Giarre, caos in Aula: arrivano i carabinieri - QdS

Giarre, caos in Aula: arrivano i carabinieri

redazione

Giarre, caos in Aula: arrivano i carabinieri

Vittorio Sangiorgi  |
giovedì 25 Maggio 2023

Duro scontro, nell’ultima seduta del Consiglio comunale, tra il presidente Barbagallo e il consigliere Santo Primavera che ha chiesto l’intervento dell’Arma

GIARRE – Il caos l’ha fatta da padrone nell’ultima seduta del Consiglio comunale, interrotta e ripresa solo dopo l’intervento dei carabinieri, chiamati dal consigliere Santo Primavera in seguito ad uno scontro con il presidente dell’Assise Giovanni Barbagallo. Tutto nasce nel momento in cui Primavera prende la parola per il suo intervento. Proprio in quel momento riceve una telefonata di Cateno De Luca, fondatore e leader di Sud Chiama Nord e “capo politico” di Primavera. Il consigliere, a microfono aperto, risponde al cellulare e intrattiene un breve colloquio con l’ex sindaco di Messina. Immediata la reazione di Barbagallo che lo riprende duramente: “Lei ha perso il diritto a svolgere il suo intervento”. Primavera risponde a tono, rivendicando il diritto di portare a termine l’interpellanza. I toni si surriscaldano e la tensione si alza finché, il presidente del Senato cittadino invita il consigliere deluchiano ad abbandonare l’aula, ormai in subbuglio. Uno sdegnato Primavera, quindi, decide di interpellare i carabinieri. La seduta viene sospesa per riprendere, come detto, dopo l’intervento dei militari dell’Arma. Alla riapertura dei lavori Primavera prende nuovamente la parola e con toni più concilianti si scusa per l’accaduto: “Mi scuso con i colleghi, il pubblico, i cittadini. Purtroppo ho ricevuto una chiamata, da cui – e me ne scuso con la presidenza – è nato il caos. Era il mio leader, dovevo chiudere il telefono e l’ho chiuso”. La tensione tra il consigliere e il presidente si alza nuovamente, al termine dell’intervento – sia sul tema dello stesso che su quanto avvento prima – senza tuttavia trascendere ancora.

Le reazioni postume non si sono fatte attendere, a cominciare proprio da quella di Barbagallo: “Durante la seduta abbiamo assistito a toni e termini poco rispettosi nei confronti della massima assemblea elettiva cittadina. Questo comportamento non è conforme all’etica e alla responsabilità che i cittadini si aspettano dai propri rappresentanti. In particolare, consideriamo inammissibile l’azione del consigliere Primavera, che ha chiamato i carabinieri senza una valida ragione, distogliendo una pattuglia in modo strumentale. La loro presenza – prosegue – dovrebbe essere riservata a situazioni di reale emergenza e per garantire la sicurezza dei cittadini, non per fini personali o politici. Invito, pertanto, il consigliere Primavera a riflettere sul proprio comportamento e ad adottare un approccio più rispettoso e collaborativo nell’ambito delle sue funzioni rappresentative”.

A stigmatizzare l’atteggiamento in aula di Primavera anche diversi capigruppo consiliari: “Impegno Comune stigmatizza ogni azione che metta alla berlina l’onorabilità dei luoghi istituzionali – dichiara Carmelo Strazzeri -. Non entrando nel merito dei contenuti delle dichiarazioni rese dal consigliere Primavera, la forma ed il rispetto dovuti all’organo di rappresentanza dei cittadini non possono essere mai violati come avvenuto in questa occasione. Rispettare il Consiglio comunale – conclude – significa rispettare la città”. “Stigmatizzo l’accaduto e auspico che certi episodi e certe intemperanze non accadano più in Consiglio comunale – afferma il consigliere Cantarella – Ribadisco la fiducia nell’operato del presidente del Consiglio comunale, che ho contribuito ad eleggere, perché, a mio avviso, finora ha guidato bene il Consiglio”.

Di “sceneggiata inutile e indecorosa” parlano Angelo Spina e Vincenzo Silvestro, consiglieri comunali del gruppo Conservatori e Riformisti Giarre ai Giarresi. “Stigmatizziamo l’accaduto e prendiamo le distanze – aggiungono – dal metodo oltraggioso, irrispettoso e irriverente del consigliere Primavera, e auspichiamo che tali manifestazioni non si ripetano più in futuro”. “Sicuramente è da stigmatizzare quanto avvenuto in termini di modalità e toni non consoni a contesti istituzionali – dichiara il consigliere Antonio Camarda -. Da un punto di vista politico, non essendo il primo episodio critico in seno alla maggioranza, anche se ascrivibile a soggetti diversi che si sono precedentemente avvalsi dell’amplificazione dello strumento mediatico, sicuramente costituisce uno spunto di riflessione politica”.

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