Formazione, dalla Regione richiesta ricognizione del personale

Formazione professionale, dalla Regione richiesta nuova ricognizione del personale

Antonino Lo Re

Formazione professionale, dalla Regione richiesta nuova ricognizione del personale

Michele Giuliano  |
venerdì 03 Febbraio 2023

L’assessorato regionale ha richiesto in tempi stretti a tutti gli enti di fornire il dettaglio dei dipendenti in servizio

Una nuova ricognizione del personale della formazione professionale, richiesta dal nuovo assessore regionale al ramo, Mimmo Turano, che ha richiesto in tempi stretti un aggiornamento dei dati per poter partire con la propria azione di governo. Con una nota rivolta a tutti gli organismi formativi e le associazioni datoriali degli enti di formazione, è stato richiesto l’invio dell’elenco di tutto il personale, assunto a tempo indeterminato o con altre forme contrattuali, dal 2018 ad oggi.

L’elenco e i dati da trasmettere

L’elenco dovrà essere trasmesso utilizzando il format predisposto, all’indirizzo di posta elettronica certificata del dipartimento della formazione professionale, corredato dalla apposita dichiarazione di cui al decreto del presidente della Repubblica 445/2000. Nel format, andranno inseriti i dati del personale amministrativo e del personale docente, a partire dai dati anagrafici, data di assunzione e cessazione del contratto, qualifica, livello, e ore contrattuali mensili. Quindi, i dati relativi all’iscrizione all’albo, se formazione, ex sportellisti e Iefp. In tal modo si va ad operare anche una sorta di sintesi tra quello che è l’albo dei dipendenti storici della formazione, assunti a tempo indeterminato entro il 31 dicembre 2008 ad esaurimento, e l’elenco dei formatori che ormai da qualche anno si è affiancato a questo primo elenco.

I due elenchi

Nel primo elenco, infatti, sono inseriti tutti quei lavoratori che, così come deciso nella riforma del settore varata nel dicembre 2019, mantengono le tutele del vecchio albo per dieci anni. Il vecchio albo ad esaurimento, infatti, era stato pensato per “proteggere” tutti coloro che hanno lavorato nel settore a tempo indeterminato prima del 31 dicembre 2008, ma ha visto nel tempo l’inserimento continuo di nuovi nominativi, a volte anche di persone che si trovano già in pensione o, al contrario, nel 2008 erano ancora così giovani da non essere neanche in età lavorativa. Da qui la scelta di creare due elenchi, così come previsto anche dalla riforma della formazione professionale. La nuova ricognizione potrebbe essere il primo passo per il rilancio del sistema, che negli ultimi anni ha faticato parecchio a lavorare in maniera continuativa e proficua, lasciando senza lavoro tantissimi lavoratori e senza possibilità formative tanti giovani e meno giovani che, per poter fruire della formazione necessaria, hanno dovuto rivolgersi ad enti privati, a pagamento.

Il parere dei sindacati

Già lo scorso agosto i responsabili del sindacato confederale di Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola, Adriano Rizza, Francesca Bellia e Claudio Parasporo con i rispettivi responsabili di comparto Michele Vivaldi, Federico Honorè e Ninni Panzica avevano sottolineato come le risorse economiche in arrivo con il Pnrr potrebbero essere investite proprio su questo settore: “Mai come adesso – avevano detto i rappresentanti di categoria – la Sicilia può disporre di ingenti risorse che consentano finalmente di avere un sistema professionale molto più qualificato e di supporto allo sviluppo occupazionale. Per qualificare il settore, e non ripetere gli errori del passato, serve affidare le risorse ad enti e agenzie attrezzate, qualificate e capaci di cogliere i reali fabbisogni. Ma soprattutto che abbiano una struttura propria, sul piano occupazionale e delle capacità progettuali, e realizzatrice degli interventi. Siamo ad un punto di svolta”.

“Ricostruire una nuova formazione”

Secondo Cgil, Cisl e Uil i governi regionali degli anni passati hanno raso al suolo il vecchio sistema, quello attuale ha cercato di rimetterlo in piedi “in modo approssimativo”. “Adesso si tratta di ricostruire una nuova formazione – avevano aggiunto Rizza, Bellia, Parasporo, Vivaldi, Honorè e Panzica – dove l’elemento sociale occupazionale, di applicazione del Ccnl di settore realmente rappresentativo e la qualificazione professionale degli operatori impiegati devono diventare gli elementi portante del sistema di accreditamento, selezione e qualificazione degli enti”.

Michele Giuliano

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