Fondi Pnrr, a Palermo sette progetti a rischio - QdS

Fondi Pnrr, a Palermo sette progetti a rischio

Gaspare Ingargiola

Fondi Pnrr, a Palermo sette progetti a rischio

martedì 21 Novembre 2023

Pronti quasi 312 milioni di euro per 59 interventi

PALERMO – Sono a rischio sette progetti da realizzare in città con i fondi del Pnrr. A rivelarlo è stato lo stesso sindaco Roberto Lagalla intervenendo in Consiglio comunale in occasione dell’approvazione del progetto del Parco a mare dello Sperone, che rientra nell’ambito di un maxi intervento di rigenerazione della Costa Sud.

Il primo cittadino ha spiegato che il pacchetto di interventi finanziato dal Pnrr è stato suddiviso per fasce in base allo stato di avanzamento degli iter progettuali: “Le fasce sono tre: quella dei cosiddetti ‘progetti verdi’, per i quali non si rilevano ostacoli di sorta; i ‘progetti gialli’, dei quali stiamo monitorando l’andamento con maggiore attenzione per il rischio solo potenziale rispetto ai tempi stringenti; infine i ‘progetti rossi’, per i quali sussistono difficoltà oggettive di realizzazione. I progetti in totale sono 59, divisi in verde urbano (2), Piani urbani integrati o Pui (5), servizi sociali (9), rigenerazione urbana (4), mobilità (3), logistica (1), edilizia scolastica (17), innovazione e digitalizzazione (9), ambiente (3) e beni confiscati (6)”.

A livello di importi sono previsti: 7,7 milioni per il verde urbano, 47,7 per i Pui, 7,1 per i servizi sociali (“Sono pochi”, ha ammesso Lagalla), 26,3 per la rigenerazione urbana, 119,3 milioni per la mobilità, 10 milioni per la logistica, 13,2 milioni per l’edilizia scolastica, 10,2 per l’innovazione e digitalizzazione, 60 milioni per l’ambiente e altri 10 milioni per i beni confiscati.

I progetti in fascia verde sono 24 per un totale di 170,6 milioni, quelli in fascia gialla sono 28 (124,4 milioni) e quelli in fascia rossa sono “solo” sette (16,7 milioni). Una pioggia di soldi, per una cifra monstre complessiva di 311,7 milioni per 59 progetti, con l’ambiente, la rigenerazione urbana e la mobilità a fare la parte del leone. Insomma, Palermo ha fatto i compiti ma fatica ad arrivare alla sufficienza.

I progetti in fascia verde, quindi “messi in sicurezza”, sono meno della metà

Facendo una semplice operazione matematica, infatti, i progetti in fascia verde, quindi “messi in sicurezza”, sono meno della metà. I progetti più a rischio riguardano l’edilizia scolastica, la Tonnara Bordonaro, la logistica e l’innovazione e digitalizzazione. Palazzo delle Aquile deve fare in fretta e bene per non perdere i fondi: in ballo ci sono anche quelli per completare l’anello ferroviario e la rimodulazione degli ex Gescal (che attendono di essere spesi dal 2016), che arriveranno in Aula a breve.

Il primo passo è stato il Parco a mare dello Sperone, su cui l’ex rettore si è soffermato a lungo: “La Costa Sud – ha affermato – è un oltraggio per questa città. Lo è fin dagli anni Sessanta, quando fu sfigurata e violentata dall’abbandono e dal deposito di sfabbricidi derivanti dal sacco di Palermo. Le palazzine in stile Liberty e Art Nouveau, che costellavano elegantemente il nuovo centro di Palermo tra via Libertà e via Notarbartolo, furono devastate da demolizioni e sostituite con nuovi edifici. Non c’è bisogno né di una ricostruzione storica né di una condanna politica. A me tocca dire, però, che in quella circostanza la borghesia e la nobilità di questa città furono corree di una violenza urbanistica che ancora, dopo sessant’anni, piangiamo”.

“Il tema della bonifica rispetto a tutti i materiali inquinanti – ha aggiunto Lagalla – configura un ostacolo a qualsiasi intervento. C’è un tema di balneabilità, che certamente è migliorata nel tempo perché i dati che arrivano dalle agenzie di controllo dicono che c’è un arretramento dell’inquinamento, e tuttavia occorre completare urgentemente la rete fognaria alla Cala e in via Messina Marine. C’è anche un tema di sversamenti nell’Oreto da parte dei Comuni limitrofi, in particolare Altofonte, che non ha alcun sistema di depurazione”. L’intervento allo Sperone include l’allargamento di via Messina Marine e la realizzazione di un parco con parcheggi, skatepark, campi sportivi, punti ristoro, uffici e un percorso ciclopedonale panoramico, per una spesa complessiva di oltre 16 milioni.

Novità positive in arrivo anche per il Ponte Corleone

Novità positive in arrivo anche per il Ponte Corleone: “I lavori di consolidamento sotto la base del ponte stanno per essere completati. Mi auguro che la riapertura completa al traffico in direzione Catania avvenga prima di Natale. Dopodiché l’Anas potrà procedere, tramite accordo quadro, all’avvio dei lavori per il raddoppio della campata. Siamo in attesa dell’intesa con il Governo regionale per il finanziamento”.

Sui progetti del Pnrr Lagalla ha assicurato che “gli uffici comunali, malgrado il disagio per la carenza di risorse umane, stanno riuscendo, anche grazie a una riorganizzazione amministrativa, a portare avanti l’intera pianificazione, che non riguarda solo i fondi del Pnrr e che era molto in ritardo. Abbiamo recuperato risorse dimenticate o non conosciute. Alcune risorse sono state riprogrammate con Roma o la Regione. Per questo nei prossimi mesi il Consiglio sarà chiamato agli straordinari. Ci apprestiamo anche a definire la programmazione 2021-2027, in particolare il Pon Metro e la Fua (Functional urban area, nell’ambito dell’Agenda Urbana, nda). Non c’è il rischio di perdere le risorse ma proveremo a spostare alcuni interventi su altri programmi per avere più tempo per realizzarli”.

La delibera sul Parco a mare dello Sperone sarà probabilmente l’ultima dell’assessore all’Ambiente Andrea Mineo, che lascerà a giorni l’incarico a favore di Pietro Alongi: “Ringrazio tutti i consiglieri comunali – ha detto in Aula – perché, pur nella diversità di vedute e dell’appartenenza politica, non è mai venuta a mancare la collaborazione. Credo di aver interpretato il mio ruolo al meglio delle mie possibilità: il tempo dirà se ho operato bene o male”.

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