Frutta in guscio, Bapr gestirà investimenti per 12 mln - QdS

Frutta in guscio, Bapr gestirà investimenti per 12 mln

Biagio Tinghino

Frutta in guscio, Bapr gestirà investimenti per 12 mln

Biagio Tinghino  |
giovedì 27 Luglio 2023

Ieri a Ragusa presentata l’iniziativa per lo sviluppo sostenibile delle imprese appartenenti al contratto di filiera

RAGUSA – “Continuiamo a supportare le idee adeguate e le capacità progettuali delle aziende virtuose del nostro territorio”. È quanto ha dichiarato Saverio Continella, amministratore delegato e direttore generale della Banca agricola popolare di Ragusa che gestirà, come istituto autorizzato, gli investimenti del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (MASAF) pari a 12 milioni di euro, assistiti da agevolazioni per circa 7,5 milioni di euro.

L’iniziativa, presentata a Ragusa nella sala conferenze della Bapr è destinata alle imprese appartenenti al contratto di filiera “frutta in guscio”, settore centrale per il Sud Italia. Il contratto di filiera recentemente approvato, guidato dalla società leader Lbg Sicilia, vede la partecipazione di produttori e trasformatori del settore della carruba e della mandorla.

Bapr svolgerà, oltre al ruolo di banca autorizzata, anche quello di soggetto finanziatore degli operatori della filiera, fornendo il supporto alla realizzazione di un programma di attività sostenibile. Gli investimenti previsti dal contratto di filiera saranno incentivati con contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati. Alla conferenza stampa erano presenti anche Giancarlo Licitra, ceo Lbg Sicilia Ingredients, Alessandro Angelica, responsabile Mercato Imprese Banca Agricola Popolare di Ragusa e Giuseppe Strazzanti, cfo Lbg Sicilia Ingredients.

Saverio Continella ha iniziato il suo intervento dedicando un pensiero alle vittime della strage del clima. Poi si è soffermato a parlare dei risultati e delle ricadute economiche sul territorio avute grazie al lavoro portato avanti dall’Istituto di credito ragusano. “Collaborare con le filiere produttive di eccellenza presenti sul tutto il territorio regionale per noi è un motivo di vanto, di orgoglio e di professionalità – ha detto Continella -. Inoltre c’è una ricaduta economica importante sul territorio, 12 milioni di euro di cui sette a fondo perduto per le aziende del territorio. La nostra ambizione è di divenire sempre più un punto di riferimento nel campo della finanza agevolata e accompagnare le nostre imprese verso uno sviluppo sostenibile. Bapr è riuscita in quest’ottica a incanalare nel nostro territorio importanti risorse pubbliche provenienti dal Pnrr. Il settore agroalimentare e in particolare quello della carruba e della mandorla rappresentano un’eccellenza riconosciuta a livello nazionale: in questa direzione la nostra Banca sta continuando a sostenere le eccellenze del territorio, peraltro in coerenza con gli accordi siglati di recente con i Consorzi Vino Etna Doc e Tutela Vino Cerasuolo di Vittoria”.

Lbg Sicilia, azienda specializzata nella ricerca, sviluppo, produzione e vendita di ingredienti e soluzioni per l’industria alimentare globale, tratta più di 100 materie prime ed ha sette linee di prodotto, è capofila del progetto “contratto di filiera frutta in guscio”. Insieme ad altre aziende locali (Giovanni Licitra, Giovanni Maltese, La Giasira di G. Boroli, Villa Criscione e indirettamente con I.M.A.R., Massimiliano Brugaletta, Azienda Agricola Arezzo) mira ad ampliare il mercato di approvvigionamento della materia prima locale, migliorare i rapporti commerciali, realizzare un modello organizzativo integrato con la fase agricola, per ottimizzare ed indirizzare l’agire degli agricoltori verso produzioni di qualità, confacenti alle specifiche tecniche ricercate nella fase di trasformazione, per poter arricchire i prodotti tradizionali e svilupparne di innovativi.

“La collaborazione con Bapr per la valorizzazione del contratto di filiera frutta in guscio è un successo per la nostra terra in quanto permetterà alle imprese maggior sviluppo e maggiore competitività” – ha detto dal canto suo Giancarlo Licitra, ceo Lbg Sicilia Ingredients -. Il contratto di filiera è infatti una modalità efficace per riuscire a fare impresa in Sicilia e creare valore per il territorio accrescendo le nostre competenze aziendali. Purtroppo in Sicilia il concetto di sistema non è molto sviluppato e parecchie aziende non riescono ad intercettare finanziamenti agevolati che porterebbero, sicuramente, benefici soprattutto all’industria di trasformazione. È importante per il nostro settore avere vicino le materie prime in quanto ci consente di avere un importante vantaggio competitivo rispetto agli altri Paesi. Per riuscire però a svilupparci in maniera strutturale sarà fondamentale avviare una profonda trasformazione tecnologica e tramite i fondi del Pnrr abbiamo oggi la possibilità di farlo”.

Con il progetto sono previste importanti collaborazioni con l’azienda Dolceamaro e Nut Fruit Italia, basate in Molise, per lo sviluppo di semilavorati e premiscelati a base di farina di semi di carrube, farina di polpa e mandorle innovativi per il settore dolciario e gluten free. “Le nostre imprese sono riuscite a fare sistema portando avanti questo contratto di filiera ed affrontando enormi difficoltà dal punto di vista amministrativo che sono state superate – ha sottolineato Alessandro Angelica -. Il territorio ci chiede supporto per gli investimenti. Attualmente c’è una forte esigenza di investimenti in innovazione sia di processo che di prodotto. Noi stiamo cercando di attrezzarci per gestire ed essere al centro di qualsiasi misura agevolativa che veicoli incentivi alle imprese”.

Gli investimenti non sono concentrati solamente sugli impianti produttivi, sui macchinari e sulla ricerca e sviluppo, ma è importante anche la ricaduta sul territorio in ottica di miglioramenti in sostenibilità. “Grazie a questo progetto ci sarà un aumento della capacità produttiva, un incremento della superficie coltivabile e aumento di piantumazione di 24 ettari di mandorleto e 67 ettari di carrubeti – ha aggiunto Giuseppe Strazzanti -. Si prevede anche un incremento occupazionale ed un investimento in ricerca e sviluppo per quanto riguarda i nuovi sistemi di fertirrigazione e innesto. Purtroppo ancora importiamo circa il 70% della materia prima dall’estero perché manca il prodotto italiano. Per sopperire a tale mancanza saremo ben contenti di supportare la piantumazione di nuovi carrubi”.

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