Finanziare la Ricerca senza alcun risparmio - QdS

Finanziare la Ricerca senza alcun risparmio

Carlo Alberto Tregua

Finanziare la Ricerca senza alcun risparmio

mercoledì 26 Aprile 2023

L’intuito salva le vite

La Ricerca rappresenta il futuro di un Paese, perché attraverso essa si acquisiscono informazioni vitali per fare progredire qualunque parte dell’umanità. Soprattutto nel campo medico, la Ricerca ha scoperto funzionamenti impensabili – di quella parte del corpo o di questa infezione, di quel virus o di questo principio attivo – dai quali ha tratto farmaci che hanno poi salvato miliardi di vite.
La Ricerca dovrebbe essere finanziata sempre dalla collettività per evitare il suo aspetto negativo. Qual è? La speculazione e l’affarismo.

Il problema è che la collettività di ogni Paese del mondo non ha le capacità (economiche, sociali, politiche) di attivare i migliori cervelli per produrre risultati, atti a migliorare la qualità della vita, con la conseguenza che la più efficace ricerca in ogni campo è affidata ai privati.
Questi ultimi mettono sul mercato i nuovi ritrovati che poi vendono ricavando cospicui profitti, in parte guadagnati, perché devono compensare le spese precedentemente sostenute, ma in parte frutto dell’ingordigia speculativa di chi li ha scoperti.

È vero che vi sono agenzie in ogni Paese che controllano l’efficacia delle scoperte mediche, ma non il loro prezzo di vendita, che quindi rimane sostanzialmente libero, seppur sottoposto a formali limitazioni.
La Ricerca è frutto normalmente di ordine, riflessione e metodo, che consente una sperimentazione efficace. Ma a monte del processo ci deve essere l’intuito dei ricercatori, i quali suppongono di raggiungere un certo obiettivo e mettono in campo gli strumenti sottoposti a continue prove. È infatti il metodo della prova ed errore che consente di approdare ai sospirati risultati.

Durante il percorso sono più le delusioni che gli eureka! perché bisogna mettere in campo continue ipotesi che si rivelano nella maggior parte dei casi sbagliate e solo in qualche caso corrette. Ma a forza di ripetere le prove si arriva al risultato.
Ci vuole pazienza, ovviamente, ma anche una certa perseveranza, nonché conoscenza, conoscenza e conoscenza. Chi si ferma è perduto si usa dire e nella Ricerca nessuno deve perdere, anche se pochi possono vincere.

Hitler – di cui è sempre poco dire ogni male possibile – reclutò i migliori scienziati del mondo, oltre ad utilizzare i propri, per ottenere le armi più potenti e micidiali dell’epoca, fra cui le tremende “bombe volanti V7”, con cui colpì ripetutamente e disastrosamente la Gran Bretagna, la quale, con la sua leggendaria prosopopea, diceva sempre: “C’è nebbia sulla Manica: il Continente è isolato dall’Inghilterra”.

Nonostante ciò, la Germania perse clamorosamente perché le dittature nel tempo non sopravvivono, come è dimostrato nei secoli a partire da Ciro il Persiano per arrivare a Napoleone Bonaparte.
Tornando alla Ricerca dopo questa breve divagazione, ricordiamo che sostanzialmente esistono solo tre scienze esatte: matematica, chimica e fisica – nonostante le cosiddette scienze molli stiano acquisendo sempre maggiore importanza.
La medicina non è una scienza esatta, per cui i medici devono essere dotati di grande intuito e di grandi capacità per capire attraverso i sintomi quale sia la malattia, in modo da prescriverne la relativa cura.

Quando avevo dieci anni ero ospite di un mio zio, il medico condotto di un paesino di diecimila abitanti. Egli rappresentava l’unico professionista cui gli/le stessi/e abitanti si rivolgevano per qualunque malattia, compreso il mal di denti. Assisteva persino ai parti che si facevano sempre in casa con la levatrice. Grazie a questa vasta esperienza, in un attimo capiva qual era la patologia del/la paziente.
Oggi è cambiato tutto, la scienza è andata avanti moltissimo, si è specializzata e ha creato nuove medicine per curare molti mali; però un medico, prima di emettere una diagnosi, vuole fare esami, esami ed esami, senza dei quali si astiene dal pronunciarsi.

Nonostante tutto, c’è sempre più bisogno di professionisti sapienti, intelligenti, devoti e di buonsenso, che possano diventarlo anche grazie a maestri che hanno dedicato la loro vita a tale mestiere (secondo il giuramento di Ippocrate) e a trasmetterlo. Tutto ciò senza dimenticare il diritto ad una vita loro privata, che deve esserci.

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