Filiera della bici, in Sicilia solo 126 imprese - QdS

Filiera della bici, in Sicilia solo 126 imprese

Serena Giovanna Grasso

Filiera della bici, in Sicilia solo 126 imprese

sabato 20 Luglio 2019

Confartigianato: in Emilia Romagna (468) e Lombardia (557) si concentra un terzo delle unità operanti nel settore (3.081). Nella nostra regione la componente artigiana rappresenta il 43,1% (53 unità), incidenza inferiore alla media nazionale (1.992, ovvero il 64,7% del totale). Inoltre, nell’Isola si osserva un basso livello di specializzazione: infatti, su indice pari a 100, totalizziamo solo 54, ben lontani dal 297 del Trentino

PALERMO – Produzione, riparazione e noleggio di biciclette: questi sono i campi che costituiscono la filiera della bici, in Sicilia quasi fantasma. Secondo i dati contenuti all’interno del “Rapporto artibici 2019 – artigianato e filiera della bicicletta” di Confartigianato imprese, in Sicilia sarebbero solo 126 le imprese operanti nel settore al 31 dicembre 2018, appena il 4% del totale nazionale (3.081).

Emilia Romagna (468) e Lombardia (557) sono le due regioni con il numero maggiormente elevato di imprese operanti nel settore: infatti, complessivamente si contano 1.025 unità, un terzo del totale nazionale. In generale, nelle regioni settentrionali si osserva la numerosità più elevata: complessivamente nella circoscrizione sono 2.076 le imprese facenti capo alla filiera, i due terzi del totale. Seguono a grande distanza il Mezzogiorno (512) ed il Centro (493).

A livello provinciale, Milano (153), Padova (121) e Vicenza (101) sono le tre città con il numero più cospicuo di imprese operanti nella filiera. Per la Sicilia il numero più alto di imprese si registra a Trapani (28) e Messina (21). Rispetto alle complessive 3.081 imprese italiane, quelle artigiane rappresentano il 64,7% (1.992). In Sicilia, però, la componente artigiana appare maggiormente ridotta (53 unità, il 43,1% del totale). Una maggiore rappresentanza artigiana si osserva in Emilia Romagna (75,9%), Piemonte (75,6%) e Friuli Venezia Giulia (73,9%), regioni in cui è artigiana un’impresa su tre.

Relativamente al livello di specializzazione, in Sicilia e in tutto il Mezzogiorno in generale appariamo particolarmente arretrati: infatti, rispetto ad un indice su base 100, in Sicilia il livello di specializzazione assume un valore pari a 54, in linea con quello mediamente osservato nel Mezzogiorno (50). Trentino Alto Adige (297) ed Emilia Romagna (204) sono le due regioni con il livello di specializzazione maggiormente elevato. Mentre Molise (22), Lazio (28), Campania (28), Calabria (31) e Basilicata (46) sono le regioni in cui vengono totalizzati risultati ancora più deludenti rispetto a quello siciliano.

Non è un caso se in Sicilia il settore sia tanto sottorappresentato: infatti, in pochissimi usano la bici per andare a lavoro e a scuola o università. In particolare, si parla di appena sei persone ogni mille abitanti, la seconda incidenza più contenuta in Italia. Pari posto la nostra regione troviamo la Calabria, mentre fa peggio solo la Campania (cinque persone ogni mille abitanti usano la bici). Siamo ben lontani dalla media italiana di venti persone ogni mille abitanti (pari circa a 1,2 milioni di utilizzatori) ed ancor di più da regioni come l’Emilia Romagna (49 ogni mille), Veneto (45) o la provincia autonoma di Bolzano (61).

Ad ogni modo, occorre specificare che proprio nel Mezzogiorno in cinque anni l’incidenza di utilizzatori di bici è cresciuta in modo sorprendente: infatti, corrisponde al 123,7% in più; segue a distanza il Centro (+70,1%). Nel dettaglio sono 897 mila gli occupati di 15 anni ed oltre che vanno al lavoro in bicicletta ed un quinto (21,4%) ha meno di 35 anni, pari a 192 mila giovani.

Mentre sono circa 300 mila le persone che vanno in bici a scuola o all’università: rappresentano il 2,7% del relativo totale e le quote più elevate sono quelle di Emilia-Romagna (8,7%), Veneto (5,9%) e Friuli-Venezia Giulia (4,5%).

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