Giustizia, si chiude il congresso di AreaDG a Palermo - QdS

Dalla giurisdizione ai diritti “sotto attacco”, si chiude il congresso di AreaDG

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Dalla giurisdizione ai diritti “sotto attacco”, si chiude il congresso di AreaDG

Roberto Greco  |
lunedì 02 Ottobre 2023

Ruolo della giurisdizione, riforma della giustizia, ma anche violenza sulle donne, fine vita e riforme costituzionali: tanti i temi del congresso nazionale di AreaDG a Palermo.

“Nell’epoca del maggioritarismo il ruolo della giurisdizione viene messo sempre più in discussione; anche in Italia, così come già altrove, si registrano segnali di insofferenza delle forze di Governo nei confronti delle istituzioni di garanzia; il nodo centrale è costituito dall’attacco portato alla giurisdizione ed ai diritti, tanto a quelli che consideravamo già acquisiti quanto a quelli emergenti. Viene così messa in discussione la salvaguardia dei diritti civili e politici, del lavoro, della libertà di informazione, degli stranieri e dei migranti, del principio di indipendenza interna ed esterna della magistratura”. Sono queste le prime parole del discorso con cui Egle Pilla, presidente di AreaDG, ha chiuso i lavori del IV° congresso nazionale della corrente della magistratura.

Sono stati giorni intensi, a partire dalla relazione del segretario di AreaDG Eugenio Albamonte, alla tavola rotonda “I diritti sotto attacco”, alla giornata dedicata al dibattito congressuale al quale hanno partecipato docenti di diritto penale, di procedura civile, il ministro Carlo Nordio, la vicepresidente del Senato Anna Rossomando, giornalisti, avvocati e componenti del Csm, la struttura di autogoverno della magistratura.

AreaDG: assenti, seppur invitati, i leader dei partiti di Governo

Nonostante l’invito di partecipazione fosse stato rivolto ai segretari di tutti i partiti dell’arco costituzionale, purtroppo il congresso ha dovuto pagare il prezzo di un dichiarato disinteresse soprattutto dai partiti che formano la coalizione di Governo. Presenti invece il segretario del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte e la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein.

Tanti i temi che, per voce dei diversi relatori del congresso di AreaDG, sono risuonati nell’aula magna di Palazzo Steri a Palermo che, in questo caso per ironia della sorte, fu sede dell’Inquisizione e tra questi quello della riforma dell’ordinamento giudiziario, delle riforme costituzionali, del lavoro, della libertà di stampa, dell’immigrazione, dei diritti e la loro salvaguardia e tutela, della famiglia, del carcere, del fine vita e della violenza sulle donne.

Il dibattito sulla separazione delle carriere

Oggetto di articolare rilevanza è stato l’argomento riguardante la “separazione delle carriere” sul quale Egle Pilla, nella sua relazione finale, ha detto: “Viene poi agitato il mantra della separazione delle carriere come panacea di tutti i mali, intendendo in realtà alterare gli equilibri democratici definiti dalla Costituzione e abbandonare il principio di obbligatorietà dell’azione penale, con il rischio di derive securitarie e di compromissione del principio di indipendenza della magistratura e di conseguenza di uguaglianza dei cittadini. La Costituzione, infatti, garantisce che i magistrati si distinguano solo per funzioni, ma facciano parte di un unico ordine: solo così è assicurato che lo stesso PM sia il primo garante dei diritti dei cittadini, proprio perché disinteressato rispetto al risultato del processo”. Preoccupa, inoltre, “l’attacco portato alla giurisdizione: diversi sono i segnali che indicano la volontà di ridimensionare il potere giudiziario quale strumento di controllo della legalità del Paese, di tutela dei diritti, di contrasto ai fenomeni illegali”.

Efficienza non efficentismo. Serve personale e completamento della digitalizzazione degli uffici.
Altro aspetto non secondario discusso nel dibattito congressuale è stato quello relativo alla differenza tra efficienza ed efficientismo, lamentando la scarsità di risorse umane disponibili e una scarsa incisività della digitalizzazione che sempre essere vittima di un mondo sospeso, in attesa di un opera il cui compimento sembra ancora lontano “Va detto, peraltro, – ha detto la presidente di AreaDG – che questa forte spinta al ridimensionamento del ruolo e della funzione della giurisdizione coglie la magistratura in una fase di debolezza, determinata da carichi di lavoro ingovernabili e crescenti, da carenze di persone e mezzi, dalla frustrazione determinata dai tempi lunghi e dalla scarsa effettività delle decisioni: ma l’efficienza della giurisdizione non equivale ad efficientismo, pena la perdita di attenzione sulla qualità. Chiediamo allora a gran voce anche risorse umane e materiali, maggiore attenzione all’organizzazione degli uffici, alla loro effettiva digitalizzazione, perché solo così saremo in grado di offrire le risposte che da noi sono attese”.

Aumentare il rapporto diretto con i cittadini

“Dobbiamo uscire dalle aule dei tribunali – ha concluso Egle Pilla – e partecipare al dibattito pubblico per spiegare ai cittadini che il drastico ridimensionamento del controllo giudiziario prima di ogni altra cosa colpisce l’effettività dei loro diritti, coinvolgendo nella riflessione e nella critica le voci politiche, sociali e culturali che sono più affezionate al bilanciamento tra i poteri garantito dalla Costituzione, ma anche l’avvocatura ed il personale amministrativo, che con noi partecipano alla costruzione della giurisdizione” perché “Toccherà a noi tenere accesa la luce quando il buio si farà più fitto”. Le elezioni delle cariche previste dal congresso si terranno nelle giornate del 24 e 25 ottobre prossimi.

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