Governo, stretta finale di Conte sulla squadra - QdS

Governo, stretta finale di Conte sulla squadra

redazione

Governo, stretta finale di Conte sulla squadra

mercoledì 04 Settembre 2019

Dopo il plebiscito sulla piattaforma Rousseau sull'alleanza Pd-M5s il presidente del Consiglio incaricato si appresta a recarsi al Quirinale da Mattarella. L'esecutivo potrebbe giurare nel pomeriggio. Il toto-ministri parla anche siciliano

Stretta finale sulla squadra di governo.

Dopo il plebiscito (79,3% di sì) sulla piattaforma Rousseau al nuovo esecutivo, il timing si fa serrato sulla composizione della lista che il premier incaricato porterà al Quirinale.

Il governo potrebbe giurare nel pomeriggio

Giuseppe Conte, insomma, potrebbe sciogliere la riserva in mattinata e il governo potrebbe giurare nel pomeriggio.

Sul nuovo esecutivo si è lavorato fino a tarda notte e, a quanto si è appreso da fonti parlamentari, sarebbe in ascesa l’ipotesi di Dario Franceschini alla Difesa e Luigi Di Maio agli Esteri.

Due ministeri di peso per le due personalità che saranno rispettivamente capodelegazione di Pd e del Movimento 5 Stelle.

Non sarebbe ancora sciolto, invece, il nodo riguardante la casella di sottosegretario alla presidenza. Conte avrebbe in mente Roberto Chieppa, attuale segretario generale della presidenza del Consiglio.

Il passo indietro di Andrea Orlando

Dato per certo nella squadra di governo, Andrea Orlando ha invece fatto un passo indietro.

“La nostra richiesta di discontinuità implica la necessità di una forte innovazione anche nella nostra compagine”.

Se Graziano Delrio sarà al governo, Orlando potrebbe sostituire l’attuale capogruppo a Montecitorio. Oppure resterà al partito come vicesegretario unico se, come sembra probabile, Paola De Micheli avrà un incarico di governo come titolare dello Sviluppo Economico (ma circola anche il nome del grillino Stefano Buffagni) o, secondo i rumors di giornate, delle Infrastrutture.

Il plebiscito per il Pd ha indebolito la trattativa del M5s

Casella però, quella delle Infrastrutture, ambita anche dal capogruppo M5S al Senato, Stefano Patuanelli che, in alternativa, potrebbe andare ai Rapporti con il Parlamento.

“Ora che si è svolto il voto di Rousseau e con percentuali di quel tipo a favore del governo – osservano fonti parlamentari Pd – i 5 Stelle hanno un’arma in meno nella trattativa”.

Si rafforzano intanto le voci su un tecnico al Viminale in discontinuità con la gestione tutta politica del ministero da parte del capo della Lega Nord Matteo Salvini.

Per il ministero dell’Economia ora si parla di un tecnico

Anche per il Mef potrebbe esserci un tecnico di primissimo livello.

I nomi circolati fin qui vanno da Daniele Franco a Salvatore Rossi, Dario Scannapieco. Ma il nome di Roberto Gualtieri continua a circolare molto in queste ore.

E comunque su questi ultimi due punti – Viminale e Mef – avrà certamente un peso rilevante l’opionione del presidente Sergio Mattarella.

Con l’ipotesi di Franceschini alla Difesa (alcuni danno ancora in sella Elisabetta Trenta, anche in ottica del rispetto delle quote rosa) scendono le chances di Lorenzo Guerini che finora veniva dato in pole.

Di area strettamente renziana i nomi possibili per il governo sono quelli di Ettore Rosato, Teresa Bellanova e Anna Ascani.

Il peso della parità di genere nella formazione della squadra

Le ultime due (la Ascani per la Cultura, Bellanova per il Lavoro) con più probabilità di entrare vista la volontà del Pd, confermata anche oggi via twitter da De Micheli, di parità di genere nella delegazione dem.

Quanto alla delegazione M5S continua a circolare il nome di Nicola Morra all’istruzione e le conferme di Alfonso Bonafede alla Giustizia e Riccardo Fraccaro ai Rapporti con il Parlamento. Gira con insistenza il nome di Federico D’Incà per gli Affari regionali.

Il totoministri parla anche siciliano

Ma circola anche quello del plenipotenziario di Di Maio in Sicilia, Giancarlo Cancelleri, che punterebbe a quel Ministero delle Infrastrutture che fu di Danilo Toninelli, protagonista di una feroce diatriba con il presidente della regione siciliana Nello Musumeci. Oltre al nisseno, nel totoministri grillino fa parte ovviamente la ministro della Salute uscente, la catanese Giulia Grillo, ma qualche sottosegretariato potrebbe arrivare anche ad altre due etnee: Nunzia Catalfo, presidente della commissione Lavoro al Senato, e Laura Paxia.

Dopo la composizione del governo si passerà appunto ai sottosegretari e, per il Pd siciliano, i nomi che si fanno sono diversi: dall’esperto Enzo Bianco a Davide Faraone, da Luca Sammartino ad Angelo Villari, passando per il vice di Leoluca Orlando, Fabio Giambrone, e Teresa Piccione.

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