Formazione, Turano: “Ora si cambia, meno estetisti e parrucchieri” - QdS

Formazione, Turano: “Ora si cambia, meno estetisti e parrucchieri”

Raffaella Pessina

Formazione, Turano: “Ora si cambia, meno estetisti e parrucchieri”

martedì 23 Maggio 2023

Vertice politica-imprese all’Assemblea regionale siciliana promosso dal deputato Figuccia. L’assessore Turano al QdS: “Per decenni l’offerta non ha tenuto conto della domanda”

PALERMO – Il mondo della formazione in Sicilia è a un punto di svolta? Finalmente potrà essere quel ponte tra scuola e lavoro che è sempre mancato? Ne è convinto l’assessore regionale all’istruzione e formazione professionale in quota Lega Mimmo Turano, intervenuto ieri al convegno sul tema “Formazione e competenze. Le nuove sfide per affrontare il lavoro che cambia e investire sulle figure professionali emergenti”. L’incontro è stato organizzato a Palazzo dei Normanni dal collega di partito Vincenzo Figuccia ed ha visto la partecipazione dei dirigenti di Enel e-distribuzione, Banca Intesa Sanpaolo, Gruppo Ferrovie dello Stato, Gruppo Poste Italiane, Ismett e Università Lumsa. “Abbiamo costituito un parterre di colossi – ha detto Figuccia – che hanno avviato sistemi di assessment e acadamy, attraverso i quali formano e selezionano risorse umane con competenze specialistiche. Con questo incontro vogliamo promuovere fattivamente l’incontro tra domanda e offerta fornendo tutte le indicazioni ai nostri giovani e a chi ha la responsabilità di formarli alla professione”.

Sempre nella giornata di ieri il Partito Democratico ha presentato una mozione per chiedere al Governo regionale di intervenire per evitare il fallimento del settore della formazione e la conseguente perdita di finanziamenti. “La formazione professionale in Sicilia continua a soffrire di uno stato di precarietà – dice il capogruppo dem all’Ars Michele Catanzaro – conseguenza delle inadeguate politiche regionali, difficilmente rivolte al raggiungimento di risultati, sia in termini di utenti formati che di raccordo con le imprese circa i profili professionali realmente assorbili dal mercato del lavoro regionale”. Nella mozione Catanzaro avverte che grazie alle politiche di coesione, nei prossimi anni la Sicilia riceverà ingenti risorse per il sostegno all’occupazione e per la realizzazione di politiche attive del lavoro (1,5 miliardi di euro dal Fse, 100 milioni dal Pnrr e 500 miloni dal Poc. “Occorre adottare ogni urgente iniziativa al fine di scongiurare il fallimento delle politiche formative e del lavoro”. Ma proprio nella giornata di ieri l’assessore Turano ha chiarito di voler mettere mano ad un settore difficile come quello della formazione per renderlo finalmente efficiente.

La formazione non può e non deve rimanere un ammortizzatore sociale

“Noi oggi abbiamo la perfetta cognizione di come deve cambiare la formazione e di come si può intervenire – ha dichiarato al Quotidiano di Sicilia e nel suo intervento – e bisogna dire le cose con assoluta franchezza: per ora il mondo della formazione è in subbuglio ed io ho un confronto molto duro con questo settore, che per decenni ha finanziato l’offerta senza tenere conto della domanda, non rispecchiando le esigenze del mercato . Questo mondo con me è finito: la formazione non può e non deve rimanere un ammortizzatore sociale. Non posso formare solo estetisti e parrucchieri, ma qualifiche commisurate al bacino di utenza, altrimenti non ci sarà uno sbocco occupazionale”. Turano rassicura però di non voler smontare il sistema, che nel tempo ha trovato un suo equilibrio, ma farlo diventare performante, con l’aiuto di tutte le parti: “Per questo avremo un confronto sereno con tutte le forze datoriali e sindacali”, ha concluso Turano.

Tra gli intervenuti al convegno, per Intesa San Paolo, Emanuela Percoco, ha spiegato come le attività di formazione siano mirate ad una educazione anche finanziaria, e indirizzate verso un dipendente che chiede pari diritti, con più donne ai vertici e flessibilità, lavorando anche da casa. Per Enel è intervenuto Stefano Terrana, che ha illustrato un progetto su alternanza scuola – lavoro, con relativi programmi di formazione, avviato a Palermo e ad Augusta dedicato a 40 tecnici del quarto e quinto anno e che alla fine sono stati assunti. Concettina Vitellaro, di Rfi, del gruppo Ferrovie dello Stato, ha spiegato come sia già prassi consolidata dell’azienda quella di formare per due anni i nuovi assunti, con ulteriori riprese formative per acquisire nuove abilitazioni specialistiche.

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