Favignana, il sindaco Forgione fa scudo davanti a due mozioni di sfiducia - QdS

Favignana, il sindaco Forgione fa scudo davanti a due mozioni di sfiducia

Vito Manca

Favignana, il sindaco Forgione fa scudo davanti a due mozioni di sfiducia

sabato 20 Aprile 2024

Per il sindaco di Favignana una è in rampa di lancio, l’altra è stata ritirata per i voti insufficienti. La consigliera Salerno ha rifiutato di firmare e così è stata chiesta la sua decadenza, che però il Tar ha sospeso

FAVIGNANA – È un puzzle difficile da comporre. I pezzi si sovrappongono, vanno limati, perché è complicato incastrarli. C’è la struttura di base ma il contenuto spesso rischia di essere incomprensibile.

Due mozioni di sfiducia per il sindaco di Favignana

La struttura è la mozione di sfiducia contro il sindaco Francesco Forgione. È stata presentata e poi ritirata. Ce n’è pronta un’altra, ma lo scenario politico è decisamente cambiato. Con la prima c’erano i firmatari in grande spolvero: 7 firme, 7 voti. Ma non sufficienti. Perché per mandare a casa Forgione ne servono almeno 8 su 12. C’erano i firmatari con l’asso nella manica. La richiesta di decadenza della consigliera Giusy Salerno, che non aveva voluto firmare la sfiducia ma che poteva essere sostituita con un’altra consigliera, Stella Henkiri. Un gioco ad incastro che la Salerno ha bollato come “manovra politica”. Perché il suo voto sarebbe stato determinante per la sfiducia e perché i suoi ex compagni di gruppo avrebbero trovato il modo di farle pagare lo strappo che l’ha resa indipendente in aula. Salerno era una di loro, ma poi ha deciso di lasciare Forza Egadi. Gli altri tre del gruppo (Kim Ernandez, Maria Sinagra e Antonino Loiacono) avrebbero così trovato il modo per regolare i conti politici. Tesi che la consigliera Salerno non si è limitata a denunciare dentro e fuori il Consiglio. Ha infatti seguito anche la via della carta bollata, presentando un ricorso al Tar di Palermo contro la sua esclusione per assenze ingiustificate dai lavori consiliari e di commissione. Decadenza votata a maggioranza dagli stessi consiglieri che avevano firmato la mozione di sfiducia.

Il Tar ha detto la sua sulla decadenza di Giusy Salerno

Ha sospeso la decadenza e rinviato il giudizio di merito al 14 maggio. Un punto a favore della consigliera ed una boccata d’ossigeno per il sindaco, che Pietro Giangrasso – consigliere vicino al primo cittadino – ha voluto stigmatizzare con un nuovo affondo politico: “Dopo tutti gli errori procedurali che sono stati commessi per far decadere la consigliera Salerno, era fin troppo chiaro che se avesse presentato ricorso avrebbe ottenuto quantomeno la sospensiva”. Ed ancora, riferendosi alla sfiducia: “Una mozione piena di rancore, illazioni e attacchi personali che ben poco aveva di atto politico”. Ma il bis è già pronto ed è stato annunciato dal coordinatore cittadino di Forza Italia Gaspare Ernandez.

La nota berlusconiana non ammette dubbi: “Forza Italia sfiducia il sindaco delle Egadi Francesco Forgione”. Nessun passo indietro, dunque. Al contrario l’impegno forzista a fare presto per portare il confronto in aula e per arrivare ad un voto. Il documento prova a ribaltare l’accusa che è piovuta addosso ai firmatari della prima mozione di sfiducia. Forgione deve andare a casa perché ha messo in campo scelte “non per rilanciare l’azione amministrativa e migliorare l’efficienza dei servizi o nell’interesse delle Egadi, ma al solo scopo scandaloso di rafforzare alcune posizioni personali, per giochi di potere a fini elettoralistici, a scapito del mandato conferito, tradendo di fatto la fiducia di tutti i cittadini e mortificando l’immagine delle Egadi”.

Tentativo, quello forzista, che è stato stoppato da nuove accuse. “Quando sono entrato in consiglio – ha rivendicato Giangrasso – ho prestato giuramento con l’obiettivo di contribuire a portare avanti iniziative e progetti per la collettività e per le Isole Egadi, non gli interessi di qualcuno o di qualche parte politica che ogni tanto resuscita con i suoi dirigenti quanto mai discutibili”. Un muro contro muro che non lascia margini di mediazione. Il consigliere Giangrasso taglia corto: “Premetto che siamo sempre aperti al dialogo con tutti. Tuttavia, dobbiamo anche prendere atto che dopo gli ultimi avvenimenti, inclusa la mozione di sfiducia e l’inquisizione politica sulla decadenza della Salerno, è veramente difficile trovare le ragioni del confronto. Non credo che ci siano, al momento. Questo è naturalmente il mio pensiero. Se le condizioni dovessero cambiare, decideremo insieme con tutto il gruppo. Ovviamente sui contenuti programmatici e come portare a compimento il nostro mandato siamo aperti ad ogni tipo di interlocuzione istituzionale”.

Il sindaco Forgione: “Il piano per sfiduciarmi non è riuscito”

Forgione non è da meno e prova a difendersi con l’attività amministrativa. Il suo è un Comune virtuoso quando si parla di Piano nazionale di ripresa e resilienza. Il dato è emerso dopo un incontro in Prefettura. “Il Comune di Favignana – ha sottolineato il sindaco – è tra gli enti pubblici che hanno rispettato i cronoprogramma. Sono in totale ventidue i progetti, tre con il ministero dell’Interno e diciannove con il ministero dell’Ambiente, che saranno realizzati nell’arcipelago delle Egadi. Andiamo avanti con le gare e l’avvio dei lavori per la realizzazione degli interventi”. Come dire, l’amministrazione è concreta e risponde con i fatti. Gli altri – chi lo vuole sfiduciare – si occupano di altro. La sfida rimane comunque aperta. Forgione è un ex parlamentare regionale e nazionale e sa bene quali sono le dinamiche politiche che finiscono per condizionare il confronto tra le parti ed è pronto a dare battaglia. L’ha già detto all’indomani della sospensiva del Tar: “Il piano per sfiduciarmi, attraverso una vera e propria estorsione politica, operata con la decadenza della consigliera Giuseppina Salerno, non è riuscito”. Ed è pronto a ribadirlo: “Qualcuno continua a pensare che si possa tornare a un passato nel quale a Favignana sono state calpestate la trasparenza amministrativa e ogni principio di buona amministrazione”.

La tensione rimane alta tra la mozione che non c’è più e l’altra pronta ad essere posta in rampa di lancio. Ma nelle Egadi c’è una priorità su tutte, quella di gestire la nuova stagione estiva. Favignana, Levanzo e Marettimo vivono di turismo e per il turismo. E questo vale per tutti, per gli amici e sostenitori del sindaco e per i suoi avversari.

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