive autorizzate a iniziare attività amatoriali di corsa, tennis, pesca, ciclismo, vela, golf ed equitazione.

Attenzione anche verso gli animali da affezione per i quali sarà consentita la tolettatura.

Rimangono congelate le limitazioni all’accesso nell’Isola almeno fino al 17 maggio.

In quella data Musumeci spera anche di strappare al premier Conte il permesso di riaprire a parrucchieri per uomo e per donna.

Stop alle quattro zone rosse in Sicilia

Con una propria ordinanza, inoltre, Musumeci ha decretato lo stop alle quattro zone rosse siciliane.

Da lunedì prossimo cadranno le restrizioni speciali nelle quali sono rimasti, per oltre un mese, gli abitanti di Agira e Troina nell’Ennese, Salemi in provincia di Trapani e Villafrati nel Palermitano.

Si era arrivati alla chiusura dopo una preoccupante crescita di contagi e al verificarsi di allarmanti decessi.

Una misura drastica, adottata dopo avere sentito i quattro sindaci, che però ha consentito di contenere il contagio, pur causando non poche difficoltà fra la popolazione.

Si riaprono così le porte dei quattro centri simbolo di questa grave epidemia anche se il governatore continua ad invitare gli abitanti “a rispettare le distanze interpersonali, a usare le mascherine anche fuori casa e non dimenticare che la battaglia non è vinta”.

Dal 4 maggio, quando entrerà in vigore il provvedimento Agira, Salemi, Troina e Villafrati osserveranno le stesse regole previste per l’emergenza in tutta l’Isola.

Un commento

  1. Leonardo ha detto:

    Il nuovo Decreto congiunto Mit – Ministero della Salute (chiesto a gran voce dal Governatore della Regione Sicilia) proroga al 17 maggio l’efficacia di tutte le altre misure limitative, relative alle Regioni Sicilia e Sardegna, adottate in precedenza per far fronte all’emergenza sanitaria da Covid19″.

    In termini pratici significa che tutti i cittadini italiani rimasti bloccati fuori sede dal Dpcm del 22 marzo, potranno fare rientro al proprio domicilio/abitazione/residenza, in forza del preavvisato Dpcm del prossimo 4 maggio; tutti tranne i Siciliani ai quali non sarà possibile trovare un aereo o un treno.

    Ora, dato per buono di come al Governatore della Regione Sicilia stia a cuore la salute dei soli Siciliani che si trovano già dentro l’isola (compresi le migliaia che in barba alla legge ed in spregio alla salute pubblica hanno dato vita agli ormai noti esodi di fine febbraio e dei primi di marzo) mi chiedo se non siamo in presenza di un difetto di legittimità.

    Mi sembra infatti che i poteri emergenziali (dai quali trae origine il decreto congiunto citato) con i quali Il Governatore sta comprimendo tanti diritti costituzionali miei e della mia famiglia, oltre a quelli di tanti altri (quello di uguaglianza tra cittadini, quello di poter rientrare a casa, quello di ricevere adeguata assistenza sanitaria, il diritto all’istruzione di mia figlia e chissà quanti altri) richiedano a supporto una comprovata e soprattutto proporzionata situazione di emergenza che però egli stesso sembra smentire quando, in forza dei positivi dati ostentati sull’epidemia, apre in Sicilia alle seconde case, all’asporto da ristoranti, pasticcerie, gelaterie, bar e pub, all’accesso ai cimiteri, all’acquisto di fiori e piante, alla tolettatura degli animali, alle società sportive che possono fare attività amatoriali di corsa, tennis, pesca, ciclismo, vela, golf ed equitazione e promette di far riaprire, dal 17 maggio, anche parrucchieri per uomo e per donna.

    Come dire, tutti tranne chi, per rispetto delle legge e responsabilità verso la salvaguardia della salute collettiva, ha evitato i ripetuti esodi di massa verso il sud, restando però, da oltre due mesi, in sofferente disagio per una così lunga permanenza fuori casa non programmata imposta dalle preclusive ed, ritengo a questo punto, illegittime “desiderata” del Governatore della Regione Sicilia.

    E non mi si dica che è il difficile momento ad imporre sacrifici a tutti, ora che in Sicilia è stato dato quel “liberi tutti” così inviso al Governo.

    Ma già l’assessore alla Sanità Razza, si è messo la coscienza a posto avvisando che con la riapertura i contagi saliranno.

    Per la serie, va bene ai contagi preventivati per il “liberi tutti”, no a quelli, da dimostrare, per il legittimo ritorno a casa propria dei -anch’essi- Siciliani che hanno dimostrato rispetto per la legge, sensibilità per il bene della salute collettiva e grande spirito di sacrificio.

    Ognuno rifletta su quanto sta succedendo in Sicilia, in particolare chi è stato indotto ad assumere sull’argomento posizioni egoistigamente esclusorie da interessate manipolazioni dell’istinto di conservazione dell’uomo.

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