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Fumarole, si lavora in sinergia per il territorio ragusano

Biagio Tinghino

Fumarole, si lavora in sinergia per il territorio ragusano

Biagio Tinghino  |
venerdì 20 Ottobre 2023

Il prefetto di Ragusa ha accolto la richiesta del Comune di Vittoria e ha convocato una prima riunione: focus sulle strategie utili a contrastare il fenomeno e tutelare la salute pubblica

RAGUSA – A Ragusa si è tenuto un vertice convocato dal prefetto Giuseppe Ranieri per discutere dell’annoso problema delle fumarole che coinvolge la fascia trasformata del territorio ragusano.

Presenti all’incontro, il sindaco di Vittoria, Francesco Aiello, il sindaco di Santa Croce Camerina, Peppe Dimartino, comuni coinvolti in prima linea dal fenomeno criminale della combustione delle materie plastiche dismesse dalle serre, che inquinano fortemente il territorio ibleo. Inoltre presenti alcuni amministratori e comandanti della Polizia municipale, della Polizia provinciale e i rappresentanti del Conai, di Coldiretti e di altre organizzazioni.

Con una lettera inviata nei giorni scorsi al prefetto di Ragusa, il sindaco e l’Amministrazione comunale di Vittoria, avevano chiesto un incontro atto all’istituzione di un tavolo tecnico e di concertazione, riunendo il Libero Consorzio Provinciale, l’Asp di Ragusa, la Srr (Società per la Regolamentazione del servizio di gestione Rifiuti), l’ispettorato del Lavoro, l’ispettorato Agrario, i sindacati e le organizzazioni professionali del territorio, al fine di “promuovere un’attività di studio per individuare le cause del fenomeno sul territorio di Vittoria e nei Comuni limitrofi della provincia di Ragusa, e il metodo di contrastarlo e reprimerlo”.

Come contrastare le cosiddette fumarole

Nello specifico si legge dalla lettera: “Il sindaco e l’amministrazione comunale di Vittoria, in questi mesi di governo della città, hanno preso atto dell’impossibilità di svolgere da soli il compito di difesa del territorio e della salute pubblica. Il percorso intrapreso per contrastare le cosiddette fumarole mediante la sensibilizzazione ed il coinvolgimento della popolazione, oltre alle attività di controllo a mezzo della Polizia municipale e della Protezione civile, onde evitare danni al nostro ambiente e alla salute pubblica, ha avuto scarsi risultati. Le conseguenze nocive del fumo nero prodotto e dalla diossina rilasciata dalle sostanze bruciate, intossicano quotidianamente l’aria che respiriamo. Le nostre preoccupazioni nascono in primo luogo dalla mancanza di conoscenza della natura di questi fuochi, perché non convince l’ipotesi (accolta inopinatamente da qualcuno) che essi derivino dalla bruciatura di sfalci, sterpaglie o cassette in legno utilizzate nelle campagne. Il fumo nero è troppo intenso e troppo acre perché si tratti solo di questo. C’è sicuramente molto di più che lo Stato (in tutti i suoi organismi, comprese le aziende sanitarie) non può rinunciare ad accertare. Sarebbe utile istituire delle squadre speciali pronte ad intervenire come accade per altre situazioni di emergenza. Riteniamo, però, che non può essere la repressione la strada per la risoluzione del problema e che non si possa continuare a colpevolizzare le aziende agricole indiscriminatamente perché siamo convinti che le cause siano da cercare soprattutto altrove”.

Conoscere l’esatta portata del fenomeno fumarole

Il prefetto Ranieri ha chiesto un censimento delle aziende che insistono nel territorio ed ha domandato quale sia l’esatta portata del fenomeno. Al contempo, ha chiesto di approntare un piano che permetta lo smaltimento. Ad oggi, in provincia di Ragusa non vi sono centri autorizzati che prelevino le plastiche inquinate (plastica nera e manichetta) nelle aziende e che lo avvii verso lo smaltimento. Altro problema, quello della cosiddetta “fratta”, cioè i rifiuti vegetali che però sono inquinati. Inoltre, in mezzo ai rifiuti vegetali rimane il filo in plastica le clips di plastica di sostegno della pianticella.

Il sindaco Aiello ha lanciato l’allarme anche per la possibilità che in provincia di Ragusa giungano rifiuti speciali provenienti anche da altre province per lo smaltimento illegale.

“Un incontro proficuo e costruttivo, nel corso del quale sono state affrontate le problematiche e che si è concluso con l’impegno di tutti, di valutare il risultato dell’incontro odierno e di rivedersi tra 15 giorni in prefettura per definire un percorso da seguire, per fronteggiare e affrontare il grave e pericoloso problema”, si legge da una nota del Comune di Vittoria.

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