Governo Draghi a trazione nordista - QdS

Governo Draghi a trazione nordista

Carlo Alberto Tregua

Governo Draghi a trazione nordista

martedì 16 Febbraio 2021

Speranza succube degli scienziati

È stata una cattiveria inutile avere procrastinato l’apertura degli impianti sciistici dal 15 febbraio al 5 marzo.
Il ministro Speranza di fatto è eterodiretto, subisce quello che gli scienziati decidono senza metterci niente di suo, salvo che la paura, anzi il terrore, che è conseguenza di mancanza di coraggio. In cosa consiste? Nel prendere decisioni che non bilancino l’enorme crisi economica che ha colpito imprese e cittadini con la cautela necessaria per affrontare l’epidemia.
Altra cattiveria del ministro confermato ha riguardato la mancata anticipazione di far passare in zona gialla la Sicilia a cominciare dalla domenica di San Valentino. Non si capisce quale pericolo corressero i cittadini dall’anticipazione di un giorno.
L’epidemia viene affrontata ancora con uno sbilanciamento fuori luogo, in seguito alla determinazione degli scienziati. Non è così che andrebbe governata.
La verità è che il ministro Speranza non è stato capace di portare rapidamente dieci milioni di dosi di vaccino delle diverse marche.

Il Governo Draghi può essere definito a trazione nordista perché ben diciotto dei ventitré ministri provengono dalle regioni settentrionali. Uno del Centro, due della Campania, due della Lucania, nessuno da Sicilia e Sardegna.
Si potrà dire che l’assenza di ministri isolani costituisca un deficit per il nuovo Governo. Non lo sappiamo, anche perché, quando nel Conte due vi erano ben quattro ministri e un viceministro siciliani, non hanno fatto nulla per la Sicilia.
Staremo a vedere dalle dichiarazioni programmatiche che il professore Draghi farà alla Camera ed al Senato nei prossimi giorni, quali saranno le linee di politica economica per diminuire l’enorme gap che esiste in atto fra Sud e Nord.
Confidiamo che il Primo Ministro – consapevole che gli investimenti sono molto più produttivi quando si indirizzano in zone depresse che in zone sviluppate – destinerà almeno la metà degli stanziamenti europei nelle otto regioni del Sud, anche se queste rappresentano il 34 per cento circa di territorio e popolazione.
Se così non fosse, il gap rimarrebbe e con esso l’esodo dei migliori cittadini da Sud a Nord…
I tre soggetti principali dell’Unione europea, cioé il Parlamento, il Consiglio d’Europa e la Commissione, hanno firmato definitivamente il Regolamento con tutte le modalità che i partners dovranno adottare per chiedere i finanziamenti del Recovery Plan. Cosicché i Piani Nazionali di Ripresa e Resilienza (PNRR) di ciascuno di essi dovranno essere redatti seguendo rigorosamente il binario del predetto regolamento.
Ci vorranno competenze notevoli per mettere in atto i progetti conformi. Male si troverano quegli enti e quelle imprese che non avendo tali competenze, si vedranno respingere i propri progetti dalla Commissione europea, che ha la funzione di controllarne la conformità al predetto regolamento.
La destinazione delle risorse nel Nord, nel Centro o nel Sud, farà comprendere le intenzioni e la volontà del presidente Draghi di rimettere in moto l’economia, di creare ricchezza e occupazione e soprattutto di colmare le macroscopiche differenze fra Meridione e Settentrione.

Certo, per mettere in moto l’economia, bisogna subito debellare il virus e questo può avvenire solo vaccinando venti milioni di italiani entro pochi mesi in modo da riaprire interamente tutte le attività e accelerare il recupero dei danni che ha provocato l’epidemia nel 2020, con una perdita del Pil di ben 8,8 per cento.
Riteniamo che nel programma del Governo siano inserite le profonde riforme richieste dall’Unione europa: giustizia, fisco e pubblica amministrazione. In quest’ultimo settore, il ritorno di Renato Brunetta, che fece una riforma rimasta bloccata dai successivi ministri già nel 2009, può ritenersi idoneo all’obiettivo.
Per la giustizia, la ministra Cartabia ha già dichiarato che verrà cassata la legge sulla prescrizione del 2019.
Per il fisco, abbandonata la flat tax, occorrerà rimodulare le aliquote e semplificare le procedure.
Per ultimo una nota: abbiamo pubblicato giovedì scorso un pronostico sui possibili ministri. Ne abbiamo azzeccati otto su dodici, pur senza avere la sfera di cristallo. Non male.

Tag:

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017