Dal Ponte alla Legge di Stabilità, Fitto al convegno Cna a Palermo

Cna sul Mezzogiorno, Fitto a Palermo: “Presto anche fondi per il Ponte”

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Cna sul Mezzogiorno, Fitto a Palermo: “Presto anche fondi per il Ponte”

Redazione  |
venerdì 05 Maggio 2023

Dal Ponte sullo Stretto alla Legge di Stabilità siciliana: gli interventi del ministro Fitto al convegno per lo sviluppo del Sud.

Dalla questione migranti al Ponte sullo Stretto di Messina, passando anche dai commenti sulla spesa del Pnrr in Sicilia: su tutti questi argomenti, centrali per l’economia e la società siciliana e del Sud, si è incentrato l’intervento di Raffaele Fitto, ministro per gli Affari Europei, durante il convegno della Cna sul Mezzogiorno e sullo Sviluppo a Palermo.

Migranti: “Da ministro francese attacco fuori luogo”

“Devo dire che è stata una vera e propria caduta di stile. È anche molto grave e fuor di luogo che, per coprire tensioni interne, si possano utilizzare polemiche esterne. Penso che non aiuti né l’Italia, né la Francia, né l’Europa che un ministro possa immaginare un attacco frontale così sguaiato”. Questo il commento di Fitto durante il convegno della Cna sulle parole del ministro dell’Interno francese Gérald Darmanin.

In riferimento alla gestione dell’emergenza migranti, infatti, il ministro avrebbe definito il Governo Meloni “incapace” di gestire i flussi via mare, nonostante i progetti relativi alla campagna elettorale.

Ponte sullo Stretto, Fitto al convegno Cna: “Presto arriveranno le risorse”

Durante il convegno della Cna, Fitto si è espresso anche su un altro tema molto dibattuto in Sicilia, la realizzazione del Ponte sullo Stretto (sul quale la presidente della Commissione di Vigilanza Rai Barbara Floridia, assieme a esponenti vari della politica, ha espresso delle perplessità).

“Siamo nella fase iniziale, il Governo ha ripreso questo fascicolo, il ministro Salvini sta conducendo questo percorso e chiaramente si individueranno anche le risorse. Siamo in una fase di avvio e, quindi, poi ci si confronterà anche su questo. Il ministro Salvini ha già incontrato i presidenti di Regione e su questo poi verificheremo anche gli ulteriori sviluppi”.

Il punto su Pnrr e Legge di stabilità

“È chiaro che la sfida è molto importante perché le percentuali di utilizzo e le risorse europee nazionali del periodo 2014-2020 non sono incoraggianti, ma è per questa ragione che il governo sta procedendo a una fase di attenta valutazione dei singoli interventi”. Così, a Palermo, si è espresso il ministro per gli Affari europei.

“Stiamo lavorando per poter avere questo monitoraggio chiaro e d’intesa con la Commissione europea proporremo delle soluzioni di modifica del Pnrr per avere la possibilità di individuare interventi che, da una parte, adeguino il piano ai nuovi scenari, penso al tema della grande questione energetica e dell’inflazione, dall’altro siano realmente completamente realizzabili entro il giugno del 2026”, ha aggiunto.

Sull’impugnativa della Legge di Stabilità siciliana, Fitto ha confermato – al convegno della Cna a Palermo – di essere al lavoro assieme al governatore Schifani per trovare una soluzione: “Stiamo lavorando con il presente Schifani per individuare le soluzioni. È chiaro che le risorse del Fsc non potevano essere impegnate con una legge regionale”.

“Nei prossimi giorni ho concordato con il presidente Fedriga un confronto di merito perché il governo vuole avere un quadro d’insieme delle diverse risorse, mettendo insieme il Pnrr e il Fondo di sviluppo e coesione per avere una visione unica anche delle differenti ‘date di scadenza’”, ha aggiunto il ministro Fitto al convegno della Cna a Palermo.

Fitto: “Bisogna modificare il sistema, Sicilia protagonista”

“Penso sia necessario modificare un sistema che non ha funzionato in questi anni. Basta vedere le percentuali di spesa, non lo diciamo noi ma la Commissione europea”.

Per il ministro, quindi, risulta necessario “individuare delle modalità di semplificazione e accelerazione della spesa, che siano in grado di poter dare delle risposte molto più efficaci e, al tempo stesso, evitare la parcellizzazione in migliaia di interventi, che non hanno prodotto dei risultati, concentrandoli, invece, su quei pochi grandi obiettivi necessari e funzionali a una crescita reale dell’Italia, ma direi in modo particolare, vista la dimensione e le risorse, del mezzogiorno d’Italia. La Sicilia in questo contesto non può che svolgere un ruolo da protagonista”.

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