Finale Euro 2020, "Troppi contagi per giocare in Inghilterra" - QdS

Finale Euro 2020, “Troppi contagi per giocare in Inghilterra”

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Finale Euro 2020, “Troppi contagi per giocare in Inghilterra”

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mercoledì 07 Luglio 2021

"Molte perplessità" sull'opportunità di giocare la finale degli Europei di calcio a Londra, nello stadio di Wembley, sono state espresse da Franco Locatelli

“Molte perplessità” sull’opportunità di giocare la finale degli Europei di calcio a Londra, nello stadio di Wembley, sono state espresse da Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità e coordinatore del Comitato tecnico scientifico (Cts) in un’intervista a Famiglia Cristiana, nel numero da domani in edicol,. “Avrei scelto un Paese dove la curva dei contagi è più contenuta e darei accesso ai tifosi con i criteri italiani”, osserva.

Per Locatelli gli Europei, sono “un evento atteso e credo che la scelta italiana di dare una capienza limitata allo Stadio Olimpico e accesso solo a coloro che erano in possesso del Green certicate (ovvero vaccinati o guariti entro sei mesi o con tampone negativo nelle ultime 48 ore) sia stata una scelta prudenziale che ha permesso la presenza del pubblico mettendolo in sicurezza”.

“La movimentazione di tifosi da un Paese all’altro, soprattutto nel momento in cui in uno dei due c’è un’alta circolazione di una variante molto contagiosa come la variante Delta, è preoccupante. Ma ancor di più lo sono i tanti maxischermi in bar, locali e abitazioni private, dove le persone si riuniranno per vedere la finale degli Europei”. Così all’ANSA Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università di Milano e componente del Cts della Lombardia. Gli spostamenti di tifosi e gli assembramenti per i festeggiamenti sono “un facile veicolo di diffusione del virus. Sarà difficile tamponare la voglia di stare insieme, ma dobbiamo ricordare che urlare e cantare a stretta vicinanza aiuta i contagi. Quindi – ha concluso – ci vorrebbe un controllo aggiuntivo, almeno nei locali pubblici magari, chiedendo di usare mascherine all’aperto. Mi rendo conto che sarà molto dura, anche perché questa occasione arriva dopo mesi di chiusura”.

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